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Ridiamo, c'è il terremoto Gualdo Tadino esorcizza il sisma con una mostra di vignette Ridiamo, c'è il terremoto IL vecchietto della prima vignetta ha l'aria sbigottita: «Qui trema tutto - dice - speriamo che sia il Parkinson...». Il secondo è arrabbiato come una bestia: «Spicciati nonno, dobbiamo evacuare tutti», gli strillano i parenti in fuga, con i mobili e il materasso sulla testa. E lui, dal bagno, con i calzoni alle caviglie: «Abbiate la compiacenza di aspettare il vostro turno...». Il terzo sembra in preda agli effetti del Viagra, in una camera da letto in cui tutto si muove. La sua signora, più stupita che grata, gli sussurra: «Dimmi la verità, Oscar. Sei davvero tu o è di nuovo il terremoto?». Ce ne sono cinquanta di disegni così: duri, spietati, privi del minimo rispetto che si deve alle tragedie. Però, nella loro cattiveria, fanno ridere. E le risate hanno la capacità di far dimenticare tutto. Anche la disperazione. E' la scommessa di «Matite tremolanti», la mostra di disegni sul terremoto che Dino Aloi e Roberto Davide Papini allestiranno dal 1° agosto a Gualdo Tadino, nel cuore dell'Umbria devastata dal sisma. Una proposta coraggiosa, partita dall'amministrazione del Comune e subito accolta da cinquanta umoristi di tutta Italia, giovani e firme note: «A convincerci è stata la determinazione degli amministratori di Gualdo - dice Aloi -. Mettere in ridicolo il terremoto, in fondo, è un modo per esorcizzarlo. Per fargli capire che, anche con le case distrutte, l'uomo è sempre il più forte. Che comunque, anche nei momenti più difficili, vale sempre la pena di pensare al futuro». Determinazione e voglia di ridere: le stesse che si ritrovano sul manifesto dell'Estate Gualdese, la manifestazione per raccogliere fondi in cui si inserisce la mostra. Sullo sfondo la Rocca Flea, simbolo dalla città. In primo piano un cinesino ammiccante che dice due sole parole: «Gualdo avanti». Guido Tiberga