Gli incentivi auto fanno bene al fisco di Luigi Grassia

Gli incentivi auto fanno bene al fisco Scaduti ieri. Bersani: «Il mercato può sostenersi da solo». Rinnovo per le moto Gli incentivi auto fanno bene al fisco Mio Stato 2200 miliardi per 1,6milioni di rottamazioni TORINO. Un milione e 600 mila vetture datate in meno per le strade, altrettante auto nuove ottenute con forti sconti dalle famiglie italiane, e 2200 miliardi in più nelle casse dello Stato. E' questo il bilancio di 19 mesi di incentivi alla rottamazione, scaduti ieri senza proroghe. La pioggia di soldi sulle casse pubbliche è una piacevole sorpresa. Non era scontato che andasse così, perché il fisco divideva con le Case il peso degli sconti. Alla fine, secondo i calcoli pubblicati ieri dal Centro Studi Promotor, i concessionari hanno diminuito i prezzi per un volume complessivo di 3580 miliardi, mentre lo Stato ha sacrificato 2300 miliardi sull'altare degli incentivi. D'altra parte, le maggiori vendite hanno determinato per l'erario più introiti Iva e più imposte sulle immatricolazioni delle auto nuove. Inoltre, secondo la Banca d'Italia, nel solo 1997 la spinta agli acquisti dovuta alla rottamazione ha contribuito alla crescita del pil per lo 0,4%, aumentando la torta del fisco. Al netto del dare e dell'avere, lo Stato si è ritrovato con 2200 miliardi in più. Anzi, alla fine risulterà qualcosa di meglio perché a queste cifre, che coprono il periodo 7 gennaio '9730 giugno '98, andranno aggiunte quelle di luglio, non ancora disponibili (c'è stata una fiammata finale delle vendite). Nel solo '97, con le prime due fasi degli incentivi cosiddetti «pesanti», le auto rottamate sono state 1.040.000, a fronte di vendite record per 2.411.900 vetture, che hanno portato il mercato italiano al secondo posto in Europa, dopo la Germania. Con ovvi benefici sull'occupazione, incluso l'indotto. Ma nella colonna dell'attivo della rottamazione non vanno messi solo i dati economico, ma anche il «ritorno» ambientale, visto che il milione 584 mila 788 auto finite dallo sfasciacarrozze erano vetture vecchie dieci o più anni, non catalizzate e dunque inquinanti, ad alti consumi e inoltre con livelli di rumorosità, in media, più che tripli rispetto agli standard attuali. Tutti questi effetti benefici hanno suscitato richieste di proroga, ma per ora il governo non ha in programma altre misure di incentivo alla rottamazione delle automobili. Ieri il ministro dell'Industria Bersani ha commentato che «gli obiettivi fissati sono stati raggiunti e ora il mercato dell'auto si dovrebbe assestare su livelli significativamente superiori» a quelli precedenti gli incentivi. «Abbiamo concepito queste misure - ha aggiunto Bersani - come "ponte" verso una ripresa produttiva. Questa ripresa ora c'è e coinvolge settori molto diversificati. Nei prossimi mesi il mercato dell'auto dovrebbe poter compensare il venir meno degli incentivi». Invece si sta preparando un disegno di legge «Bersani 2» che prorogherebbe i premi alla rotamazione delle moto, in scadenza l'I 1 agosto. Luigi Grassia

Persone citate: Bersani

Luoghi citati: Europa, Germania, Torino