Golden share, si cambia Ciampi replica a Bruxelles

Golden share, si cambia Ciampi replica a Bruxelles IL CASO LA POLEMICA CON L'UE Golden share, si cambia Ciampi replica a Bruxelles LROMA E critiche di Bruxelles sulla «golden share» lasciano il segno. Ciampi risponde che sta appunto preparando una riforma dell'istituto nel senso che indica la Commissione, però non ci sta a far passare l'Italia per l'ultima della classe e ribatte: anziché guardare la pagliuzza negli occhi di chi, come noi, bene o male ha già privatizzato, l'Ue farebbe meglio a occuparsi delle travi dei tanti Paesi che non hanno bisogno di «azioni d'oro» perché si sono ben guardati dal mettere sul mercato le loro Telecom e le loro Eni. Mentre l'Antitrust italiana dice che sì, l'Europa ha ragione, e che i privilegi dell'azionista-Stato andrebbero eliminati «perché distorcono le regole della concorrenza». La golden share in mano allo Stato è un insieme di facoltà, privilegi, diritti di veto che rende il Tesoro «più uguale» degli altri azionisti in seno a un'impresa privatizzata. E' un meccanismo che ha consentito di dismettere pezzi pregiati del patrimonio pubblico senza timore di vederli cadere in mano a gruppi stranieri, che potrebbero ledere gli interessi nazionali, o anche a gruppi italiani che puntano a posizioni di monopolio (rischio concreto perché diverse delle imprese che lo Stato mette sul mercato sono appunto ex monopoli pubblici). Quarantotto ore fa il commissario Ue al mercato interno Mario Monti aveva detto di aver avviato una procedura d'infrazione ai danni dell'Italia, lamentando che i vincoU della golden share «costituiscono restrizioni non giustificate alla Ubera circolazione dei capitali e al diritto di stabilimento delle imprese nell'Unione europea». Ieri il superministro dell'Economia Carlo Azeglio Ciampi ha ribattuto che il Tesoro si appresta a presentare al Consiglio dei ministri una serie di modifiche alle procedure di privatizzazione, nella forma di un disegno di legge curato dal professor Cavazzuti che prevede, tra l'altro, «anche modifiche all'utilizzo della golden share». Ma Ciampi si è tolto anche qualche sassolino dalla scarpa. «Noi - ha detto - abbiamo appbcato la golden share a tutela di settori strategici dell'economia secondo criteri in atto non solamente in Italia, visto che ne è stato fatto uso anche in altri Paesi. Ma ora tutto il dibattito si focalizza su taie questione, mentre l'Italia è il Paese che all'interno dell'Unione europea ha fatto il massimo nelle privatizzazioni. E lo ha fatto anche in settori che in altri Paesi non sono stati ancora oggetto di pro¬ cessi di privatizzazione». «Golden share o meno - ha esemplificato il ministro - settori come le telecomunicazioni sono ancora nelle piene mani dello Stato in Francia o in Germania, solo per citare i maggiori Paesi. Però poi come al solito si guarda alla pagliuzza e non si guarda al fatto fondamentale. Noi - e a questo punto Ciampi ha alzato la voce - abbiamo privatizzato facendo uso della golden share: è vero. Però mettete¬ ci a confronto con quelli che non hanno privatizzato». In concreto la riforma Cavazzuti prende di mira poteri speciali come: la clausola del gradimento che il Tesoro può esprimere sull'ingresso di gruppi di azionisti con oltre il 5% dei diritti di voto; il veto del Tesoro sulle modifiche statutarie e il diritto di nommare almeno un sindaco e almeno un rappresentante nel consiglio di amministrazione; il controllo della Cor- te dei conti sulle imprese privatizzate; e il diritto di prelazione del ministero del Tesoro nei casi di cessione delle azioni da parte di uno dei partecipanti al nucleo stabile. La riforma non punta però ad abolire senz'altro questi poteri, ma piuttosto ad attenuarli o renderli temporanei «nel rispetto dei princìpi comunitari», e solo eventualmente a eliminarh\ Nei 60 giorni che ha Roma per rispondere con i fatti a Bruxelles sapremo se questo basta o no a soddisfare l'Ue. Due reazioni interne italiane. Il senatore Giuseppe Vegas di Fi ha detto che «le privatizzazioni non possono essere fatte a singhiozzo e in modo incerto per timore di suscitare le ire di Rifondazione, e uno degli ostacoli più seri è proprio la golden share». Il presidente dell'Antitrust, Giuseppe Tesauro, ha commentato sul «Mondo» «non ho mai avuto molta simpatia per la golden share e concordo pienamente con la Commissione europea. Spesso - ha spiegato - un settore privatizzato non è liberalizzato. E una delle ragioni può essere il controllo che lo Stato vuole conservare attraverso la golden share». Luigi Grassia Dlcui: I azioni riservate a AT&T 1,20% azionl riservate a Unisource N.V - 1,20% 1 azioni riservate a sottoscrittori Opv (bonus share) 2,76% azioni in libera proprieta Itni 0,97% 1 Assicurazioni General! 0,90% | Credit Suisse Group 0,86% I Ina istituto Nazionale 0,80% dalle Assicurazioni Credits Italiano 0,76% 1 Banca Commerciale Italians 0,73% | Ifil Flnanzlarla <ii Parteclpazioni 0,64% : Banca Monte dei Paschi di Siena 0,63% :! Compagnla dl San Paolo 0,60% Alleanza Assicurazioni 0,55% : Fond&zioneCaiipIo 0,50% Rolo Banca 1473 0,31% 9,01% DEL COLOSSO TLC (Ripartizione del capitala dalla Teìacom Italia) DIPENDENTI DEL GRUPPO 2,63% [ALTRIAHONISTIISTITUZIONALI 54,08% «Ma l'Europa vede la nostra pagliuzza anziché la trave di chi non privatizza» La riforma attenua o rende temporanei i vantaggi dello Stato azionista