In viaggio coi libri di Ferdinando Camon

In viaggio coi libri In viaggio coi libri / «balenieri» e Sant'Agostino per Vavventura e lo spirito Porto con me quattro libri, non di più. Dedicherò quattro giorni a ognuno. Il primo che leggerò, da stasera stessa, è Francisco Coloane, «I balenieri di Quintay», Guanda, pagine 170, lire 20 mila: storie di mare estremo, alla fine del mondo, nella Terra del Fuoco: l'autore narra di cacciatori di foche, cercatori d'oro, mandriani, pescatori, in una esistenza tra la punizione di una natura proibitiva e la sfida della straordinarietà. Aspettavo un libro così dall'anno scorso. Al largo della California, dal porto di Los Angeles, dove vive il mio primo figlio, in un peschereccio ho aspettato per un paio d'ore il passaggio delle balene: ne abbiamo intercettate due e le abbiamo seguite stando in coda, a 500mille metri di distanza, per un pomeriggio. Con un senso di invadenza, di profanazione. Non ne sono fiero. Leggo questo libro perché mi fa ritrovare il senso dell'autenticità. Riprendo le «Confessioni» di Agostino non per imparare, ma per verificare. «Che grande santo», ha detto un predicatore in televisione, due giorni fa. Ci resto male, quando sento questo giudizio. Voglio rileggere i passi in cui Agostino parla del figlio: lui amava una ragazzina cartaginese, se l'era portata in Italia con sé, l'aveva messa incinta, ma era povera, e la madre di Agostino la rimandò indietro; il bambino che era nato morì di depressione; Agostino non ne parla o ne parla con nonchalance, sguscia via; è santità, questa? Non rileggerò tutto il libro. Leggendolo la prima volta, nella collana economica dei «Grandi Libri» Garzanti, ho segnato i passi su cui sapevo che sarei tornato. E' venuto il momento: ci ritorno. Porto anche Dava Sobel, «Longitudine», Rizzoli, pagine 160, lire 22 mila. Ho letto mesi fa il «Diario di bordo» di Cristoforo Colombo, un libro che bisogna conoscere prima di morire. M'ha impressionato la velocità del lunghissimo ritorno. Si sospetta che Colombo sapesse qualcosa di più dei suoi contemporanei sui venti, sulle correnti, sugli strumenti per orientarsi. Questo libro, «Longitudine», è la storia emozionante della scoperta che ha rivoluzionato la navigazione. Una tappa nell'evoluzione dell'umanità. Aggiungo «Non uccidere», editori Guerini e Associati, pagine 208, lire 19 mila. Sottotitolo: «Perché è necessario abolire la pena di morte». Ho un'ossessione dentro di me: non riesco a capire perché la Chiesa mantenga il diritto alla condanna a morte nel suo «Catechismo», a pagina 555. E' una contraddizione che corrode il suo messaggio, lo sconfessa. Bisognerà tornare sul tema, quando sarà il tempo. Non si può perdere così. Ferdinando Camon E «Non uccidere» per capire perché bisogna abolire la pena di morte E «Non uccidere» per capire perché bisogna abolire la pena di morte

Persone citate: Cristoforo Colombo, Dava Sobel, Francisco Coloane, Garzanti, Guanda, Guerini

Luoghi citati: Italia, Los Angeles