BUON COMPLEANNO, SETTIMO

BUON COMPLEANNO, SETTIMO BUON COMPLEANNO, SETTIMO Ottenne quarantanni fa il titolo di «città» SETTIMO Torinese compie i quarantanni come «città». Il secondo centro industriale del Piemonte celebra, il 1° agosto, un quarantennale che ne vede lo sviluppo e l'attività commerciale, industriale e culturale fervere e procedere. La storia di Settimo, quale centro di interesse politico e commerciale, non è di quelle troppo antiche: le attività del passato, sebbene localmente interessanti, non si rifletterono mai ampiamente sull'economia né, tanto meno, sulla storia del Piemonte. Ha anch'essa i suoi uomini illustri, e più di una personalità ha illustrato Settimo in un campo piuttosto che in un. altro: ma la sua storia vera comincia con un Ottocento industriale nel quale contava soprattutto l'iniziativa individuale e l'intraprendenza di pochi. Territorio prevalentemente agricolo per secoli, Settimo ebbe le sue fiere e i suoi mercati come qualunque altro centro, anche più piccolo: e produsse quel che ogni campagna abitata da gente laboriosa produce; fu tipica, di Settimo, un'attività, quella dei lavandai, al cui nome si usava in Piemonte associare quello del luogo. Una curiosità, oggi; ma ancora negli Anni Trenta, erano tre le cooperative di lavandai a Settimo, con 154 soci: una piccola caratteristica industria dalla quale era derivato, nel tempo, un non piccolo vantaggio a tante famiglie. Sarebbe interessante uno studio su questo fenomeno: ma, come quasi sempre accade, fatti che vengono giudicati più caratteristici che caratterizzanti sono sistematicamente trascurati. Tipica fu anche la lavorazione meccanica dell'osso, risalente addirittura al periodo Albertino, introdotta a Settimo forse da un Giovan Battista Pagherò, che l'aveva conosciuta in Spagna. E poi, le penne: non c'è italiano che non abbia scritto con una «biro» proveniente da Settimo: com'era stata il paese dei lavandai, Settimo divenne, e resta, la città della penna. ' Oggi la città appare come un cospicuo centro della cintura torinese, alla ricerca, tuttavia, di una identità che sia in grado di distinguerla efficacemente. Cuore della cultura settimese è, naturalmente, quel teatro diretto da Gabriele Vacis, che si è imposto anche fuori d'Italia, con una serie di spettacoli e con una cifra inconfondibile. Ma Settimo lavora in più di una direzione: sta allestendo un Ecomuseo che, partendo dal recupero di vecchie strutture industriali, costituirà un percorso di storia locale all'interno di uno spazio originalmente concepito e utilizzato: sarà la ricostruzione di un'attività industriale della quale non si perderà la suggestione. Ma i settimesi aspettano anche che si apra la Casa della Musica, un luogo questo davvero originale e forse, per il momento, unico in Piemonte. In un grande spazio attrezzato per «il suono», potranno incontrarsi e incrociarsi esperienze e confronti: passeranno, nella Casa della Musica, le realtà già affermate e si cimenteranno quelle nuove e ne nasceranno ancora; un'invenzione culturale di stampo francese, se voghamo, una sorta di Maison de la Culture dedicata alla cultura musicale. Il progetto è molto più di una promessa, esattamente come quello dell'Ecomuseo. Non è lontana l'inaugurazione. A Settimo Torinese manca una cosa soltanto, forse: una «definizione» di confini vera per essere città vera: la sua sistemazione urbanistica è ancora confusa, incerta. Non avendo un vero e proprio centro storico, è difficile riconoscerne la fisionomia. L'ordine e la pulizia delle strade è evidente: questo significa che gli abitanti vivono il loro luogo di residenza con partecipazione; ma dove comincia Settimo? Dove finisce? Essa ha una vita troppo attivale città troppo solerte e sagace per sembrare un prolungamento di una Torino che, sotto tanti pinti di vista, ha da Settimo più d,' ^a cosa da imparare. Piero Ferrerò Una foto che è già «storia»: asciugano al sole ipanni degli ultimi lavandai Sono gli inizi degli Anni SO

Persone citate: Gabriele Vacis, Giovan Battista, Piero Ferrerò

Luoghi citati: Italia, Piemonte, Settimo Torinese, Spagna