Mercato Unico anche nello studio
Mercato Unico anche nello studio Mercato Unico anche nello studio LA Comunità Europea non poteva continuare a ignorare l'esigenza di favorire la circolazione di docenti e studenti a seguito della realizzazione del mercato unico, della conseguente abolizione delle frontiere economiche, della formazione di un mercato europeo del lavoro. Così nel 1987 fu varato il programma Erasmus (con esplicito riferimento all'intellettuale rinascimentale, laureatosi a Torino nel 1506, come ricorda una lapide nel cortile dell'Università), con l'obiettivo di permettere ad almeno il 10% degli studenti universitari di trascorrere un periodo di studio in un Paese comunitario diverso da quello di origine. L'iniziativa consentiva di superare le difficoltà pratiche e legali che fino ad allora avevano ostacolato la mobilità degli studenti, quali i costi elevati del soggiorno all'estero, l'insufficienza delle strutture per lo studio delle lingue straniere, il limitato numero di accordi di cooperazione fra le Università, la mancanza del riconoscimento degli studi seguiti in altri Paesi. Oggi il programma si rivolge ai circa 10 milioni di studenti universitari (compresi quelli extracomunitari), iscritti alle 5000 Università e Scuole Superiori (per esempio, Conservatori Musicali, Accademie, ecc.) dei 15 Paesi membri, più Cipro, Islanda, Norvegia, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Ungheria (con la Svizzera esistono accordi particolari con specifiche Università). Il programma riguarda tutte le discipline e tutti i gradi dell'insegnamento universitario, dottorato compreso, e di formazione post-universitaria. Gli obiettivi sono: aumentare considerevolmente il numero degli studenti universitari che trascorrono un periodo di studio in un altro Stato comunitario; promuovere la cooperazio- ne fra le Università europee; favorire la mobilità dei docenti e migliorare la qualità dell'insegnamento; rafforzare le relazioni fra i cittadini degli Stati membri e consolidare l'idea di un'Europa dei cittadini; formare dei laureati con un'esperienza diretta della cooperazione comunitaria e della realtà socioeconomica degli altri Paesi. Le finalità, quindi, sono informative e formative. Lo studente si reca in un altro Paese non solo per studiare (in questo caso risulterebbero sufficienti e meno costosi i corsi a distanza e la mobilità dei docenti), ma anche per trascorrere un'esperienza di vita all'estero, utile per la sua maturazione come individuo e cittadino di un'Europa in via di unificazione, a contatto con culture, lingue, modi di studio e di lavoro diversi. Lo scambio dura da tre a dodici mesi e si può partecipare a partire dal secondo anno di iscrizione all'Università. La frequenza ai corsi e gli eventuali esami sostenuti sono riconosciuti dall'Università di origine. I requisiti richiesti sono un buon curriculum accademi¬ co (media dei voti e numero di ebami sostenuti); una conoscenza di base della lingua del Paese di destinazione; il progetto di studio che si intende seguire (preparazione della tesi di Laurea, ricerche in Istituti particolari, ecc.). Durante la permanenza all'estero è possibile, in alcune Università e a certe condizioni, conseguire anche il diploma universitario di primo livello del Paese prescelto. Lo studente continua a essere iscritto all'Università di origine e non deve pagare le tasse universitarie nel Paese di destinazione. La Comunità europea assegna a tutti gli studenti Erasmus una borsa di studio di circa 150 euro mensili; a questa cifra va aggiunto un contributo erogato dall'Università di Torino e, per gli studenti con particolari condizioni di reddito, un altro contributo dell'ente Diritto allo studio. Nel prossimo anno accademico l'Università di Torino potrà inviare in altri Paesi euroUmberto Morelli Università di Torino [segue a pagina 41] Il rettore, prof. Bertolino STATISTICA MOBILITA' SOCRATES/ERASMUS 1997/8 ANNO 1997/98 • UNIVERSITÀ' PARTNERS 192 ACC0RDI STUD. IN USCITA STUD. ARRIV0 AUSTRIA 1 15 2 BELGI0 17 32 21 GERMANIA 47 95 85 DANIMARCA 6 12 10 SPAENA 7C 186 186 FRANCIA 73 210 194 GRECIA 6 10 10 IRLANDA 3 12 11 OLAHDA 13 22 17 P0RT0GALL0 12 15 15 SVEZIA 6 15 9 FINLANDIA 4 8 7 REGNO UNIT0 29 66 53 SVIZZERA* 9 14 14 10TALI 314 726 656 ANNO 1998/99 - UHIVERSITA' PARTNERS 211 M0BILITA' STUDENTI 833 781 Inoltre: programmi Intensivi: 10; sviluppo congiunto di currìcoli di livello: intermedio (1) e avanzato (4): sviluppo congiunto di moduli europei: 4. * Si la inoltre presente che le Borse della Svizzera non vengono erogate dall'Unione Europea ma dal Governo Svizzero.
Persone citate: Bertolino, Morelli Università
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