«Cari malati, meglio rinunciare»

«Cari malati, meglio rinunciare» «Cari malati, meglio rinunciare» Amadori: ora la cura non deve più essere gratis IL PRESIDENTE DEGLI ONCOLOGI PROFESSOR Dino Amadori, presidente degli oncologi italiani e coordinatore di uno dei protocolli, allora non è successo niente? La cura Di Bella si sgonfia come una bolla di sapone? «La risposta a questi suoi interrogativi è nei risultati che abbiamo esposto. A noi non spetta esprimere nessun giudizio che non sia nei fatti. Ci siamo limitati a compiere una sperimentazione secondo i criteri internazionalmente accettati e aderendo ai protocolli concordati con il professor Di Bella. Purtroppo abbiamo dovuto constatare la totale inefficacia di questo metodo per quanto riguarda quattro dei nove protocolli». Voi non potete dire che il professor Di Bella sia un ciarlatano - beninteso ma questo giudizio in qualche modo traspare dalla nettezza dei risultati che avete esposto, non crede? «Lungi da me l'esprimere simili apprezzamenti su Di Bella. Personalmente non dubito affatto della sua buona fede. Dico semplicemente che la sua terapia è stata viziata dall'essere stata oggetto di un forte movimento di opinione pubblica, per cui si è fatto un gran clamore sulla sua validità, prima che que- sta potesse essere dimostrata adeguatamente e secondo le norme canoniche e riconosciute di corretta sperimentazione». Professore, ma siamo sicuri che quella che avete sperimentato sia esattamente la terapia Di Bella? Il fisiologo modenese ha più volte espresso dei dubbi in proposito. «Lo schema terapeutico che abbiamo adottato è esattamente quello concordato con il prof. Di Bella nella riunione del 22 gennaio scorso, integrato con i farmaci di supporto stabiliti nella successiva riunione del 5 maggio. In nessun modo ci siamo discostati da quanto il professore aveva stabilito di comune accordo con la commissione. E co¬ munque, l'Istituto superiore di sanità, nel corso dei numerosi controlli e sopralluoghi nei centri in cui la sperimentazione si svolgeva, ha invitato il professor Di Bella ad inviare una persona di sua fiducia perché operasse tutti i controlli del caso, ma Di Bella ha ritenuto di non dover aderire a questo invito». Forse per una sorta di sfiducia verso di voi? «Non so. E in ogni caso noi ci siamo attenuti rigorosamente ai protocolli sottoscritti». La Corte Costituzionale ha imposto l'obbligo della somministrazione gratuita della multiterapia Di Bella. Ora, secondo lei, il ministro Bindi dovrebbe revocarla? «Un criterio eticamente corretto vuole che un trattamento terapeutico prima di essere somministrato gratuitamente dal Servizio sanitario nazionale venga sperimentato adeguatamente per verifi- Sulla buonafede di Di Bella non discuto, l'errore è stato aver ceduto al clamore della piazza p j ^^Incoscienza invito i pazienti a tornare fiduciosi a terapie certe e spesso anche meno costose