Un mistero chiamato Caterina di Marco Neirotti

Un mistero chiamato Caterina Sconosciuto ripescato a Capraia: unico indizio, quel nome sulla fede Un mistero chiamato Caterina CHISSÀ' se una Caterina guardava il mare e, come in una canzone di Pierangelo Bertoli, sperava che gli restituisse l'amato. O se una Caterina, come in quella stessa canzone, sperava che il mare si chiudesse per sempre sul suo uomo. Donna nitida e lacerata nella canzone, mistero per la Polizia Marittima, che vuole e deve trovare la donna il cui nome è inciso, con una data, sulla fede stretta al dito di un uomo ripescato morto quindici giorni fa a tre miglia dall'isola di Capraia. Trovare questa Caterina significa dare un nome a lui, supporre moventi e movimenti. «Caterina, 24 ottobre 1992» è inciso dentro la fede. E la Polizia chiede all'Istat. L'Istat risponde: quel mese, in Italia, si sono contati 34 mila matrimoni. Si tratta di individuare i Comuni e, lì, le Caterine. E poi scene da Patricia Cornwell e tranelli da tenente Colombo. Ci sono altri indizi, come un «mocassino da barca» con una V rossa stilizzata sul tacco. E lì si tratta di andar per fabbricanti e negozianti. Ma è quel tondino d'oro a strappare dalla tv e a trascinare in spiaggia Derrick più che Moser e Rex, o, ancor meglio, il dottor Quincy di una gloriosa serie tv. In piena estate, in piena fiction da leggere in spiaggia, vien da dire: si fa proprio così per dare un nome allo sventurato di Capraia, per dargli una storia e un perché. Sperando in bene, perché nella fiction funziona sempre, nella realtà ci sono più tranelli, come fedi incise per giovanili convivenze senza registri. Però è bello, tutto ciò, bello per tutti e inquietante per le Caterine che saranno chiamate in caserma: «Come sta suo marito?». Chissà se l'altra Caterina addolorata, oppure contenta fino a ieri, da oggi stupefatta e impaurita - smetterà di guardare il mare. Piangerà o fuggirà? Marco Neirotti SERVIZIO A PAG. 10

Persone citate: Moser, Patricia Cornwell, Pierangelo Bertoli

Luoghi citati: Italia