Da Abu Simbel a Teotihuacàn

Da Abu Simbel a Teotihuacàn I SITI ARCHEOLOGICI UNESCO Da Abu Simbel a Teotihuacàn Ma quanto è protetto il «patrimonio dellumanità»? L' EREDITA mondiale nel settore del patrimonio archeologico assume valore particolare, perché testimonia dell'antica presenza dell'uomo e del suo ingegno. Molti siti rappresentano centri di civiltà che per motivi spesso ancor oggi sconosciuti sono decaduti e poi abbandonati. Oggi disabitati, sono il regno dei custodi, delle guide e dei turisti. Ma la loro importanza culturale si è / via via radicata nel sentire comune e tutti sono ormai convinti del loro significato. Senza questa presa di coscienza non ci sarebbe certamente stata la mobilitazione che, negli Anni Sessanta, ha contribuito a salvaguardare dalla minaccia delle acque i templi di File e Abu Simbel nell'Alto Egitto. Mobilitazione che è stata alla radice dell'impegno dell'Unesco e della sua successiva politica di salvaguardia del patrimonio mondiale. L'interesse per le civiltà scomparse ha consentito all'Unesco di compilare un consistente elenco di grandi siti archeologici, oggi inseriti nella Lista del patrimonio mondiale. E' così che troviamo, dal 1980, la città morta di Axum, nel Nord dell'Etiopia nella regione del Tigrai, capitale di quello che un testo greco del III secolo descris- se come Terzo regno del mondo, che conserva alcune steli giganti, la più alta delle quali, con i suoi 33 metri rappresenta il più grande monolite conosciuto scolpito ed eretto dall'uomo. Oppure la colonia di Timgad in Algeria, citta di struttura urbana romana inserita su un impianto indigeno. Fondata nell'anno 100 sotto il regno dell'imperatore Traiano partendo dall'antico insediamento di Thamugadi, riproduce i rigorosi principi dell'urbanistica romana, con foro, campidoglio, templi, mercati, terme. E' nella Lista dal 1982. Per non dire della notissima Petra, città giordana nata dalla roccia a Sud del Mar Morto, al crocevia dei percorsi carovanieri che commerciavano incenso, spezie, sete chiesi, oro indiano e schiavi di Nubia. Capitale di Nabatea fu edificata in una cavità naturale accessibile solo attraverso uno stretto corridoio di due chilometri e concentra un'architettura rupestre di singolare bellezza stratificatasi attraverso i secoli a partire dal IV a.C. In India, è stata invece individuata sin dal 1986 l'antica città di Vijayanagar nei pressi dell'odierna Hampi, sull'altopiano del Deccan, centro del vasto impero hindu Difesa da sette cinte fortificate, presenta un centro con oltre 500 edifici di grande valore tra cui la grande torre di accesso al tempio di Qampapati. Ma non mancano siti del Nuovo Mondo, come la messicana Teotihuacàn, inserita nella Lista nel 1987. Questa città sacra precolombiana sorge sulle montagne a cinquanta chilometri a Nord di Città del Messico e, intorno all'imponente centro cerimoniale segnato dalla piramide del sole, la piramide della luna e il tempio di Quetzalcoatl, erano disposti 4000 edifici costruiti in pietra vulcanica per una estensione che, nel periodo di massimo splendore, copriva trentasei chilometri quadrati. E' invece in Perù Chan Chan, antica capitale del regno Chimu, nella valle del Moche, di cui rimangono straordinarie rovine a testimoniare la potenza di una civiltà che dominò un impero che si estendeva dal golfo di Guayaquil alla regione di Paramonga. Una città di venti chilometri quadrati, la più grande dell'America precolombiana, suddivisa in nove grandi quartieri a blocchi rettangolari chiusi da muraglie e circondata da terreni resi fertili dall'acqua di irrigazione condotta nella regione da un acquedotto di ottanta chilometri. Inserita nella Lista nel 1986 va protetta dai saccheggi e dall'erosione e necessita del consolidamento sistematico degli edifici. La Lista prosegue, al di là di queste esemplificazioni, comprendendo ad esempio il Tassili n'Ajjer, il grande altopiano del Sahara centrale nel Sud-Est algerino ricco di migliaia di pitture e incisioni che ne fanno il più grande museo preistorico all'aria aperta; oppure le grotte di Mogao nel Nord-Ovest della Cina ai confini del deserto di Taklamakan, straordinario msieme di templi rupestri buddhisti; oppure ancora le rovine dei più grande santuario oracolare di Apollo a Delfi, sulle pendici Sud occidentali del Monte Parnaso in Grecia. E' evidente che ognuno di questi siti, meriterebbe un capitolo apposito. Ed è altrettanto evidente la necessità di salvaguardare ad ogni costo questi capolavori. L'inserimento nella lista del patrimonio mondiale è il primo passo, ma da solo non basta. E' necessario l'impegno dei governi locali e della solidarietà internazionale cui l'Unesco fa affidamento. Walter Giuliano Necessari l'impegno dei governi e la solidarietà internazionale

Persone citate: Chan Chan, Traiano, Walter Giuliano

Luoghi citati: Algeria, Alto Egitto, America, Cina, Città Del Messico, Etiopia, Grecia, India, Perù