Giallo dietro il rogo di Genova

Giallo dietro il rogo di Genova si indaga per omicidio colposo. Interrogati il comandante e l'equipaggio Giallo dietro il rogo di Genova «Un lucchetto intrappolò gli extracomunitari» GENOVA. Erano nove i clandestini imbarcati sulla «Lindarosa», il mercantile che è diventato, per cinque di loro, una bara di fumo e fuoco. Un extracomunitario è riuscito a scappare l'altra mattina, prima che i clandestini fossero scoperti e quindi rinchiusi nelle due cabine della zona equipaggio. Ora è disperso tra i 14 mila immigrati, 10 mila regolari e 4 mila senza permesso di soggiorno che vivono a Genova, raggruppati soprattutto nel centro storico, il quartiere in cui, dalla metà degli Anni 80, si sono concentrate le granai comunità di extracomunitari. I cinque morti e i tre superstiti, attualmente in stato di fermo, sono stati identificati. Ora si attendono gli avvisi di garanzia che sono dati per molto probabtti. Le ipotesi di reato sono di omicidio colposo e disastro colposo. Tre ore è durato, ieri, il sopralluogo nelle due cabine dove il comandante del mercantile aveva fatto rinchiudere i clandestini, durante le manovre di trasferi¬ mento da Ponte Canepa, dove era slata scaricata la merce, e il bacino per le manutenzioni previste. Sono stati interrogati a lungo lo stesso comandante, i membri dell'equipaggio e m particolare i tre guardiani giurati che erano stati incaricati di sorvegliare le cabine e che hanno dato l'allarme mentre in sala comando scattavano le spie dei sensori antincendio. Il principale mterrogativo riguarda le chiusure delle porte: erano apribili dall'interno, come afferma l'equipaggio, o assicurate all'esterno con un lucchetto, come parrebbe dai primi accertamenti? E dove si trovavano le guardie giurate, dato il lasso di tempo tra la propagazione delle fiamme e l'arrivo dei soccorsi? Il nostromo che per primo ha sfondato la porta della cabina ha affermato di essere intervenuto perché i vigilantes non erano riusciti ad aprire e avevano chiesto aiuto. I cinque morti sono stati trovati ammassati nella toilette con il volto inutilmente prote¬ so verso la ventola dell'aerazione. Sulla tragedia della «Lindarosa» sono intervenute, con un comunicato, le rappresentanze sindacali unitarie dalla Culmv che hanno espresso «piena solidarietà a tutti coloro che, costretti dalla condizioni materiali, giungono con ogni mezzo nel nostro Paese aila ricerca di migliori condizioni di vita». Invece, il consigliere comunale di Forza Italia Carlo Camisetti spiega così la sua mancata adesione al minuto di silenzio durante il consiglio comunale, lunedì: «Ritengo sia doveroso selezionare le occasioni per una commemorazione di carattere così eccezionale e distinguere tra chi muore per il bene comune, chi muore di malattia o di vecchiaia che noi commemoriamo nel cuore, e chi è vittima di un atto illegale che egli stesso ha compiuto, di cui si comprendono le motivazioni, ma che per rispetto del diritto non si può giustificare». Alessandra Pieraccì

Persone citate: Alessandra Pieraccì, Carlo Camisetti

Luoghi citati: Genova, Ponte Canepa