«SPILLANDO» IL DIZIONARIO

«SPILLANDO» IL DIZIONARIO «SPILLANDO» IL DIZIONARIO Nuovo volume del Battaglia ORTARSELO sotto l'ombrellone sarebbe senz'altro eccessivo non fosse altro che per le misure (cm 30x23x7,5): in assenza di adeguati supporti è più adatto come zattera o magari giaciglio che come libro di lettura. Ma sul tavolo di casa converrà poi aprirlo, il nuovo volume del Battaglia e recitare la successione dei lemmi come fosse una filastrocca o una formula magica: Sii, Siìaba, Silaggio, Silano, Silaro, Silcatura... E i significati? Snamorare significa «Indurre a smettere di amare», ma il Battaglia dà di queste notizie con straordinaria concisione: le sue definizioni raramente superano le tre righe, e lasciano subito spazio alla collezione delle frasi in cui la parola è stata usata nella storia e nella cronaca. E' una collezione notoriamente nutrita: l'Indice degli autori e delle opere citati nei volumi usciti dal 1961 a oggi è a sua volta un fascicolo che con gli aggiornamenti ha raggiunto le centocinquanta pagine. Smuzzolire, Smuzzire, Snacche- rare, Snack navigareFra le voci di questo volume SILSQUE si fanno notare le trentotto accezioni di Sinistro, le quarantadue accezioni di Spirito, le trentacinque di Smorzare (possibile? Magari no, però è vero). Ma la voce cruciale è un'altra: Spoglio (come sostantivo). Incomincia con un'accezione ribalda: «Appropriazione illecita di un bene altrui...; razzia, saccheggio». Prosegue con una specie di zoomata: «In partic: spogliazione dei cadaveri dopo la battaglia» (Battaglia?), e finalmente arriva allo Spoglio come «Selezione, raccolta o individuazione di notizie o di dati ricavati dalla lettura di un testo». Fra le citazioni che corredano questa accezione ce ne sono due (di Satta e Almansi) che parlano proprio del Battaglia. Piccola civetteria, il dizionario parla di sé. Ma cosa ci dice? Che lo spoglio è il mestiere del dizionarista, è un'appropriazione e ha addentellati mortuari (Giorgio Manganelli definiva il Battaglia come «Il nostro grande meraviglioso deposito di larve verbali»). Sopruso, Soqquadrare, Soqquadrato, Soqquadratore, Soqquadrio, Soqquadro, Soqquadrane, Sor, Sora... O forse si può dire che il dizionario fa come i ladri rubano automobili (i testi), li smontano («spogliano») e ne ricavano pezzi di ricambio (le parole). Fra questi utili arnesi rottamati, molti sono sorprendenti. C'è uno Spasimare che significa «esaurire le copie di un libro»; una Spelonca che è una «persona macchiata da un vizio»; litanie di derivati come la seguente (a probabile funzione scaramantica): Speranzella, Speranziella, Speranzina, Speranzuola, Speranzuzza, Speranzacchia, Speranzaccia. C'è lo Spiacentinamento: ((Allontanamento da Piacenza per ordine delle autorità». C'è il più sublime fra i significati di Spillare: «Vedere lentamente le carte da gioco che si hanno in mano». Ci sono Paolina Leopardi e Giuseppe Mazzini che parlano dello Spleen, come già Ippolito Pedemonte, che però lo scrive «splin». ... Spaiato, Spaider, Spaiolato Spaiolare Ci sono i modi di dire: «Avere spavento di vita (non voler più vivere), «Dare la spogliazza a qualcuno» (svergognarlo pubblicamente), «Stare con la spugna in mano» (cercare ogni occasione o pretesto per esigere denaro). Ci sono gli abbinamenti fra parole e autori: Sopravvolare non risale a Rokko Smitherson ma a Cino da Pistoia; Specifica rimanda ai Verbali del Consiglio di Amministrazione della FIAT; sullo Sputtanamento si coalizzano Quaderni Piacentini, Linus e Baricco (manca solo la fondamentale canzone di Jannacci e Cochi & Renato). Spataffio, Spatafòra, Spatole, Spatanfiòna, Spatàngidi, Spatango C'è soprattutto la convivenza condominiale fra parole vecchie e nuove. Spotteggiante è un neologismo, «Che si avvale di espressioni Eccessivosotto l'omma divnel mare a portarlo mbrellone ertente lungo dei lemmi brevi e incisive tipiche della pubblicità televisiva» con citazione giornalistica riferita a Berlusconi. Subito dopo viene Spotteggiare e qui è il dizionario di Pietro Fanfani (1863): «Spotteggiare suol dirsi di chi fa lo spaccone, o il pottajone, facendo gran viste e grandi spese». Il cortocircuito, divertente proprio perché casuale, ci introduce al modo in cui Manganelli guardava alle parole: «Il problema dei neologismi è il problema delle allucinazioni. Una parola non designa cose nuove che noi scopriamo esistenti, ma allucina la loro esistenza». Sponsalizio, Sponsasolis, Sponsione, Sponso, Sponsor... «Per nuova», concludeva Manganelli, «intendo simultaneamente la parola arcaica e la parola recente e la parola inventata totalmente con l'unico compito di produrre un momento di alta febbre immaginativa e nient'altro». Le soffitte in cui alcuni vedono fantasmi per altri sono posti funzionali, in cui riporre per ritrovare: Gianni Brera (vedi a lato) nel Battaglia cercava quei neologismi che lui stesso aveva inventato. ... Spruzzetto, Spruzzicchiare, Spruzzino, Spruzzizzare, Spruzzo... Luigi Veronelli è di tendenza immaginativa: «Invento neologismi, quasi sempre, sui ricordi del mio dialetto: abaderabadà, per qualcosa che aveva valore e non lo ha più (gli abaderabadà, dicevano i milanesi, per gli abati privati delle loro Abbazie dal Regno Italico). E leggo, con meraviglia continua, il Battaglia, per le parole dimenticate. Berroviere - e non solo per gli scioperi ferroviari - mi è servito a marchiare d'infamia i malfattori legislatori della nostra enologia. Parole dimenticate e neologismi, per sottranni, con quanta maggiore "ferocia" - dalle omologazioni informatiche». ... Squartucciare, Squash, Squashista, Squasi... Altro fantasmatico è Gesualdo Bufalino: «... mi vien fatto di immaginare a soggetto una scena di taverna, dove giocatori di piribisso sorseggiano un piretto di pirazio, mentre nel camino crepita, incombustibile, il volo d'una pirausta...». Sulla funzione repertoriale lavora invece Edoardo Sanguineti, che indica parole sfuggite e «retrodatazioni», annotando - per fare un solo esempio - che donchisciottata prima che in Giusti è in un vocabolario antigiacobino pubblicato a Venezia nel 1799. L'apparente pedanteria risponde alla teoria sanguinetiana sul binomio ideologia/linguaggio: «Attraverso la storia delle mnovazioni linguistiche si può fare la storia non della moda e del costume soltanto ma delle idee e delle ideologie stesse». ... Squella, Squerarolo Squerna, Squeiv e infine l'ultimo lemma, che è Squerro (squadra da falegname usata nei cantieri navali). Stefano Bartezzaghi navigare a Eccessivo portarlo sotto l'ombrellone ma divertente lungo nel mare dei lemmi GRANDE DIZIONARIO DELLA LINGUA ITALIANA Salvatore Battaglia XIX; SIL-SQUE Utet pp. 1102 L. 230.000

Luoghi citati: Piacenza, Pistoia, Venezia