Gusti e disgusti

Gusti e disgusti Gusti e disgusti EI giorni scorsi i giornali di tutto il mondo hanno confezionato ampi servizi dopo la morte di un grande della ristorazione: Richard McDonald, detto Dick. Aveva 89 anni ed era il fondatore, insieme con il fratello Maurice, del più vasto impero alimentare di tutti i tempi, la catena dei fast food McDonald's, oggi presenti con il bel numero di oltre 23 mila «botteghe» in 111 Paesi del pianeta Terra. «Il cibo ridotto da piacere a rapida necessità» come ha fatto notare argutamente Raspelli. Ma la soddisfazione della necessità ha fatto guadagnare, e la cosa continua, cifre in dollari cariche di tanti numeri seguiti da tanti zeri. Hamburger, patatine fritte, qualche fetta di pomodoro, una foglia di insalata e tanta tornato sauce per arredamento, pardon, dressing come dicono gli americani. Una rivoluzione nella condotta alimentare e gastronomica di una larga fetta di umanità. Eppure oggi, proprio negli States, patria del McDonald's System, e alla faccia del cibo globale, si sta verificando una enorme proliferazione di cucina etnica proveniente da ogni dove. Da necessità si vuol far tornare il desinare a livello di piacere. Speriamo che il discorso valga anche per il ricco e gustóso ricettario piemontese punito da sapori nuovi che hanno spinto nel dimenticatoio bagna caoda, finanziera, fonduta e altre chicche colpevoli di non rientrare nelle categorie del prezzo fisso e del mangiar veloce.

Persone citate: Hamburger, Raspelli, Richard Mcdonald

Luoghi citati: States