«Cuscinetti guarniti di metallo bianco...»

«Cuscinetti guarniti di metallo bianco...» F MACCHINE =1 «Cuscinetti guarniti di metallo bianco...» ■ L motore era del tipo ordiI nario a 4 cilindri fusi per I paio di 130 mm di diametro per 140 di corsa, valvole simmetriche intercambiabili, accensione con magnete a bassa tensione e disposizione dei martelletti specialissimi (brevetto Italia), carburatore automatico pochissimo sensibile ai cambiamenti di temperatura e pressione, congiunto al motore mediante una tubolatura cortissima ad evitare ogni possibile condensazione del gas. Fu questa disposizione della tubolatura, oltreché il tipo speciale di carburatore che permise l'uso di benzine molto pesanti. I cuscinetti dell'albero motore e delle bielle erano guerniti di metallo bianco antifrizione... La frizione era del tipo a dischi, con una disposizione speciale, per sopprimere ogni organo delicato, ciò che la rese oltremodo resistente... Il cambio di velocità era a 4 rapporti avanti e uno indietro; la quarta in presa diretta. Venne costruito con materiale al nichelio resistentissimo, materiale che nelle vetture Itala viene appunto adoperato per tutti gli organi soggetti a maggior fatica.... Il telaio venne costrutto in lamiera d'acciaio ad alta resistenza». Nel 1908, ai tempi I di Luigi Barzini il mezzo a I quattro ruote non era ancora un bene di consumo, ma lo strumento di uno sport estremo. «La vettura che la Società Itala costruì per il Principe Scipione Borghese era del tipo normale da 35/45 HP modello 1907, con delle piccole modificazioni di dettaglio...». Fatta la vettura bisognava fare i piloti. Continua Barzini: «Al presente stadio dell'automobilismo si può dunque dire che l'industria è arrivata vicino alla sua perfezione, e che nuove e mfìnite applicazioni pratiche dell'automobile sono possibili, per servizi regolari, per comunicazioni in regioni lontane, per trasporti su strada. Ma occorre migliorare lo chauffeur. «Mentre il macchinista ferroviario ha bisogno di dimo'strare serietà di studi e superare difficili esami prima di vedersi affidare un così grande capitale e una così forte responsabilità, lo chauffeur si crea in un attimo, s'improvvisa in pochi giorni in un garage. Sono necessarie vere scuole di meccanica automobilistica per la creazione di uomini dai quali dipenderà in tanta parte l'avvenire di questo geniale mezzo di locomozione, rendendolo veramente sicuro». E' accaduto proprio così? Vittorio Marchis Politecnico di Torino his rino

Persone citate: Barzini, Luigi Barzini, Scipione Borghese, Vittorio Marchis

Luoghi citati: Italia, Torino