Italiani all'estero, il giorno della rabbia

Italiani all'estero, il giorno della rabbia Troppi assenti alla Camera: salta per 12 voti la legge costituzionale che estendeva il diritto di voto Italiani all'estero, il giorno della rabbia An accusa Forza Italia di «tradimento». Fini: intollerabile ROMA. Grande delusione per i nostri connazionali all'estero, che vedono sfumare il diritto di voto quando pensavano di averlo ormai conquistato. Ieri, infatti, l'Aula di Montecitorio ha respinto per soli 12 voti il disegno di legge costituzionale che nei mesi scorsi aveva già ottenuto due sì dal Senato e uno dalla Camera medesima. Ora l'iter del provvedimento, di cui si sta discutendo fin dal lontano 1955, dovrà ricominciare daccapo: esame in commissione, poi in aula alla Camera, poi al Senato, quindi di nuovo alla Camera... Oltre alla risentita protesta delle associazioni di italiani sparsi per il mondo, la bocciatura di ieri (304 voti a favore invece dei 316 necessari, 69 contrari, 13 astenuti) ha scatenato una violenta rissa all'interno del Polo. Al momento del voto, infatti, erano assenti ben 50 deputati di Forza Italia su 111, e ciò è apparso come un tradimento «intollerabile» (è la parola usata da Fini) agli occhi dei parlamentari di an, che consideravano il voto per i nostri emigranti come una loro bandiera. L'ex missino Mirko Tremaglia e l'azzurro Alfredo Biondi sono quasi venuti alle mani. Ma anche l'irritazione di Fini, unico leader di partito presente in aula al momento del voto, ha superato i livelli di guardia. «Mi auguro», ha scritto in una nota, «che Berlusconi comprenderà a farà comprendere ai suoi parlamentari che la compattezza del Polo e la reciproca solidarietà devono evidenziarsi sempre, e che tutte le battaglie di libertà e di giustizia devono essere combattute con la stessa determinazione da parte dei partiti del centro-destra». Che cosa Fini intendesse dire, con il suo tono inusitatamente minaccioso, l'ha reso esplicito Ignazio La Russa: «Non è possibile», ha tuonato il presidente della Giunta per le autorizzazioni a procede¬ re, «che Forza Italia, quando non ci si occupi di temi della giustizia, se ne disinteressi. An è sempre stata leale quando si sono affrontati temi su cui la nostra sensibilità è minore...». Dov'è esplicita l'allusione al voto sui casi Previti e Giudice, nonché a quelli che potranno capitare in futuro. Berlusconi ha subito compreso la gravità dell'incidente, e si è affrettato a rendere noto il suo «profondo rammarico», insieme con la promessa che farà tutto il possibile per porre rimedio al pasticcio. In serata, poi, ha telefonato direttamente a Fini per «manifestargli tutto il mio dispiacere». Inutile dire che il Cavaliere ha fatto anche una robusta lavata di capo ai suoi deputa- ti, i quali si sono difesi dapprima scaricando la colpa delle assenze sul cambiamento di orario della votazione, che ha confuso molti deputati, quindi (con il capogruppo Beppe Pisanu) denun¬ ciando le assenze degli altri gruppi. Eh già, perché se i vuoti nelle file azzurre erano particolarmente visibili, in realtà nessuno può dirsi senza peccato. A parte Lega, Rifondazione comunista e Verdi, espressamente contrari alla legge, erano assenti il 62 per cento dei deputati di Rinnovamento Italiano, il 58 per cento dell'Udr, il 28 del Ppi, il 27 dei Ds, il 13 di An. Fatte le debite proporzioni, gli onorevoli diessini assenti dal voto erano 47, quasi quanti quelli di Forza Italia. Sennonché il loro capogruppo, Fabio Mussi, è stato lestissimo, appena l'esito del voto è apparso sul tabellone luminoso, a puntare l'indice contro i berlusconiani, sviando così ogni polemica intestina. In serata è poi intervenuto lo stesso D'Alema per sfruttare a fondo il passo falso degli avversari, esprimendo tutta la propria solidarietà ai nostri connazionali all'estero insieme con l'impegno che i diessini faranno di tutto per accelerare i tempi del nuovo iter. Come colpo finale, per Forza Italia, è giunta una dichiarazione di Antonio Di Pietro: «Quello che è successo oggi alla Camera», ha detto l'ex pm, «è uno schiaffo a tutti i cittadini. Lo loro aspettative sono state deluse, grazie soprattutto ai tanti parlamentari voltagabbana e vacanzieri: del Polo e non solo...». Il disegno di legge bocciato non stabiliva le modalità pratiche del diritto di voto per gli italiani all'estero, ma lo rendeva possibile in via di principio modificando l'articolo 48 della Costituzione. E proprio perché si trattava di modifica costituzionale, accanto alla doppia lettura di entrambi i rami del Parlamento era necessario un quorum più elevato: la maggioranza assoluta dei membri di Camera e Senato. Missione impossibile, con agosto alle porte. [u. m.] Voti «favóre: „„___.._ Voti contrari: _... <|? fcttgo, RH^dazione, V&rdi) -> Deputati astenuti. 13 (12 ds, uno éi Rinnovamento) j Grupp© j Depute*! : [ VofonH f Assenti j DS :j?F iro } 111 | 47 jTi \ ill | Si | «» PiiOA: | S8 j..: 97 I .. , 21 fMiSTO :JP™~~4S j 21 f 1* fpopouw f «y 1 : . *2 | rc : j 34 |~~~~~^ jr?"*^. j Rl 1""24 | S j. %'»' \ Um | 2S> | 12 jf ir (gli attuali iscritti all'Aire, fonografo dei residenti all'estero, istituito con legge del 27/10/88, e tenute presso tutti i comuni e il ministero degli Interni) g.OatS^gOp in Europa i (2X9.906 in Belgio, 391.999 in Francia, 999.132 in Germania; 133.099 in Gran Bretagna, 1491 in Russia, 20.941 in Spagna, 499.393 in Svir*era} .I9»y41.m Asja.i;;iiii _t__ :t (1923 in Cina, 1993 in Giappone, 990 in India, 919 in Indonesia, 990 ih Ubano, 1493 in Thailandia, 2049 in TurcMo} 4ffi.3t73t in Africa n i (900 in Algeria, 1009 in Camerun, 2990 in Egitto, 1015T in Libia, 1700 in Marocco, 39.497 in Sudafrica, 3394 in Tunisia) 399.939 in Nordamerica (113.920 in Canada, 193.399 degli Stati Uniti) IL VOTO ALL'ESTERO :,:|i2.733 in Centra merica mi {2991 in Costarica, 1992 in Guatemala, 0990 in Messico, 030 a Panama) 994.319 in Sudomerico (490.000 in Argentina, < 201.300 in Brasile, 29.20O in Cile, 40.007 tn Uruguay), 193.000 in Venezuela) 92.014 in Oceania (99.729 in Australia, 1209 in Nuovo Zelando) CHi UWPRP S'ANIMO COME Imimotrtect . ^ POTRANNO VOTARE' 91% dipendenti, 1) Per corrispondenza, spedendo 1,7% liberi professionisti la scbfda in amboBdoto * a» T«r«ittri»t '" ■'■'■' "*~ ggPSfr'Pfo — —— 2) Lo spoglio avverrà quindi a 'f^.^lR?.??^.^, — Roma, dove le ambasciate : 14^9%liberi professionisti u ■ invieranno con valigia diplomatica Jfcyfttoitwro» ,, ,, le schede , 2^4% dipendenti.,,, ; propaganda elettorale potrà 9,4% professionisti ~~ *8Sere «ff*«««»<» n«9ji Stati dove sono in vigore accordi bilaterali