Assediati dui fuoco, in fuga sulle barche
Assediati dui fuoco, in fuga sulle barche Incendio a Golfo Aranci: evacuati nel pomeriggio villaggi e spiagge Assediati dui fuoco, in fuga sulle barche Paura per500 turisti in Sardegna, 30 intossicati OLBIA NOSTRO SERVIZIO Folate di maestrale, grande caldo, piromani: dopo una breve tregua la micidiale miscela che genera gli incendi si è ricomposta ed ha regalato ore di paura ai turisti che affollano i villaggi e le spiagge di Golfo Aranci, a un tiro di schioppo da Olbia. Assediati dalle fiamme che divoravano ettari di macchia mediterranea, oltre 500 vacanzieri sono stati evacuati via mare dalle zone a rischio, grazie a una flottiglia di barche grandi e piccole che hanno fatto la spola tra gli arenili e lo scalo marittimo di Golfo Aranci. Anche il traghetto superveloce Guizzo della Tirrenia è stato dirottato ed ha preso a bordo numerosi fuggiaschi. Il bilancio del pomeriggio di fuoco è di una trentina di intossicati dal fumo, tra loro anche due soccorritori, una guardia forestale e un addetto della pro¬ tezione civile. Sono stati assistiti dai sanitari della guardia medica di Golfo Aranci, solo per due si è reso necessario il trasferimento a Olbia. Sul piano dell'ambiente si lamenta la distruzione di una cinquantina di ettari di macchia mediterranea. Divampato poco dopo le 13, il rogo è stato spento intorno alle 16,30, ma subito ne è divampato un altro, quello delle polemiche, aUmentato dal ritardo, circa due ore, con il quale un Canadair ha iniziato a sganciare le bombe d'acqua sul fuoco. Un fatto inspiegabile, visto che ben due aerei attrezzati per la guerra contro le fiamme sono di base a Olbia. E ancor pia incomprensibile, visto che sono stati sufficienti alcuni passaggi del velicolo per mettere fine all'emergenza: un intervento più tempestivo avrebbe evitato momenti di terrore. Fino a quel momento la battaglia era stata combattuta da una squadriglia di elicotteri e, a terra, da «plotoni» di forestali e uomini della protezione civile, affiancati da autobotti. L'allarme è scattato verso l'ora di pranzo. «Cucinavo - racconta un turista - quando ho avvertito un forte puzzo di bruciato. Mi sono affacciato sulla veranda e ho visto le fiamme che si dirigevano verso la mia abitazione. Ho avvertito quanti più vicini potevo della situazione di pericolo». Il fuoco ha trovato facile esca nella vegetazione di arbusti in gran parte resinosi. Sono intervenute le squadre antincendio e gli elicotteri. Da un velivolo, utilizzando un megafono, un soccorritore ha invitato i villeggianti ad abbandonare per precauzione le abitazioni e a spostarsi sul bagnasciuga, mentre sulla zona gravavano densi nuvoloni di fumo. Due villaggi, tra Cala Delfino e La Spiaggia Bianca, in località Sos Aranzos, si sono svuotati. Qual- cuno ha cercato scampo salendo a bordo delle auto e dirigendosi verso Olbia, nonostante l'incendio divampasse anche ai margini dell'arteria. Non sembra ci siano stati tuttavia momenti di panico, neanche quando una guardia forestale è stata costretta a lanciarsi in acqua per sfuggire alle fiamme. Per portare in salvo i turisti sono intervenuti motovedette della capitaneria di porto di Olbia e barche di privati. Alle 16,30 tutto era finito e i protagonisti della paurosa avventura potevano commentare l'accaduto nello scalo marittimo di Golfo Aranci. Tra i capannelli, frequenti le amare considerazioni sul nuovo scempio: «La Sardegna - ha osservato un medico in vacanza nell'isola - è bellissima, ma purtroppo qualcuno vuole ridurla a un deserto di cenere». Corrado Grandesso Le fiamme che da settimane divampano in Sardegna ieri hanno raggiunto le spiagge di Golfo Aranci
Persone citate: Cala Delfino, Corrado Grandesso
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