Carabiniere muore per fermare i banditi

Carabiniere muore per fermare i banditi Dramma a Reggio Emilia, dopo il colpo alla banca i rapinatori stavano scappando assieme a 2 ostaggi Carabiniere muore per fermare i banditi Rapina finisce nel sangue REGGIO EMILIA NOSTRO SERVIZIO Un carabiniere steso a terra, in un lago di sangue, freddato a colpi di mitra davanti all'agenzia della Banca Agricola Mantovana nel centro di Luzzara. E' l'immagine che da ieri gli abitanti di Luzzara, un piccolo paese della Bassa Reggiana in riva al Po, porteranno impressa per sempre nella memoria. Il brigadiere capo dei carabinieri Pasquale Iscaro, 53 anni, era in servizio da 22 anni alla stazione di Luzzara. Nato a Pietrastornina di Avellino era ormai «uno del paese». Ieri pomeriggio ha cercato di bloccare tre rapinatori che con due ostaggi, un cliente e un dipendente della banca, cercavano di fuggire dopo aver svuotato la cassa. Un centinaio di milioni il bottino. I rapinatori, forse tre giovani slavi, hanno perso la testa. Alle 14,40 una raffica di colpi ha colpito con il brigadiere Iscaro e un collega, il carabiniere Umberto Cioccia, che lo aveva accompagnato per tutto il turno di lavoro. Da ieri sera è ricoverato in stato di choc all'ospedale di Guastalla. Iscaro invece è morto, colpito alla testa e a un fianco. I rapinatori sono fuggiti su una Fiat Punto rossa ma i colpi sparati con il mitra d'ordinanza dal carabiniere rimasto illeso hanno centrato un rapinatore, mortalmente. Il cada- vere è stato trovato due ore dopo nell'auto abbandonata nella golena del Po tra i pioppeti di Suzzara sulla riva mantovana. La vettura era stata rubata in maggio nel Bolognese. Due rapinatori con il bottino sono riusciti a fuggire ma nella zona tra Reggio e Mantova è in corso una battuta. Il telo bianco steso sulla strada per coprire il cadavere del brigadiere Iscaro sembra ancora un incubo. Invece è realtà la violenza omicida che si è scatenata nella terra dei pittori naif, nel paese che ha dato i natali a Cesare Zavattini. Un paese dove non succede mai nulla, dove la nebbia e l'afa di luglio si mescolano senza soluzione di continuità. «Nessuno può sentirsi al sicuro. Sono sotto choc, come tutti i luzzaresi. Per un pugno di banconote, 100 milioni, non riesco a crederci». Il sindaco di Luzzara Edria Toffoli interpreta i sentimenti della popolazione e oggi incontrerà la moglie del carabiniere, Daria Guerrini, 56 anni, e il figlio Angelo, 28 anni. Un dolore immenso che nei colleghi di Pasquale Iscaro si è subito trasformato in voglia di testimoniare partecipando alle ricerche dei fuggiaschi il sentimento che solo chi conosce davvero l'Arma può capire. A Luzzara nel pomeriggio di ieri è arrivato il generale Fugaro, comandante dei carabinieri dell'Emilia Romagna, e anche il ministro della Difesa Beniamino Andreatta ha fatto pervenire alla caserma dell'Arma dove il brigadiere Iscaro operava il suo cordoglio. La caccia ai rapinatori, coordinata dal sostituto procuratore Antonio Scappellato, è continuata anche nella notte e intorno alle 21 la cattura di quello che viene indicato come il «capobanda» sembrava imminente. I due clienti ed i cinque funzionari della Banca Agricola Mantovana hanno fornito dopo il colpo parecchie indicazioni. I rapinatori li hanno tenuti con una freddezza spietata sotto la minaccia delle armi per una decina di minuti fino a quando nella banca non è entrato il cassiere che aveva la chiave della cassaforte, ignaro del dramma che stava per accadere. Alle ricerche dei banditi, estese anche sull'autostrada del Sole e sull'Autobrennero hanno partecipato anche gli elicotteri: due decollati da Forlì e due da Orio al Serio, nel Bergamasco. Di certo i rapinatori sono armati visto che hanno raccolto anche la pistola del carabiniere ucciso mentre il collega raggiungeva la Fiat Uno d'ordinanza per recuperare il mitra M12. Stefano Catellani Il militare ha risposto al fuoco, colpito da una raffica di mitra. Ucciso anche uno degli uomini che faceva parte del commando A destra il corpo del carabiniere ucciso. A sinistra il luogo dove è avvenuta la rapina

Persone citate: Antonio Scappellato, Beniamino Andreatta, Cesare Zavattini, Daria Guerrini, Stefano Catellani, Toffoli, Umberto Cioccia