Prodi: tanto nervosismo meglio andare in vacanza
Prodi: tanto nervosismo meglio andare in vacanza Prodi: tanto nervosismo meglio andare in vacanza ROMA DALLA REDAZIONE Anche Romano Prodi va in vacanza, ma il messaggio con cui si congeda, affidato a un'intervista a Elkarm, in onda su Tmc, è quello di un uomo che non pensa al riposo, bensì ad andare avanti con il suo governo a dispetto delle difficoltà e delle tensioni che covano all'interno della maggioranza. E, a onor del vero, il presidente del Consiglio non nega che il centro sinistra stia vivendo giorni difficili. «Le vacanze - sottolinea il leader dell'Ulivo - fanno tanto bene. Sono magiche. Vengono in un momento di elevato nervosismo: non c'è niente di meglio di una passeggiata in bicicletta o in montagna». Prodi sembra voler affrontare i problemi che affliggono la sua maggioranza con ironia. Il presidente del Consiglio spiega con queste parole le fibrillazioni degli ultimi giorni: «Dopo un po' che il governo dura - sottolinea il leader dell'Ulivo - c'è sempre un desiderio di cambiamento, di avere posti. Ma la cultura della stabilità è un valore. Kohl la prima volta che mi ha visto, mi ha chiesto: "Tu quanto duri?". All'estero sono abituati a governi italiani di breve durata». Ma il suo esecutivo, lascia chiaramente intendere Prodi, sarà di lunga durata: nessuno si faccia illusioni in proposito, né all'interno della maggioranza, né tra le file dell'opposizione. «La cultura della stabilità - sottolinea infatti il leader dell'Ulivo - esige tempo, e i frutti si vedranno più avanti (la legislatura è di cinque anni)». Già, il presidente del Consiglio è convinto che non vi sia alternativa al suo governo. E nell'intervista concessa a Tmc lo dice senza peli sulla lingua: «Quando qualcuno accende un fuoco - afferma - bisogna capire perché lo fa. Negli ultimi tempi ho ricevuto delle critiche, ma mai una proposta. C'è inquietuI dine, ma la gente capisce che non ci sono alternative alle decisioni che questo governo ha preso». Ostenta grande sicurezza, il leader dell'Ulivo. Lo conferma anche la spiegazione che il presidente del Consiglio fornisce per motivare il «nervosismo» di cui è preda la politica italiana in questa fase, visto che l'inquilino di palazzo Chigi fa derivare le fibrillazioni della coalizione dalla prospettiva di un esecutivo di lunga durata. Secondo Prodi un modo per ovviare a questa situazione ci sarebbe: «Se ci fossero le elezioni di medio termine, come negli Stati Uniti - osserva - ci sarebbero molte meno liti e si vedrebbe più concordia». La sicurezza del presidente del Consiglio emerge pure dalla replica indiretta a Massimo D'Alema, che sprona il governo a fare di più, soprattutto sul fronte dell'occupazione. «La gente - dice Prodi - sa che non è facile risolvere questo problema, sa che ci vuole tempo, ma esige che ogni giorno si faccia un passo. Chi va di fretta rischia di fare poca strada». E un invito alla pazienza, il leader dell'Ulivo lo rivolge anche al Polo e al suo leader Berlusconi: «Quelli che parlano di regime - osserva il presidente del Consiglio - non ci credono nemmeno loro: fanno discorsi da bar. Per governare bene ci vuole tempo e pazienza, in caso contrario non si costruisce niente». («E' una risposta da bar», gli replica in serata il Cavaliere). Sentendosi forte, perché veramente convinto che «non esistano alternative all'attuale governo», il leader dell'Ulivo non risparmia tirate d'orecchie a nessuno. Sul banco degli imputati anche gli organi di informazione: «I toni - dice il premier sono sempre da ultimo giorno. Ma i giornali non perderebbero copie se usassero meno questi toni. Siamo entrati nell'Euro il due maggio, e il quattro maggio si scriveva già che il governo si era addormentato. Però la gente è saggia e capisce che questi messaggi sono strumentali. Sono messaggi che non scalfiscono e la gente legge sempre meno...». «La cultura della stabilità è un valore, ma esige tempo» «Chi va di fretta rischia di fare poca strada»
Persone citate: Berlusconi, Kohl, Massimo D'alema, Prodi, Romano Prodi, Secondo Prodi
Luoghi citati: Roma, Stati Uniti
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