Incertezza a Piazza Affari

Incertezza a Piazza Affari Incertezza a Piazza Affari f A Borsa si dimostra più disposta a recepire i segnali di incertezza dei mercati 1 4 internazionali che a seguire fino in fondo i selettivi motivi di interesse presentati dal listino, quasi tutti in un settore bancario rivitalizzato dai conti semestrali. Il Mibtel ha chiuso in calo dello 0,96 per cento a 24.460 punti, mentre gli scambi salgono a 3016 miliardi dai 2472 della vigilia. L'avvio negativo di Wall Street e la pressione tecnica che ha interessato il mercato dei derivati nella seconda parte hanno compromesso ulteriormente il finale di seduta. Il mercato, che aveva registrato un buon avvio sulla scia dei guadagni conseguiti dalla Borsa statunitense giovedì, ha via via perso sostegno. Il Mibtel, aiutato anche dalla rapida riconquista della soglia dei 37 mila punti da parte del contratto settembre, nella mattinata si era arrampicato fino a un massimo di 24.897 punti (+0,81 per cento) per poi perdere progressivamente quota in vista del pil statunitense. Alla pubblicazione del dato, che pur sembra segnalare un rallentamento inferiore alle attese dell'espansione economica statunitense senza pressioni inflattive, il mercato ha reagito con incertezza. Nella prima fase gli scambi sono risultati piuttosto fiacchi, mentre hanno trovato maggiore consistenza nel pomeriggio quando il mercato si è girato al ribasso. Secondo un broker di una primaria sim «i fondi di investimento italiani sono rimasti alla porta per quasi tutta la seduta poiché, probabilmente, giudicano ancora poco convenienti le attuali quotazioni per ritornare sul mercato». Dall'estero, prosegue l'operatore, il freno è venuto «dalle perplessità circa la debolezza dello yen e le sue conse¬ guenze sull'economia mondiale». Da segnalare anche che il mercato comincia a risentire di un clima più festivo, con alcuni investitori che hanno ridotto la loro presenza sulla piazza. La seduta è stata caratterizzata da un flusso di denaro diretto su quasi tutti i bancari interessati, oltre che dalle buone indicazioni giùnte dai primi risultati trimestrali, anche dalle operazioni che vedono in sommovimento l'intero settore. Su tutti spiccano le performance di Comit ( + 3,30 per cento), Banca Roma e Popolare Milano (+2,09 per cento per entrambe), Imi (+3,08 per cento) e San Paolo (+3,39 per cento) che proprio ieri hanno registrato il via libera delle rispettive assemblee al progetto di fusione. Bene anche Credit (+0,82 per cento a 10.035) che, come ha osservato un operatore milanese, ha trovato un buon sostegno tecnico attorno a quota 10 mila. In ribasso hanno chiuso invece le Eni (-2,51 per cento), penalizzate dalla debolezza dei prezzi petroliferi, e le Generali (-2,34 per cento). Prese di mira dai realizzi anche le Tim (-2,40 per cento), le Telecom (-1,51 per cento) e le Fiat (-2,64 per cento). Il gruppo Mediaset ha concluso in calo (-3,01 per cento), scontando le prese di beneficio legate alle recenti accelerazioni. Tra gli assicurativi bilanci di segno negativo anche per Alleanza (-2,80 per cento) e Fondiaria (-1,27 per cento). Ci sono invece da segnalare i progressi di Marzotto ( + 2, 12 per cento), Bulgari ( + 6,16 per cento), i cui risultati semestrali sono stati accolti con favore dal mercato, e Rinascente ( + 2,65 per cento) che giovedì ha annunciato l'acquisto dei supermercati Colmarle. Nota positiva anche per le Mondadori (+4,98 per cento).

Persone citate: Bulgari

Luoghi citati: Milano, San Paolo