Gli immigrali fuggono dai centri

Gli immigrali fuggono dai centri Rivolta a Caltanisetta, evadono in 5: tensione negli altri punti di accoglienza Gli immigrali fuggono dai centri E slitta il rimpatrio di clandestini in Marocco PALERMO DAL NOSTRO INVIATO Situazione esplosiva fra gli extracomunitari ospiti dei centri di accoglienza della Sicilia, mentre naufraga alla prima prova l'accordo raggiunto due giorni fa con il Marocco e si acutizzano le tensioni nei rapporti tra Italia e Tunisia: ieri Tunisi ha deciso l'oscuramento della Rai nel Paese in segno di rappresaglia. A Caltanissetta un centinaio di clandestini hanno tentato la fuga, per la seconda volta in 48 ore. In 5 sono riusciti a far perdere le tracce. L'evasione era stata organizzata con cura. A un segnale convenuto gran parte dei 122 extracomunitari ospiti del campo si sono lanciati verso la rete di recinzione, approfittando dei lavori di rafforzamento in corso. Sono volati dei sassi, poi i clandestini hanno scavalcato la barriera, ferendosi alle mani e alle gambe con il filo spinato. La maggior parte di loro è stata riportata all'interno del campo dalle forze dell'ordine senza l'uso delle armi. Altri sono stati catturati nelle vicinanze del campo. Un piccolo gruppo è invece riuscito ad allontanarsi. Un centinaio di uomini, tra agenti di polizia e carabinieri, coadiuvati da un elicottero, sono impegnati in battute e perlustrazioni. A rendere più incandescente il clima è il peggioramento nei rapporti tra Italia e Tunisia. Ieri il primo canale della Rai è stato oscurato contravvenendo agli accordi bi- laterali che prevedevano la diffusione via etere con normali ripetitori. La decisione è stata presa senza fornire alcuna spiegazione. Sembra però collegata all'intervista apparsa due sere fa sulla Rai a Rached Gannouchi, esponente di spicco di organizzazioni fuorilegge del fondamentalismo islamico tunisino e condannato a vari anni di prigione per terrorismo. Ma anche alla necessità di non far vedere ai tunisini quanto sta accadendo in Italia con i clandestini. La diffusione del primo canale della Rai era ripresa nei mesi scorsi dopo una lun¬ ga sospensione e un'altrettanto lunga trattativa. Se i rapporti tra Italia e Tunisia sembrano conoscere un deciso peggioramento, neppure il fronte marocchino sembra destinare notizie migliori. Stenta a partire la macchina dei rimpatri, messa in moto dal ministro degli Esteri Dini, che avrebbe dovuto riportare in patria un primo gruppo di 90 marocchini ospitati in un centro a Siracusa. Il rimpatrio previsto per due sere fa con un C-160 dell'Aeronautica militare da Palermo a Casablanca, si è risolto in un nulla di fatto. I clande¬ stini non partiranno prima di uno o due giorni: a ostacolare il rientro sarebbero difficoltà di ordine tecnico, intrecciate con ostacoli politici. L'aeroporto di Casablanca sarebbe intasato per l'arrivo dei partecipanti alla riunione del Comitato Al Qods, i ministri di 14 Paesi islamici. In realtà sembra che sull'applicazione degli accordi tra Italia e Marocco ci sarebbero contrasti tra il ministro degli Esteri e quello degli Interni del Paese nordafricano. Anche a Siracusa si sono registrati isolati tentativi di fuga, come a Caltanissetta e Agrigento, ma la situazione - assicura il prefetto Elio Priore - è «sotto controllo. Certamente nei centri si vivono momenti di grande tensione. Una tensione che aumenta con il passare delle ore e dei giorni». Ancora difficoltà ad Agrigento. Un altro extracomunitario è stato arrestato per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale. I 37 arresti nei confronti dei nordafricani protagonisti degli incidenti di domenica sono stati convalidati ieri, mentre gli arrestati nell'aula del carcere respingevano le accuse, affermando di essersi soltanto difesi dai carabinieri che li avevano attaccati. Tensione a Lampedusa, dove il sindaco Salvatore Marcello ha annunciato che raggiungerà oggi Palermo per consegnare le chiavi della città al presidente della Regione Giuseppe Drago in segno di protesta. Da giorni c'è un braccio di ferro sulla decisione di sostituire con elicotteri il servizio aereo per garantire il soccorso in caso di emergenza sanitaria. Ieri l'ennesimo caso: un lampedusano è stato colpito da infarto. Sono trascorse cinque ore prima di vedere esaudita la richiesta di soccorso lanciata attraverso il 118. «Non è possibile - si lamenta il sindaco - attendere tanto tempo». Oltre a consegnare le chiavi al presidente della Regione, il sindaco di Lampedusa chiederà all'assemblea regionale di rendere l'isola un centro di solo smistamento e non permanenza dei clandestini. Flavia Amabile Si ribella il sindaco di Lampedusa Nuova crisi nei rapporti con Tunisi che oscura la Rai per rappresaglia

Persone citate: Dini, Elio Priore, Flavia Amabile, Giuseppe Drago, Salvatore Marcello