« La cura Di Bella è inefficace»

« La cura Di Bella è inefficace» « La cura Di Bella è inefficace» 7/primo verdetto della sperimentazione spegne le speranze ROMA. «Il complesso di farmaci che va sotto il nome di Multitrattamento Di Bella, non ha presentato alcuna attività antitumorale». E' mezzogiorno e mezzo, e l'aula «Daniel Bovet» dell'Istituto superiore di sanità è gremita di giornalisti, quando il professor Giuseppe Benagiano, direttore dell'Istituto, pronuncia questa frase - netta e tagliente - che suona come una inappellabile condanna della terapia Di Bella. La cura del professore modenese, dunque, per quanto riguarda quattro dei nove protocolli oggetto di sperimentazione, non serve a niente, anzi, spesso è addirittura nociva. Ai giornalisti viene subito distribuito un dossier per dimostrare - con dovizia di dettagli - che questo giudizio tranciante è fondato, scientificamente rigoroso, più volte verificato, del tutto accettato dalla comunità scientifica e, quindi, inappellabile. In una parola: Di Bella è bocciato. La prima reazione è quella di Romando Prodi, raggiunto dalla notizia nel corso di un convegno: «Il responso è già chiaro - ha detto - e purtroppo non può che essere deludente». «1 risultati della sperimentazione - dichiara il ministro Rosy Bindi - rappresentano una risposta scientifica chiara, attendibile e verificabile. E' un risultato importante che mi auguro consenta una valutazione serena e rispettosa dei malati e delle loro famiglie». La Multiterapia Di Bella (Mdb) è stata studiata su 134 casi, distribuiti in 13 centri del Paese. Due mesi dopo l'inizio del trattamento «nessun paziente - dice la relazione Be • nagiano - ha mostrato un miglioramento obiettivo, né completo né parziale. Il 75% presentava invece una progressione di malattia o era deceduto. Dei pazienti restanti, il 13% si era ritirato spontaneamente, o aveva interrotto il trattamento a causa della sua tossicità; il 9% non mostrava nessun cambiamento nello stato della malattia e il 3% è risultato non valutabile». Quindi, conclude la nota, «l'inattività del trattamento Mdb è stata uniformemente riscontrata in tutti e quattro i protocolli». Non solo la Mdb non fa bene, ma addirittura arreca peggioramento, secondo i dati della sperimentazione, tant'è che il 49% dei pazienti ha avuto effetti collaterali negativi, come vomito incoercibile, diarrea, forti dolori addominali o sonnolenza pesante. Un terzo di questi effetti collaterali è stato giudicato «grave». La validità del metodo seguito nel condurre la ricerca, mette l'Iss a riparo da ogni rischio di smentita, infatti - secondo il professor Benagiano «non vi sono ragioni per ritenere che i risultati osservati possano essere il frutto di distorsioni introdotte nel corso degli studi». Il fatto che i pazienti su cui sperimentare siano stati presi da 13 centri di- versi, da Nord a Sud, garantisce rispetto a particolarità delle popolazioni di malati. La dimensione dello studio - 34 casi esaminati per ciascun protocollo (32 per il protocollo 8) - costituisce poi una garanzia, sempre secondo l'Iss. Proprio per l'ampiezza del campione, infatti, spiega Benagiano «la possibilità che si realizzi il caso sfortunato di non vedere neppure una risposta positiva su un gruppo di 34 malati, nonostante il farmaco sia effettivamente attivo, è solo del 4 per mille nell'ipotesi che il prodotto abbia una efficacia pari al 15%». Insomma, se solo la terapia Mdb avesse avuto un benché minimo principio attivo, non sarebbe sfuggito ai ricercatori. L'Iss si è comunque voluto premunire contro ogni possibile obiezione ai risultati così ottenuti, pertanto, durante la sperimentazione ha attivato una serie di controlli affinché non ci potessero essere margini di dubbio sull'esito finale. La sperimentazione è avvenuta secondo i criteri internazionali accreditati, inoltre «per ciascun protocollo sono state effettuate ripetute visite di controllo» realizzate da esperti nazionali e internazionali (dette monitors), che sono risultate del tutto soddisfacenti. L'Iss poi, indipendentemente da queste visite, ne ha fatte compiere altre di verifica e anche di ispezione dell'attività dei monitors. Nel frattempo un gruppo internazionale di oncologi guidato dal professor Gordon McVie, in un comunicato diffuso a Londra attraverso l'ente benefico per i malati di cancro «Cancer Research Campaign», ha invitato il governo italiano ad interrompere la distribuzione gratuita della cura Di Bella. E il Comitato Etico nazionale, ieri sera, ha deciso di sospendere la sperimentazione dei quattro protocolli bocciati dall'Istituto superiore di sanità, [raf. mas.] Il presidente Prodi: un responso chiaro e purtroppo deludente La Bindi: risultato importante che va valutato serenamente

Luoghi citati: Londra, Roma