Unica traccia: un nome di donna

Unica traccia: un nome di donna Livorno, un uomo annega: nessun documento, solo quell'indicazione incisa nella fede nuziale Unica traccia: un nome di donna Caccia a una Caterina per risolvere un giallo LIVORNO NOSTRO SERVIZIO Cherchez la femme, direbbero i francesi. E intanto la Polmare cerca l'uomo, l'identità di un povero cadavere che nessuno reclama. Speravano, i poliziotti del commissariato Porto di Livorno, che «Caterina», dolce nome inciso in un anello nuziale, potesse portare al nome di quell'uomo biondo, grande e grosso e con i calzini corti che il mare ha restituito quindici giorni fa. E invece nulla. Il cadavere è rimasto in un frigorifero a Livorno e Caterina pare non ne senta la mancanza. Nessuna denuncia di scomparsa, nessun indizio se non il calzino corto e scuro, un mocassino da mare nero con una V rossa incisa sotto il tallone e un orologio Swatch Scuba Sub, oltre alla tenera fossetta che ornava il mento imberbe del giovane sconosciuto. Giovane sì, perché l'uomo non ha più di quarant'anni, nonostante qualche dente in meno e i capelli radi sulla sommità della testa. Tutto comincia quindici giorni fa, quando a 3 miglia dall'isola di Capraia un'imbarcazione avvista un corpo che galleggia. Lo tirano su a fatica, è in acqua da cinque, sei giorni e soprattutto è un corpo di 1 metro e 83 con misure antropometriche degne di un colosso. L'uomo col calzino viene portato a riva. E' nudo se si esclude il calzino appunto, la scarpa e la fede nuziale: una vera d'oro giallo con dentro inciso il nome della dolce metà e una data: 24 ottobre 1992. Per l'identificazione, pensano ottimisti i poliziotti, non ci sono problemi. L'autopsia dice che l'uomo che non ha cicatrici, tatuaggi, né segni di riconoscimento - è morto per affogamento, acqua nei polmoni. Resta solo da dargli un nome. Un giorno, due giorni. Passa una settimana e le ricerche della Polmare presso i commissariati dell'arcipelago toscano danno esito negativo. Parte l'informativa per l'Interpol. Ma questa Caterina - pensano gli investigatori - si sarà accorta di aver perso il marito, chissà perché non lo cerca. Intanto, la Polmare si fa inviare dall'Istat l'elenco dei matrimoni celebrati nell'ottobre del '92. Imperativo: trovare almeno Caterina. Quando arriva l'elenco i poliziotti si mettono le mani nei capelli: nel solo mese di ottobre del '92 si sono celebrati in Italia una cosa come 34 mila matrimoni. Il prossimo passo, ora, è capire in quanti la sposa si chiamasse Caterina. Arriva anche un altro dato, questo dai commissariati: nel giugno-luglio '98 i maschi di cui è stata denunciata la scomparsa sono 520. Escluse le persone di colore, i bambini e gli uomini sotto i 30, escluse le persone alte meno di 1 metro e 83, ne restano fuori 150 e tra questi 150 ce ne sarà uno che ha sposato Caterina e che aveva la fossetta sul mento. Pare di no. Continuano le ricerche, anche con qualche sfumatura di giallo: nello specchio acqueo dove venne ritrovato il cada¬ vere, sono state trovate anche due chiavi di un boccaporto con un cartellino che riporta ad una scuola di vela svizzera a Wien. La polizia ha chiamato e il responsabile della scuola ha detto che sì, la loro barca a vela si trovava nei paraggi della Corsica in quel periodo, ma che l'equipaggio aveva chiamato solo qualche giorno fa: «Per avvertire che si divertivano, che il mare era calmo e che andava tutto bene». Chiara Carenini Chiesto l'aiuto dell'Istat per avere notizie sui matrimoni celebrati nella data riportata sull'anello Una veduta dell'isola di Capraia dove a tre miglia dalle coste l'equipaggio di un'imbarcazione ha avvistato il cadavere dello sconosciuto che galleggiava; era completamente nudo tranne un paio di calzini corti

Persone citate: Chiara Carenini

Luoghi citati: Corsica, Italia, Livorno