IL SERIAL KILLER CHE AMAVA L'OSSO di Piero Soria

IL SERIAL KILLER CHE AMAVA L'OSSO IL SERIAL KILLER CHE AMAVA L'OSSO IL COLLEZIONISTA DI OSSA Jeffery Deaver Sonzogno pp. 446 L. 32.000 EFFERY Deaver. Aveva già fatto una rapida comparsa con II silenzio dei rapiti: romanzo buono, onesto, ma nulla più. E niente faceva presagire l'orripilante bellezza di questo Collezionista di ossa. Si sa: spesso non c'è alcun giudizio più menzognero di quelli millantati dall'editore sulle alette dei suoi romanzi. In questo caso, tuttavia, il richiamo acchiappalettori («Deaver è considerato il degno erede di Thomas Harris») è inaspettatamente vero. Anzi: il suo è di gran lunga il miglior noir della stagione. Intenso, duro, spietato, intelligentemente macabro, senza concessione alcuna ad inutili effetti grandguignoleschi: piacerà soprattutto alle donne, che non riescono ad abbandonare i finti riti necroscopici della Cornwell, nemmeno di fronte alla sua ansimante perdita di fiato. Grande ritmo e fantasia fin dall'inizio. Lincoln Rhyme sta aspettando con disperata ansia la visita del Dottor Morte. Ha sopportato il dolore, ha combattuto per anni, si è arrovellato per darsi ancora un lampo di futuro. Ora si è arreso. Ha finalmente trovato un medico disposto a recidere per lui il tenue filo che ancora lo tiene legato alla vita. Totalmente paralizzato - mobilità esclusiva¬ mente in un dito e in qualche straziato muscolo delle spalle - non è nemmeno in grado di organizzare il suo suicidio. Lui, ex criminologo da campo, misera larva ridotta a guardare all'infinito i voli felici dei due falchi pellegrini che hanno nidificato sulla sua finestra, la colonna vertebrale spezzata da un trave franato sul «sito» di un efferato delitto che stava esaminando. Già, perché i «siti» erano la sua specialità. Li sapeva sentire, leggere, annusare. Fino a cogliere lo spirito degli assassini. E inatteso - nella supplica del vecchio amico e poliziotto Lon Sellitto - ne arriva un ultimo da visitare. L'ha frequentato un maniaco seriale con la testa nel passato che ricopia celebri omicidi newyorkesi d'inizio secolo, seminando cadaveri scomposti dove un tempo esistevano i simboli di una città che non esiste più se non nella sua sconvolta memoria. E' la moderna reincarnazione del collezionista d'ossa che colpiva uomini, donne e bambini, seppellendoli vivi perché terra, intemperie, umidità ed animali scarnificassero le loro carni, i loro tendini ed i loro umori per lasciare intatta la pura bellezza degli scheletri, unici simboli indistruttibili - e perciò immortali - di un labile corpo. Lincoln Rhyme accetta la sfida. Ha atteso così a lungo il dottor Morte che può dilazionare il suo addio di qualche ora. Giusto per far piacere all'unico vero amico che gli rimane. E per sfidare l'irriverente tristezza di Amelia Sachs, giovane e bellissima poliziotta che - per questa ultima indagine - potrebbe trasformare nei suo occhi, nel suo olfatto e nelle sue gambe. E leggere attraverso di lei i miserabili indizi che l'implacabile killer lascia sul terreno per annunciare le prossime vittime. Da non perdere: ritmo tumultuoso, grande coinvolgimento e non fanno mai male - vortici di sentimenti. Piero Soria IL COLLEZIONISTA DI OSSA Jeffery Deaver Sonzogno pp. 446 L. 32.000

Persone citate: Amelia Sachs, Cornwell, Deaver, Jeffery Deaver, Sellitto, Sonzogno, Thomas Harris

Luoghi citati: Lincoln