Ma il coro non si fa di M. V.

Ma il coro non si fa 90 STRUMENTISTI Ma il coro non si fa PALERMO. Novanta maestri, giovani uomini e giovani donne. Usi a obbedir tacendo al Maestro direttore d'orchestra: qui il giovane Marco Boni, stazza da lottatore e lunghi capelli, già con Battiate per «il cavaliere dell'Intelletto» che in questi giorni s'è portato dovunque, per ripassare, i cinquecentouno fogli di pentagramma che costituiscono le partiture scritte in tre furiosi mesi di lavoro da Beppe D'Onghia, anello di congiunzione fra il mondo di Dalla e le due orchestre sinfoniche di questo breve tour. Ma anche Dalla ha voluto dirigere l'orchestra, nella «Sinfonia dei giocattoli» di Haydn, uno dei molti omaggi della serata alla musica che è padrona di casa qui nel Teatro di Verdura, circondato da alberi e con duemiladuecento posti esauriti per due sere, ieri e stasera. I musicisti hanno seguito il lavoro di Dalla, in questi giorni di prove, con un misto di diffidenza e curiosità; chini sullo spartito durante le esecuzioni e poi come assenti e subito distratti nelle pause: qualcuno però s'era portato dietro la macchina fotografica e dietro le quinte s'è fatto fare la foto ricordo con il divo della musica concorrente. Ma quando Dalla, alle prove, li ha amabilmente invitati a far il coro su «Attenti al lupo», le bocche sono rimaste cucite. «Vi dò 160 mila lire a testa se cantate», ha scherzato Lucio. E nella seconda esecuzione il coro non c'è stato comunque. [m. v. ]

Persone citate: Beppe D'onghia, Dalla, Haydn

Luoghi citati: Palermo