«Striscia», non rubare più di Filippo Ceccarelli

«Striscia», non rubare più Le «forbici» del Garante per la Privacy sulla trasmissione di Canale 5 «Striscia», non rubare più Vietato trasmettere le intercettazioni ROMA. Stop alle conversazioni confidenziali «rubate» e poi trasmesse da Striscia la notizia. Vietato anche, d'ora in poi, trasmettere in tv colloqui ottenuti con l'inganno, e comunque diffusi senza avvisare lealmente l'interessato. L'impedimento si estende anche alle «registrazioni accidentali» e alle prove di trasmissione. Con una nota di quattro pagine, il Garante per la Privacy ha.dato ragione all'onorevole Franco Frattini, che nel novembre scorso, dopo le elezioni a Roma, era stato intercettato e mandato in onda nel programma di Ricci mentre si sfogava contro gli alleati del Ccd (nella stessa occasione Buontempo aveva detto parolacce, Borghini e Martini apparivano invece più sconsolati che altro). Ricevuta la «segnalazione» dell'ex ministro, ì'Authority ha rivisto la cassette di quella serata. Ha quindi ascoltato un avvocato della rete sul ruolo dei «personaggi pubblici» e acquisito memorie della Rti sulle nuove connotazioni della sati- ra che si esprime utilizzando anche «il "prelievo" di manifestazioni stravaganti» per «provocare effetti umoristici "a spese" di un personaggio noto, mediante espressioni "da non prendere sul serio"». Ascoltato dal Garante in qualità di direttore di Canale 5, ma anche in base alla propria esperienza, Maurizio Costanzo ha sostenuto che le interviste televisive iniziano in realtà con la collocazione del microfono e della telecamera. La diffusione del «fuori onda», a suo giudizio, non solo è una pratica così stranota a chi va in tv da richiedere ormai una doverosa prudenza, ma soprattutto in- contra l'interesse del pubblico perché mostra la differenza tra quel che i politici dicono nelle dichiarazioni ufficiali e in privato. E tuttavia, nelle osservazioni finali del Garante, è prevalso il diritto dell'onorevole a non essere intercettato. Malgrado la predisposizione del microfono, «la spontaneità»,.«il tono» e «il frequente sguardo» di Frattini «verso la telecamera in attesa di un qualche segnale» dimostrano che egli era convinto di esprimersi in via confidenziale. Ora, certamente quello di Striscia non era un inganno preordinato. Ma aver trasmes- so quello spezzone lede senz'altro il principio di correttezza dell'informazione. I giornalisti devono infatti raccogliere e trattare le notizie «in un quadro di trasparenza». Hanno poi il dovere dì lealtà nei confronti del soggetto a cui si riferiscono, avvisandolo, mettendolo in condizione di esprimersi o permettendogli di bloccare tutto. L'onorevole Frattini, che è solo l'ultima imprudente vittima di Striscia la notizia (dopo Buttiglione, Tajani, Gasparri, Biondi, Bossi, Fede e Casini), s'è detto soddisfatto. Non voleva, ha spiegato, prendersi una rivincita personale, ma solo porre «un problema di princi- pio valido per tutta l'informazione pob'tica. I mezzi di comunicazione - a suo giudizio hanno il diritto di segnalare l'eventuale scarto tra le affermazioni pubbliche e i suoi comportamenti, ma non possono in alcun modo cancellare la sfera privata delle emozioni e delle considerazioni di un individuo». Finisce così una brillante stagione di «verità rubate» e trasmesse a telespettatori che solo in quel modo - per quanto discutibile e discusso - hanno sin qui potuto farsi un'idea più precisa dei politici, della loro sincerità e spontaneità, delle interviste televisive e anche degli intervistatori. Il cittadino-onorevole è ora più tutelato. Il rischio è che lo siano pure le strategie mediatiche, con il dovuto carico di negazioni fasulle, saturazioni mirate, ipocrisie, ambiguità, approssimazioni e bla-bla ufficiali. E ai giornalisti, comunque, toccherà diventare più bravi. Filippo Ceccarelli Partita vinta a Frattini «captato» e mandato in onda mentre si sfogava contro il Ccd L'impedimento si estende alle prove e alle «registrazioni accidentali» II presidente del Comitato per i Servizi Franco Frattini, di Forza Italia li* -VI

Luoghi citati: Roma