«La mia vita senza gusto» di Enzo Bacarani
«La mia vita senza gusto» «L'ho perso per un raffreddore: mi piaceva la cioccolata, adesso non so più che cosa sia» «La mia vita senza gusto» «A tavola non mi sembra di mangiare» TORINO. Laura Baldassi si sveglia presto, come al solito, ma quel giorno si alza dal letto con un senso di spossatezza, un bruciore in gola, il naso chiuso, la testa pesante. Scosta le tendine: fuori piove. E' marzo. Piove da giorni, un'umidità e un freddo che penetrano nelle ossa e non ti lasciano più. Torino è più grigia del solito e il cielo si confonde con l'asfalto. Brividi. Il solito raffreddore di stagione. Quest'anno - pensa Laura, 49 anni speravo di farla franca e invece è arrivato. I soliti, disincantati, inglesi dicono che il raffreddore dura mezza settimana se non lo si cura, tre giorni e mezzo se lo si cura. Pazienza, Laura affronterà anche quest'ennesimo, stagionale, incidente di percorso. Aspirina, decongestionanti, kleenex, gocce per il naso, crema emolliente da spalmare sulle narici arrossate e brucianti. Ma il raffreddore torinese sembra più lungo di quello inglese. Le medicine portano un po' di sollievo, soprattutto se si deve affrontare una giornata di intenso lavoro. Si tratta di un raffreddore più pesante del solito, forse c'è qualche linea di febbre. Ma, insomma, dopo sette-otto giorni tutto sarà passato. Tutto? Laura crede di sì. Crede. Perché ormai il raffreddore è passato da una decina di giorni, eppure c'è qualcosa che non va. Soprattutto a tavola. Si siede e mangia, ma le sembra di non mangiare. Che strano. Saranno ancora gli effetti del malanno. Sì, perché stavolta è stato davvero pesante. O forse ha preso troppe medicine, il fisico è ancora congestionato dalle sostanze chimiche ingerite. Ma passerà, passerà anche questo. In fondo, è stato solo un raffreddore, tosto finché.si vuole, però soltanto un semplice,, banaJ^simo, normalissimo raffreddore. Ma ormai è un paio di mesi che Laura non riesce a gustare quello che mangia. Agnolotti, carne, branzino, mele, sachertorte hanno lo stesso sapore. Forse è perché il cibo non è più come quello di una volta, l'industria degli alimenti ha omologato i gusti. Ma non è proprio così. Perché suo marito e le sue due figlie commentano i piatti: questo è buono, quello è più saporito, quell'altro meno. E come mai a lei sembra tutto uguale, tutto come fosse - tanto per dire - acqua solida? Laura si allarma. Non è possibile, mi sta succedendo qualcosa di strano. Va dal medico che l'ha curata per il raffreddore Ma il medico cade dalle nuvole: mai sentita una roba del genere. Perso l'olfatto? Non distingue i gusti dei cibi che mangia? Strano, molto strano, e scuote la testa. Laura si sottopone ad alcune analisi, ma si tratta di analisi che non riguardano il gusto. Non si viene a capo di nulla. «Vivo molto male questa situazione - spiega - perché a me piaceva la cioccolata e ora se la mangio non sento nulla. Bevo un caffè e poi ne vorrei subito un altro. Ne potrei bere dieci di seguito senza sentirne il gusto. Provo una leggera sensazione sulla punta della lingua che scompare subito. Sono andata da tanti medici, ma nessuno mi ha saputo spiegare che cosa mi è successo. Mi hanno detto che non c'è alcun esame clinico per il gusto. Qualche medico mi ha parlato di cellule danneggiate, qualcun altro mi ha detto che tutto ciò potrebbe essere stato causato da un virus. Una cosa è certa: non esiste alcuna cura e sono destinata a una vita senza sapori». Nemmeno la terapia d'urto della piemontese «bagna caoda» (la succulenta salsa bollente di acciughe, aglio, olio - parzialmente attenuata dalla panna fresca - in cui si intingono saporite verdure invernali) è servita: «A me la bagna caoda piace, l'ho cucinata, in famiglia l'abbiamo mangiata e per me non è cambiato nulla, non ho sentito alcun sapore». Ora Laura prende questa nuova situazione con rassegnato malcontento. La sua vita da un anno e mezzo a questa parte è cambiata. Accompagna marito e figlie al ristorante, passa con loro ore serene, ma non sceglie nulla. Dessert al posto delle lasagne? Va bene. Un caffè o un tè? E' lo stesso. Coca-Cola o Bar1 bera vivace? Beh, frizzano tutte e due. Ora Laura è in attesa di qualcuno che le indichi la strada da seguire per riconquistare i sapori perduti. Enzo Bacarani «Accade da 18 mesi Potrei cominciare il pranzo con un dolce e finirlo con le lasagne Per me è tutto uguale» COSI1 NASCE il GUSTO Amaro .PoP'"a Acido Dolce fungiforme Papilla fogliata Salato Papilla filiforme
Persone citate: Laura Baldassi
Luoghi citati: Torino
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