QUELLA FOTO DI PIERINA TROVATA DOPO L'ALLUVIONE di Giovanni Tesio
QUELLA FOTO DI PIERINA TROVATA DOPO L'ALLUVIONE QUELLA FOTO DI PIERINA TROVATA DOPO L'ALLUVIONE D'ACQUA E D'AMORE Laura Bosia Marsilio pp. 170 L. 23.000 OMINCIA con un brusio rassicurante e finisce con la percezione drammatica di una differenza incolmabile il primo romanzo di Laura Bosia, astigiana, che parte dai luoghi più suoi senza per altro nominarli molto spesso, disegnando più una geografia simbolica che una mappa circostanziata di paesaggi e paesi. Quanto al tempo, il romanzo comincia con una data registratissima dalle cronache (4 novembre 1994) e finisce per scendere le scale di un regresso lungo i gradi più misteriosi del segreto di esistere, salvo poi tornare alla superficie di un'attualità riguadagnata, e dunque consapevole. Una coppia che abita in città (lei si chiama Francesca, lui Delio e hanno un figlio piccolo che si chiama Lorenzo) assiste impotente al diluvio che affoga intimità e casa sotto una straordinaria aggressione di acqua e di fango, trasferendo la propria vita in un paese delle vicine alture. Ma la nuova residenza, che dovrebbe avere il compito rassicurante di sciogliere il trauma della violenza patita, ob¬ bliga invece ad adattamenti psicologici non facili e soprattutto costringe a far conti con un passato che affiora improvviso dai tratti di una fotografia di altri tempi scoperta frugando in cantina. E' così che una donna, Francesca, incontra il volto antico di un'altra donna, Pierina, di cui si ostina a ricostruire la storia con tenacia e complicità di inquirente sottile, toccata dal volto perturbante di un'identità sdoppiata. Dal romanzo di Francesca scaturisce, come dal cuore di un frutto maturo, il «romanzo di Pierina», che sta al primo come una riparazione necessaria, come un rito di propiziazione e di speranza. Dal volto della donna della fotografia emergono infatti i segni di una ferita mai rimarginata. Sposa per procura di un uomo che la chiama in America, Pierina ha conosciuto lo smarri¬ mento dell'emigrante carica di sogni e lo sfregio incolpevole di un vergognoso ritorno. Dietro la sua storia a poco a poco si sdipana il rotolo di una memoria collettiva gelosamente protetta da rimozioni, odi, differenze paesane. E compare con qualche sorpresa anche il volto dell'uomo che è stato motivo di tanta sofferenza. Costruito con accorto dosaggio di parti ben strutturate e con calcolata e a tratti lirica lentezza di ritmo, il romanzo di Laura Bosia evoca atmosfere di tempi e luoghi lontani con linguaggio fortemente (persino eccessivamente) me- taforico, impastando lessico e sintassi in una lieve sprezzatura dialettale che allude alla grana delle voci più segrete e interiori. Certo non a caso perché il «romanzo di Pierina», la protagonista assolutamente non illustre di una storia inconfutabilmente dolorosa, converte i tratti di una fotografia nelle linee di un destino, le tracce della vita di una donna nell'ostinazione di un'altra donna che si specchia in lei per ritrovare se stessa. Ed è proprio qui, nel gioco ambiguo e complesso delle rifrazioni, che anche l'uomo di Pierina - recuperato in extremis alla deriva di un ospizio può finalmente decidersi a dire l'indicibile verità: «La verità di Pierina è morta con lei. La mia, di verità, ce l'ho scritta dentro». Giovanni Tesio Da Asti, il romanzo di un'esordiente tra memoria e fantasia L'esordiente Laura Bosia: nata ad Asti, il suo primo romanzo parte da una data tragica per la sua città, il 4 novembre 1994 D'ACQUA E D'AMORE Laura Bosia Marsilio pp. 170 L. 23.000
Persone citate: D'amore Laura Bosia Marsilio, Laura Bosia
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