L'America in coda per l'Eldorado di Gabriele Romagnoli

L'America in coda per l'Eldorado Tabaccherie assediate da folle fanatiche mentre il montepremi vola a 450 miliardi di lire L'America in coda per l'Eldorado Stregati dalla più ricca lotteria del mondo vole e carico di conseguenze. Finché nessuno indovina, il montepremi cresce e così siamo arrivati al record e alla corsa all'oro. Appena due mesi fa Frank e Shirley Capaci migrarono con la loro auto, andando dall'IUinois al Wisconsin per tentare il Powerball e tornarono a casa con 194 milioni di dollari, inaugurando l'autostrada della ricchezza con il pedaggio da un dollaro. Chi vive in California, come il saggio mister Stouch, attraversa il confine per giocare in Arizona. C'è gente di Calgary, in Canada, che ha preso l'aeroplanino per Seattle e ci sono centomila come Edward (spero) che, da New York, sono partiti in direzione del più vicino Eldorado: Greenwich, Connecticut. Un esodo da Bibbia, per poco non si aprivano le acque dell'Hudson mentre questi inseguivano la vera fede della loro esistenza: money, denaro. Veicoli in coda dall'alba al tramonto. Cartelli stradali con la scritta: «Traffico rallentato, ritardi di 3 ore, causa Powerball». Scusate il disagio, stiamo giocando per voi. C'è anche chi torna e rivende a cinque dollari un biglietto che potrebbe essere miliardario, ma i veri giocatori vanno, perché vogliono scegliersi i propri numeri. Greenwich è la terra promessa dei newyorkesi, il meridiano che può segnare l'ora della fortuna. E' stata invasa. Nelle scene trasmesse dalle televisioni non ho visto Edward in fila con il mio dollaro in mano, ma intenninabili colonne di persone nei pressi di una drogheria o una stazione di rifornimento. Sotto il sole, con il termometro sopra i trenta gradi e un'umidità che ti scioglie. Molti sono svenuti. Altrettanti hanno dato di matto. Una signora di nome Consuelo Sipsas, arrivata dal Queens, ha provato a fare l'indifferente e camminato oltre la fila composta da un centinaio di desperados e presidiata da tre poliziotti. La folla ha ritrovato improvvisamente le energie per gridare: «La donna in bianco! Fermatela!» e poi, in un crescendo: «Sparatele! Sparatele!». Gli agenti l'hanno graziata, ma, per evitarle il linciaggio, l'hanno scortata a un'altra drogheria. Non quella di Nick Kuji, che ha smesso di vendere i tagliandi perché: «Mi minacciavano, mi dicevano: e se non vinco, tu sia maledetto. Ogni biglietto per me erano cinque centesimi e di questi tempi facevo duemila dollari alla settimana, ma non è abbastanza per sopportare l'assalto e la furia, questi hanno perso la testa». Come Ernie Kovic, 28 anni, cameriere nel Bronx, che ha di¬ chiarato al «New York Times»: «Avevo messo da parte tremila dollari per iscrivermi a un corso per progettista di aerei, poi ho deciso eh giocarmeli tutti al Powerball, facendo tremila combinazioni, così, se vinco, non debbo più andare a scuola e l'aereo, invece di disegnarlo, me lo compro». Giocano tutti: ha giocato il governatore del Connecticut, John Rowland, assicurando: «A metà con mia moglie, facciamo tutto insieme». Dovesse mai candidarsi a più alti incarichi, mette le mani avanti per garantire l'affidabilità nel privato. Hanno giocato i componenti della commissione legislativa del New Jersey, mandando due impiegate a comprare 1300 biglietti. Quindicimila scommesse al minuto, quarantacinque milioni di biglietti venduti fino alla mezzanotte di martedì e le macchine del Connecticut che, stremate, ieri mattina sono andate in tilt, provocando insurrezioni popolari e inducendo a chiedere l'invio di rinforzi oltre ai 158 agenti già dislocati per controllare i cercatori d'oro, ormai bolliti nelle loro divise scure, prigionieri della canicola, preda dei primi segni di nervosismo, che li inducono ad accarezzare la fondina. Mezzogiorno di fuoco. I registratori di cassa rullano. I milioni di combinazioni possibili si intrecciano nelle memorie dei cervelli elettronici e nella mente affollata di possibilità di chi se le è giocate. Possibilità per il dopo, in caso, non si sa mai. Puoi farti dare il bottino sùbito, ma devi concedere uno sconto, pagare le tasse e ti restano circa 130 miliardi; oppure riceverlo in comode rate annuali da 18 miliardi l'una per i prossimi venticinque anni. Scegli quando punti, indicandolo sul biglietto con una croce. Ho detto a Edward: «Tutto e subito», come ai bei tempi, quando credevamo all'impossibile. Adesso, quel che ci resta dell'Utopia è una pallina rossa che gira in un pallottoliere dell'Iowa e, se fa il suo dovere, a differenza di Miss Vesuvio, supera tutte le altre in dirittura e si presenta per prima al traguardo con la sua irresistibile faccia da «10». L'estrazione avviene alle 10 e 59, ora di Greenwich, Connecticut. Da voi saranno le quattro di notte. Se non mi leggete più, sapete di non dovervi preoccupare e dove trovarmi: Los Roques, si atterra sulla sabbia, le aragoste ti vengono a pizzicare nel sonno, per dirti che non è un sogno, hai vinto tu. Gabriele Romagnoli Il Powerball è la nuova corsa all'oro C'è chi fa migliaia di chilometri per comprare il biglietto Scommettitori in fila sotto il sole per comprare il biglietto di Powerball in una stazione di servizio a Hammond, Indiana

Persone citate: Ernie Kovic, Hammond, John Rowland, Nick Kuji, Shirley Capaci