La serrata delle spiagge di Gian Piero Moretti
La serrata delle spiagge La serrata delle spiagge Ieri la protesta contro le nuove norme SANREMO. Ombrelloni chiusi su tutte le spiagge della Riviera Ligure. Con rare eccezioni a Sanremo e Diano Marina. Chiusi per sciopero, ma solo dalle 8 alle 10. Regolarmente aperti in tutte le spiagge del Savonese, di Genova e del Tigullio. In molte parti d'Italia, al contrario, lo «sciopero degli ombrelloni» si è protratto per l'intera giornata. La serrata, secondo le stime della Confcommercio, ha interessato circa mezzo milione di ombrelloni. Cinquemila gli stabilimenti che hanno aderito; tremila quelli aderenti alla Confesercenti che non hanno voluto partecipare e, in una nota, parlano di «sciopero fallito». Tiepida l'adesione in Emilia Romagna e in Veneto. Chiusi a Bibbione e Sottomarina, aperti a Jesolo e Caorle. A Rimini, Riccione, Cesenatico, Milano marittima, molti sono rimasti aperti «per non penalizzare i turisti». Protestano i gestori delle spiagge contro la legge-quadro sul turismo (già passata alla Camera e ora in discussione al Senato) che rischia di penalizzare le imprese balneari. «Ma i bagnini erano pronti con cappellini per far fronte a qualsiasi emergenza-sole», ha precisato Renato Zanon, titolare dei Bagni Italia di Sanremo e presidente provinciale della Confcommercio. Adesione compatta allo sciopero nonostante la presa di posizione della Confesercenti, che ha definito sbagliati obiettivi, tempi e modi dell'iniziativa: «La serrata? inutile e dannosa per i nostri clienti». Una protesta simbolica, quella della Riviera, attuata in un momento in cui sulle spiagge si incontrano soltanto i bagnini e qualche turista che soffre d'insonnia. E' stato comunque un segnale forte, subito recepito dall'assessore regionale al Turismo della Liguria, Maria Paola Profumo, che ha preso atto della protesta sottolineando che «il Coordinamento delle Regioni ha già elaborato numerosi emendamenti che verranno discussi proprio alla Camera e che, quindi nulla è da considerarsi definitivo». Un impegno che ha convinto gli operatori del Savonese e della provincia di Genova a desistere dall'iniziati¬ va di protesta. La legge-quadro sul turismo ha abrogato la normativa che assegnava tutte le competenze relative alla gestione delle spiagge ad un coordinamento nazionale, affidando l'intero pacchetto alle singole Regioni. «Prima le coste italiane erano uguali per tutti, ora si rischia di fare più pesi e più misure», ha commentato il responsabile della sede di Sanremo della Confcommercio, Nicola Zotti che aggiunge: «Saranno le Regioni a stabilire la natura e la durata delle concessioni demaniali marittime nonché la fissazione dei canoni, sia sotto il profilo dei criteri che della quantificazione, senza alcun coordinamento dello Stato». Due i punti cardine della protesta: l'abolizione del diritto di prelazione per il vecchio gestore e l'impossibilità per il titolare di un'impresa balneare di cedere a terzi la gestione di bar e ristorante mantenendo per sé soltanto la spiaggia. O si cede tutto o si tiene tutto. Gian Piero Moretti
Persone citate: Maria Paola Profumo, Nicola Zotti, Renato Zanon
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