L' Spd: i veri sceriffi siamo noi di Emanuele Novazio

L' Spd: i veri sceriffi siamo noi Otto settimane alle elezioni, il terreno di scontro è sulla criminalità L' Spd: i veri sceriffi siamo noi Germania, duello con la Cdu sulle leggi repressive BONN DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Chi garantisce le nonne più severe e la repressione più efficace, chi ha la miglior ricetta per contenere una criminalità che inquieta gli elettori con le sue cifre allarmanti? O, per dirla con un portavoce dei «giovani socialisti» un tempo guidati da Gerhard Schroeder, chi si merita «la stella d'oro da sceriffo»: i partiti dell'Unione cristiana o l'Spd? La risposta è ardua, perché fra lo bozze programmatiche sull'ordine pubblico presentate a 24 ore di distanza da socialdemocratici e Cdu-Csu - ieri l'Unione, anticipata a sorpresa lunedì dall'Spd - le differenze sono poche o nulle. Più di forma che di sostanza: un segno indiscutibile che la battaglia elettorale avrà nelle prossime otto settimane, come terreno di scontro, la lotta al crimine. Qualche esempio, di questa inedita sintonia di obiettivi: espulsione immediata e divieto di rientro per gli stranieri che violano la legge. Pene più severe per i giovani criminali, da scontare nei casi più gravi in case di correzione, e aumento della pena massima da 10 a 15 anni. Im¬ piego di strumenti più sofisticati nella lotta alla droga. E così via, fatte salve alcune differenze: l'utilizzazione dello spionaggio visivo accanto a quello acustico già introdotto nei mesi scorsi, per esempio; una misura richiesta da Cdu-Csu, ma considerata dall'Spd eccessiva e difficilmente realizzabile. Al di là di dettagli pure importanti, è il messaggio politico di questa ampia consonanza ad attrarre l'attenzione: per convincere della propria «attitudine al governo» un elettorato di centro decisivo, ma ancora diffidente di una coalizione rossoverde e inquieto di fronte alla prospettiva di un cambio di governo a Bonn, i socialdemocratici cercano di erodere terreno alla Cdu impos¬ sessandosi di uno dei temi tradizionali della sua battaglia elettorale. Si presentano come «partito d'ordine», dunque, fino a confondersi con l'avversario che si propongono di sostituire in Cancelleria. «Una preoccupazione legittima», sostiene l'Spd. «Un trucco elettorale», accusano i partiti cristiani con un senso di comprensibile imbarazzo per quella che nella Cdu si considera una «invasione di campo». Resta un dubbio, sollevato da crimonologi e politici avversari: la rincorsa al rimedio più efficace non rischierà di favorire soluzioni affrettate? Liberali e Verdi, alleati rispettivi di Cdu e di Spd, non lesinano critiche, in proposito: «Il trionfo della grande coalizione del populi¬ smo elettorale», accusa il partito ecologista, che rimprovera prima di tutto l'Spd. I socialdemocratici, lamentano i Verdi, «fanno campagna elettorale a spese delle minoranze e dei rifugiati», «invece di pensare alle espulsioni facili l'Spd farebbe bene a battersi per una maggiore integrazione degli stranieri». Una preoccupazione condivisa dalla confederazione sindacale Bgb, secondo la quale «con queste proposte non si risolverà nessun problema». Quanto all'Fdp, avverte che «con queste premesse la realizzazione di una grande coalizione fra Cdu e Spd sarebbe un giorno funesto per il liberalismo in Germania». Emanuele Novazio . iffiria &ìììe ni I socialdemocratici vogliono erodere terreno alla Cdu impossessandosi di un tema tradizionale della sua battaglia elettorale: si presentano come «partito d'ordine» fino a confondersi con l'avversario che si propongono di battere, Helmut Kohl (nella foto)

Persone citate: Gerhard Schroeder, Helmut Kohl, Verdi

Luoghi citati: Bonn, Germania