Palermo, lira di Berlusconi sulla Procura di Alberto Rapisarda

Palermo, lira di Berlusconi sulla Procura «Non denuncerò Caselli, ma sento parlare di episodi di banditismo giudiziario cui non voglio credere» Palermo, lira di Berlusconi sulla Procura E il Cavaliere querela Rapisarda ROMA. Dai palazzi della politica, l'offensiva si sposta in quelli giudiziari. Stamane Silvio Berlusconi in persona sbarcherà alla Procura della Repubblica di Caltanissetta per depositare una denuncia penale contro Filippo Alberto Rapisarda, il finanziere siciliano diventato uno dei principali testi d'accusa nel processo per associazione mafiosa contro Marcello Dell'Utri. Ha parlato di soldi di boss di Cosa Nostra finiti alla Fininvest e di altri contatti quando nacque Forza Italia, Rapisarda, ma per Berlusconi si tratta solo di «menzogne» alle quali ha deciso di reagire con una denuncia per calunnia. «Poiché queste menzogne - ha spiegato ieri il Cavaliere motivando la sua discesa a Caltanissetta - sono oggetto di indagine da parte dei pubblici ministeri palermitani e coinvolgono la loro stessa attività anche per altre circostanze a me note, anch'io, come essi stessi hanno fatto quando si sono sentiti calunniati dal Rapisarda, mi rivolgo all'autorità giudiziaria competente». Ieri mattina, il Foglio di Giuliano Ferrara anticipava la notizia in maniera diversa: «Berlusconi presenta denuncia contro il procuratore capo di Palermo... Berlusconi lamenta un trattamento pregiudiziale da parte di Gian Carlo Caselli... Nulla, afferma Berlusconi, è stato fatto per indagare sulle testimonianze, a suo giudizio mendaci e calunniose, di un supertestimone come Filippo Alberto Rapisarda». Indicava dunque un bersaglio diretto e preciso della denuncia, il quotidiano di Ferrara, ma il leader di Forza Italia ha subito smentito: «Non è una cosa che corrisponde alla realtà». Tuttavia, passeggiando per il Transatlantico, ha parlato di un «clima pesante» che si respirerebbe nel palazzo di giustizia palermitano: «Si sentono in giro ipotesi che configurano fatti che sembrerebbero di banditismo giudiziario, di criminalità giudiziaria, di eversione per via giudiziaria a cui io non credo e non voglio credere». Certo non sarà sfuggito a Berlusconi e ai suoi collaboratori un articolo su Panorama della settimana scorsa che parlava di indagini per riciclaggio di denaro mafioso sul leader di Forza Italia e - "si dice", scriveva il settimanale - «addirittura per le stragi di Capaci e via D'Amelio». Si riferiva a queste voci, l'ex presiden¬ te del Consiglio? E nella denuncia contro Rapisarda ci sono riferimenti diretti all'immobilismo dei magistrati guidati da Caselli di fronte alle presunte «menzogne» di Rapisarda, come anticipato dal Foglio! Di sicuro c'è solo che la denuncia verrà consegnata a Caltanissetta, cioè alla Procura competente per indagare sulle «toghe» di Palermo. «Certo questo è un fatto significativo», dice Michele Saponara, avvocato e deputato di Forza Italia, il quale aggiunge: «Nella denuncia si parla solo di Rapisarda, ma indirettamente è un atto che riguarda anche la Pro¬ cura di Palermo». In che senso? «Nel senso che si inserisce in un contesto dal quale Berlusconi trae la conclusione che quell'ufficio giudiziario non appare imparziale; lui si duole di un atteggiamento acritico e troppo accondiscendente di quella Procura nei confronti di Rapisarda. Il movente della denuncia, anche se non è esplicitato, è chiaramante questo». Ecco dunque la conferma che l'atto giudiziario è il seguito dell'offensiva già avviata sul piano politico contro alcuni settori della magistratura e in particolare, negli ultimi giorni, contro il pro- curatore Caselli e il suo ufficio. E' ancora Saponara a spiegare, con toni pacati ma chiari: «L'articolo di Caselli sulla Repubblica ("I falsi slogan contro i giudici", n.d.r.) e poi il suo incontro con un gruppo di senatori di sinistra fanno ritenere che la doglianza di Berlusconi abbia un qualche fondamento». Si ritorna così alla contestatissima riunione di Caselli e del procuratore generale di Palermo Rovello con trenta senatori della Sinistra democratica. Molti dei «combattenti» di Forza Italia sul fronte della Giustizia - Maiolo, Pera, Mancuso - si sono già espressi con violente critiche a Caselh, Berlusconi annuncia per oggi una dichiarazione sul tema. I due magistrati interessati, ieri, hanno ribadito che «è totalmente falsa ogni affermazione o ipotesi circa i contenuti e le finalità dell'incontro in oggetto che voglia collocarlo in ambiti diversi da quelli istituzionali, di semplice scambio di considerazioni del tutto generali sulla lotta alla criminalità mafiosa». Anche il presidente della commissione antimafia Del Turco ha criticato quell'incontro; in un'intervista al Corriere della Sera che non è piaciuta affatto agli esponenti dei Ds che si occupano di giustizia e lotta alla mafia. Ma questi sono problemi interni alla maggioranza, che non riguardano gli attacchi di Berlusconi e Forza Italia alla Procura palermitana. Subito dopo la presentazione della denuncia, il leader del Polo terrà una conferenza stampa, e c'è chi sostiene che abbia deciso di ritardare l'inizio delle vacanze estive proprio per seguire da vicino gli sviluppi della vicenda. Giovanni Bianconi L'avvocato Saponara «L'atteggiamento nei confronti del pentito è troppo acritico e accondiscendente Un comportamento che non appare affatto imparziale» Il leader del Polo «Quelle calunnie coinvolgono le altre inchieste che mi riguardano» L'esposto presentato a Caltanissetta la sede competente a indagare sui pm del capoluogo Il procuratore della Repubblica di Palermo Giancarlo Caselli Sotto Filippo Alberto Rapisarda Il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi

Luoghi citati: Caltanissetta, Capaci, Ferrara, Palermo, Roma, Saponara