Cambogia sull'orlo del baratro

Cambogia sull'orlo del baratro Ancora giallo sul voto che doveva riportare il Paese alla democrazia Cambogia sull'orlo del baratro Hun Seti: ho vinto io. L'opposizione: combatteremo PHNOM PENH. Di risultati ufficiali delle elezioni cambogiane non se ne parla ancora, ma il Partito popolare dell'uomo forte Hun Sen si è dichiarato vincitore sostenendo di aver conquistato 66 dei 122 seggi dell'Assemblea nazionale contro i 40 del Funcinpec del principe Norodom Ranariddh e i 16 della formazione guidata da Sam Rainsy. Immediata la reazione del Funcinpec, che ha denunciato brogli: «Riteniamo che vi sia stata una frode. Pensiamo che il voto non sia stato libero e corretto. Perciò i risultati delle elezioni non sono credibili e chiediamo alla Commissione elettorale nazionale di ripetere lo scrutinio in appositi uffici», si legge in un comu¬ nicato diffuso dal partito del figlio di Re Sihanouk. Anche Sam Rainsy ha fatto sapere di non accettare le rivendicazioni di vittoria dei popolari di Hun Sen. E in questo clima si teme che lo scontro politico degeneri e la Cambogia, teatro di 30 anni di efferate violenze, riprecipiti nel caos. Il generale Nhek Bunchhay, rimasto fedele a Ranariddh dopo la sua deposizione, ha fatto sapere che non potrà accettare i risultati delle elezioni e continuerà a «combattere h forze di Hun Sen». Le denunce dell'opposizione contrastano con le conclusioni del Gruppo degli osservatori internazionali. 1678 rappresentanti di 40 Paesi, con una netta prevalenza di quelli dell'Unione europea, non confermano la vittoria di Hun Sen, ma attestano la correttezza delle operazioni di voto. Malgrado la violenza che ha caratterizzato la campagna elettorale, gli osservatori hanno affermato che «tutti i partiti dovrebbero accettare i risultati senza tentare di contestare l'esito della consultazione». Da parte sua, il segretario di Stato americano Madeleine Albright, intervenuta alla riunione dell'Associazione delle nazioni del Sud-Est asiatico (Asean) in corso a Manila, ha dichiarato che «è troppo presto per Hun Sen cantare vittoria», precisando che gli osservatòri Usa non hanno ancora inviato valutazioni. [Agi-Api

Luoghi citati: Cambogia, Manila, Usa