È subito scontro fra Treu e i disoccupati

È subito scontro fra Treu e i disoccupati Dura solo mezz'ora l'incontro con i «lavoratori socialmente utili». Insulti al sottosegretario Pizzinato È subito scontro fra Treu e i disoccupati // ministro: «Le vostre proposte sono inaccettabili» ROMA. Fumata nera, brusca rottura dell'incontro tra il ministro del Lavoro, Tiziano Treu, e i delegati dei lavoratori socialmente utili di Napoli, che hanno presentato le loro rivendicazioni. «Posizioni inaccettabili», le ha respinte fermamente Treu, confermando che il governo ritiene impraticabile l'assunzione di 130 mila «lsu» nella pubblica amnnnistrazione. Ma il no del governo è subito bacchettato da Rifondazione, che accusa il governo di aver fatto «un passo indietro». Dopo gli incidenti delle ultime settimane, la polveriera vesuviana ieri non è esplosa all'interno della sala riunioni del ministero, dove sono stati ammessi solo una dozzina di rappresentanti dei disoccupati partenopei, accompagnati dal prefetto di Napoli e da altre autorità locali. Ma all'esterno, uscendo dal discatero alla fine della riunione, della pesante delusione degli lsu, della loro rabbia e della loro indignazione ha fatto subito le spese il sottosegretario Pizzinato, ex leader della Cgil, inseguito da una raffica di insulti. Nella sala del ministero si era svolto un breve dialogo fra sordi, durato poco più di mezz'ora. All'inizio, uno dei leader della delegazione napoletana, Roberto Ascione, ha consegnato a Treu un documento nel quale si sollecitava «un riconoscimento giuridico anche in termini di contributi pensionistici e di rapporto lavorativo». Ma la richiesta di fondo restava sempre l'inserimento dei lavoratori socialmente utili negli organici degli enti pubblici. Insomma, un'assunzione di massa neu'amministrazione pubblica, del vecchio stampo assistenzialistico respinto dal governo. Toccava quindi a Treu, spalleggiato da Pizzinato, ribadire la posizione del governo, difendere U decreto ministeriale sui lavori socialmente utili e l'intera politica per l'occupazione. Il ministro ha garantito risorse fino al '99 nel processo di riassorbimento del fenomeno nell'arco di un paio d'anni, ha gettato sul piatto anche i 12 mila pre-pensionamenti, le integrazioni fino a 800 mila lire dei trattamenti anticipati di pensione continuando a lavorare per 20 ore settimanali. «Ma tutto deve essere finalizzato alla creazione di strutture in grado di reggere il mercato» ha specificato il ministro. «Ho fatto appello alla loro responsabilità - ha spiegato Treu - ho fatto tutto quello che potevo per non drammatizzare. Ma se poi ci sono gruppi irresponsabili... Del resto questo non era un incontro di trattativa, ma una generosa disponibilità del governo ad ascoltare le ragioni di chi è senza lavoro. Ma le loro richieste erano inaccettabili». Così si è rapidamente arrivati alla rottura. I primi a lasciare la sala del ministero sono stati i delegati del movimento di lotta lsu-cobas guidati da una «pasionaria» bionda, Maria Pia Zanni, che fuori dal ministero ha sparato a raffica contro il governo «filopadronale e antiproletario, che usa i manganelli contro i lavoratori». Poi, delusi e arrabbiati, anche gli altri hanno denunciato il «fallimento» dell'incontro. Reclamano «un posto stabile», mentre Ascione denuncia che «non si vuole usare il buon senso», preannuncia che «ora si sveglieranno anche tutti gli altri lavoratori socialmente utili». Volano minacce: «Ritorniamo a Napoli per riprendere la lotta, non certo per restare a casa. Rimarremo in piazza fino a quando le nostre sacrosante richieste non saranno accolte». «Se questa è la fase due del governo Prodi, fatta di manganelli e false promesse, la nostra risposta sarà moblilitare tutti i precari e i disoccupati». E contro il sottosegretario Pizzinato, che esce proprio allora dal ministero, volano gli insulti: «Fascista», «borghese di merda». I sindacati Cgil, Cisl e Uil registrano «lo scontato fallimento» dell'incontro a cui non hanno voluto partecipare. «Noi chiediamo cose diverse - precisa Cofferati -. H problema del lavoro è delicatissimo e urgente, ora servono politiche mirate per risolvere i problemi e una presenza dello Stato molto forte nelle zone a rischio per isolare gli interessi malavitosi». H suo collega della Cisl, D'Antoni, critica «le iniziative demagogiche come quella di ieri» e il leader della Uil, Larizza, per una volta loda il governo «che non ha promesso miracoli». Ma contro il sindacato si coagula il malumore, da destra all'estrema sini¬ stra. Per Alemanno (An) «i sindacati confederali si sono delegittimati da soli», mentre per Esposito (Prc) i sindacati hanno commesso «un grave errore». Più diretto, contro il bersaglio del governo Prodi, si scaglia Giovanni Russo Spena, di Rifondazione: <(Altro che svolta, questo è un ulteriore passo indietro nella politica del governo sul lavoro e il Mez¬ zogiorno. [p. pat.] Manifestazione di disoccupati a Napoli dopo la conclusione dell'incontro fra Lsu e il ministro Tiziano Treu (nella foto sotto)

Luoghi citati: Napoli, Roma