Investire a rate ecco come si fa

Investire a rate ecco come si fa Piani d'accumulo infondi comuni (Pac) o versamenti periodici in polizze integrative Guida pratica alle 2 vie, complementari più che alternative, per chi si sente «formica» Investire a rate ecco come si fa RISPARMIO r QUAL è la via migliore per far fruttare le piccole somme avanzate mese per mese, che lasciate sul conto corrente non renderebbero nulla, assicurandosi così una pensione di scorta oppure un certo capitale dopo qualche anno? Per chi ha esigenze di questo tipo le opportunità a disposizione sono due: 1 ) i fondi con la formula dei pac (piani di accumulo del capitale) 2) le assicurazioni (cui si aggiungeranno nei prossimi mesi i fondi pensione). piccole somme Sono soluzioni tecnicamente (dal punto di vista sia fiscale sia normativo) diverse, dedicate in origine a risolvere esigenze differenti. Con il tempo, la specificità delle proposte assicurative tende a ridursi per il processo di progressiva sofisticazione finanziaria degli strumenti di impiego del risparmio. E, oltretutto, il punto di partenza è lo stesso: infatti, in entrambi i casi bastano la disponibilità di somme anche esigue (da 100 mila lire in su al mese) e la determinazione di tener fede all'impegno per 10, 15 o magari anche 20 anni. differenze Il divario dei risultati raggiunti nel medio-lungo termine tra le due categorie (almeno nell'inchiesta-sondaggio che abbiamo condotto tra le maggiori società e che presentiamo a pagina 3, con una significativa affermazione della formula fondi rispetto ai premi assicurativi) non deve tuttavia affrettare giudizi semplicistici e definitivi su quale strumento «convenga di più», oggi, in assoluto. Il risultato fotografa infatti la situazione del decennio 1988/1997, durante il quale le diversità tra le due «scuole» erano molto marcate, in termini di approccio gestionale e di struttura dei costi. vincoli D'altra parte, come abbiamo già accennato, sono profondamente diverse le politiche d'investimento dei due prodotti, dal momento che le polizze, causa la loro finalità previdenziale, hanno (almeno fino a ieri) privilegiato il comparto dei titoli obbligazionari. Dovevano infatti assicurare una rendita certa (il tasso tecnico) e, inoltre, accantonare a sufficienza per fare fronte agli eventuali rischi di morte, coperti dalle polizze in forma e misura (e di conseguenza a costi) variabili l'una dall'altra, contratto per contratto. retrocessione Non sono stati, dunque, gestori «dinamici» con l'occhio concentrato sulle performance come è invece stato il caso dei fondi d'investimento. Un'ulteriore differenza, poi, la fanno anche i meccanismi di rendimento riconosciuti ai sottoscrittori: le polizze integrative, infatti, non girano per intero agli assicurati il guadagno realizzato dalla gestione separata nella quale sono investiti i premi raccolti, - in termini tecnici questo meccanismo è definito di «retrocessione» ma una media dell'80%. sconto fiscale Nel caso dei fondi, al contrario, tolte le spese la valorizzazione della quota è tutta attribuita automaticamente al sottoscrittore. Così, anche se ci sono gestioni di assicurazioni che su base annua hanno realizzato risultati finanziari di tutto rispetto, in alcuni casi superando il 14%, la performance non si riflette per intero sul guadagno per il sottoscrittore. D'altra parte, nel caso delle polizze c'è da considerare anche il vantaggio fiscale riconosciuto sul premio (con lo sconto in sede Unico). EREDI E, soprattutto, le garanzie dell'allontanamento di ogni pretesa da parte dell'Erario in caso di successione ereditaria, della impignorabilità e dell'insequestrabilità. Al pari di Bot e Btp, le somme frutto dei versamenti in premi assicurativi passano agli eredi senza pagare imposte; i fondi, viceversa, rientrano nell'asse ereditario. Al momento dell'incasso del capitale, però, il sottoscrittore (se, fortunatamente per lui, ancora in vita) paga una ritenuta del 12,50% sul capital gain, ossia sulla differenza tra premi versati e capitale rivalutato. TRASPARENZA Con i fondi fare i conti è molto più semplice: il meccanismo stesso della valorizzazione quotidiana della quota consente di fare un controllo sfogliando semplicemente le pagine dei giornali - mentre per sapere quanto stanno rendendo i soldi investiti in polizze tradizionali ci si deve rivolgere alla società e chiedere il prospetto del capitale maturato. Un dato che è facile avere nel caso delle scadenze annuali, ma molto più complesso ottenere se si chiede in corso d'anno. Con l'eccezione (che sta sempre più prendendo piede) dei fondi assicurativi espressi in quote, il cui valore è anch'esso rilevabile settimanalmente sui quotidiani. OUADAONO Due prodotti complementari, dunque, e che tutto sommato è sbagliato considerare come alternativi, quando si sceglie di investire piccole cifre mensili. Abbiamo visto che le prestazioni sono diverse: un fondo non potrà dare mai certezza sui risultati, una polizza (se di tipo tradizionale) lo può fare con la corresponsione del «tasso tecnico» garantito. Potendo, insomma, può essere una buona idea anche «diversificare» tra strumenti, e non solo tra mercati. Del resto, cifre alla mano, è questa una tendenza in sicura estensione, favorita dalla crescente presenza di realtà miste bancario-assicurative, dotate di reti di distribuzione in grado di offrire contemporaneamente la doppia opzione. Antonella Donati Glauco Maggi Investire a rate ecco come si fa I MIGLIORI PIANI IN FONDI.. 1 ° versamento 30/6/88 - ultimo 30/6/98 ... E IN POLIZZE scadenza al 30/6/98 3. FONDIGEST LIBRA Bilanciato 24.200.000 53.581.394 29.381.394 La classifica segue a pagina 3 COME SI CALCOLA IL RENDIMENTO La classifica segue a pagina 3 I FONDI. La rivalutazione del capitale è data dall'incremento del valore della quota, che corrisponde a una parte indistinta del patrimonio netto del fondo, ricalcolato giorno per giorno in base ai titoli in portafoglio e alle disponibilità liquide. Titoli quotati: si considera il prezzo di mercato del giorno precedente; non quotati: indicazioni della Banca d'Italia per la valorizzazione quotidiana. Dal patrimonio vengono sottratte le uscite [riscatti e commissioni a carico del fondo]. Il risultato viene diviso per il numero delle quote in circolazione ogni giorno. LE POLIZZE. La rivalutazione del capitale si ottiene moltiplicando il rendimento annuale della gestione speciale per l'aliquota di retrocessione. Il rendimento della gestione speciale, il fondo nel quale l'assicurazione investe i premi, può essere valutato a bilancio dell'anno solare: le polizze da marzo in poi fanno riferimento al risultato dell'anno precedente, quelle emesse nel primo trimestre dell'anno si riferiscono ai dati del bilancio di due anni prima. Sono possibili sistemi diversi di calcolo, ad esempio con rilevazioni trimestrali. Dal valore ottenuto viene sottratto il "tasso tecnico", di fatto il minimo garantito. La cifra finale corrisponde alla capitalizzazione annuale. 1 SOCiEW FONDO investimento CAP STALE PLUSVALENZA SOCIETY fondo CAPITALE CAPITALS PLUSVALENZaS A SCADENZA lordo netto 1. INTERBANCARIAINVESTIRE 1. INA FONDO INA fi AZIONARIO VALORE Azionario 24.200.000 57.891.976 33.691.976 ATTIVO 40.344.000 38.292.250 14.292.250 , 2:iACENTRALE CENTRALE GLOBAL -.«-'* ~ 2. MEDIOLANUM -MEDINVEST 40.004.261 38.003.729 14.003.729 Azionario ■ ■ : ■ —• ■ ; Internazionale 26.400.000 58.084.472 31.684.472 3. LA FONDIARIA 37.184.000 35.536.000 11.536.000 COME SI CALCOLA IL RENDIMENTO I FONDI. La rivalutazione del capitale è data dall'incremento del valore della quota, che corrisponde a una parte indistinta del patrimonio netto del fondo, ricalcolato giorno per giorno in base ai titoli in portafoglio e alle disponibilità liquide. Titoli quotati: si considera il prezzo di mercato del giorno precedente; non quotati: indicazioni della Banca d'Italia per la valorizzazione quotidiana. Dal patrimonio vengono sottratte le uscite [riscatti e commissioni a carico del fondo]. Il risultato viene diviso per il numero delle quote in circolazione ogni giorno. LE POLIZZE. La rivalutazione del capitale si ottiene moltiplicando il rendimento annuale della gestione speciale per l'aliquota di retrocessione. Il rendimento della gestione speciale, il fondo nel quale l'assicurazione investe i premi, può essere valutato a bilancio dell'anno solare: le polizze da marzo in poi fanno riferimento al risultato dell'anno precedente, quelle emesse nel primo trimestre dell'anno si riferiscono ai dati del bilancio di due anni prima. Sono possibili sistemi diversi di calcolo, ad esempio con rilevazioni trimestrali. Dal valore ottenuto viene sottratto il "tasso tecnico", di fatto il minimo garantito. La cifra finale corrisponde alla capitalizzazione annuale.

Persone citate: Glauco Maggi