Furto con beffa agli Uffizi

Furto con beffa agli Uffizi Firenze: il ladro, che è riuscito a fuggire, ha staccato una testina in pietra dal Sarcofago del generale romano Furto con beffa agli Uffizi Rompe e ruba una scultura davanti ai turisti FIRENZE DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Con un colpo secco ha staccato la testina in pietra di un cane che ornava il sarcofago, se l'è infilata in tasca e si è dileguato tra la folla di turisti, inutilmente inseguito dai custodi. L'audace colpo del solito (per ora) ignoto è avvenuto giovedì sera nella sala 38 del terzo corridoio della Galleria degli Uffizi, nonostante in quel momento fossero in servizio all'interno del museo 37 custodi, tre dei quali proprio nel corridoio dove si trova il sarcofago. Il ladro (ma forse balordo è un termine più calzante) ha agito con la massima tranquillità, sotto gli ocelli di decine di visitatori, dei custodi e perfino di una telecamera a circuito chiuso. Ora, probabilmente, si sta godendo il frutto della sua bravata degna più di un teppista che di Arsenio Lupin. La testina di cane, che pesa circa 50 grammi ed ha le dimensioni di una pallina da ping pong, forse fa bella mostra di sé sul comodino del ladro come un qualsiasi souvenir. Il suo valore commerciale, infatti, è quasi nullo. E' quindi da escludere un furto su commissione come, invece, spesso accade in materia di opere d'arte. Tutto si è svolto in pochi secondi. Erano quasi le 21 di giovedì quando il ladro ha scavalcato la bassa transenna che separa il «Sarcofago del generale romano» dal pubblico. Forse ha notato lì per lì che la testa di imo dei cani che decorano le pareti del sarcofago, risalente al II sec. dopo Cristo, era lesionata all'altezza del collo (conseguenza di un antico restauro), oppure aveva congegnato il piano dinante una precedente visita al museo. Fatto sta che con un balzo ha raggiunto il sarcofago e con un colpo secco ha staccato la testina di pietra dal debole imperniamento che ha subito ceduto. L'azione è stata notata da una turista francese che ha dato l'allarme. All'inseguimento de) ladro si sono lanciati alcuni custodi degli Uffizi, ma l'uomo (sui 40 anni, altezza media, un po' di pancetta, che indossava pantaloni grigi e una maglietta bianca secondo la descrizione fatta dalla turista) è riuscito a scendere precipitosamente lo scalone del Buontalenti che porta direttamente all'uscita della Galleria e, una volta raggiunto il piazzale degli Uffizi, a mescolarsi con la folla di turisti che affollavano il centro di Firenze alla ricerca di un po' di fresco serale. La turista che ha dato l'allarme è stata interrogata per ore dagli investigatori alla ricerca di qualche dettaglio che possa aiutare ad identificare il ladro, ma non sembra che siano spuntati elementi interessanti. A nulla è invece servita la visione della registrazione fornita dalla telecamera interna: l'obiettivo non era puntato verso la zona del sarcofago e, inoltre, le persone inquadrate risultano così sfuocate nel filmato da essere praticamente irriconoscibili dicono un po' sconsolati alla polizia. «Ciò che è accaduto rientra in un margine statistico con il quale dobbiamo convivere - ha commentato l'ex ministro dei Beni culturali Antonio Paolucci, sovrintendente per i beni artistici e storici di Firenze -. Ogni anno gli Uffizi sono visitati da un milione e duecentomila persone e tutti i musei fiorentini da ben cmque milioni: se anche l'uno per cento di essi, ma mi dicono le statistiche che il numero è ben più alto, fosse composto da delinquenti, si tratterebbe di cifre che danno il senso del margine di rischio che dobbiamo dare per scontato. Al personale di vigilanza non ho niente da rimproverare. Dispiace per l'immagine di un museo che dal punto di vista della sorveglianza è uno dei migliori d'Italia. Quanto è successo ci fa capire che non possiamo mai essere del tutto sicuri». La testa di cane trafugata faceva parte, insieme a due cavalieri, di una scena di caccia al cinghiale scolpita all'esterno del sarcofago di un generale romano. Secondo Paolucci il reperto sul mercato clandestino può avere «un valore massimo di centomila lire, non di più: il prezzo di una dose d'eroina»; mentre su un ipotetico mercato libero il prezzo potrebbe salire a circa tre milioni di lire. Francesco Matteini Escluso il colpo su commissione: si pensa all'opera di un balordo Il pezzo sottratto non ha alcun valore Il direttore: nulla da ridire sui custodi 1 Prima e dopo: ecco come la scultura del «Sarcofago del generale romano», risalente al secondo secolo dopo Cristo, è stata danneggiata dal ladro

Persone citate: Antonio Paolucci, Arsenio Lupin, Buontalenti, Francesco Matteini, Paolucci

Luoghi citati: Firenze, Italia