« L'afa non cede ancora»

« L'afa non cede ancora» « L'afa non cede ancora» // meteorologo: così fino a lunedì E al Nord sarà peggio che al Sud TENENTE colonnello Alfio Giuffrida, tutta l'Italia suda eppure non è colpa delle temperature record. Addirittura il luglio '98 non può neanche vantare il primato del caldo: il vero imputato è l'afa. Fino a quando l'umidità terrà in ostaggio il Paese? ((Almeno per una settimana ancora. E neanche i temporali che pure al Nord non sono mancati e non mancheranno nei prossimi giorni, riusciranno a stemperare l'aria. Anzi, nelle ultime ore, va peggio al Nord che al Sud, sebbene nel Meridione le temperature siano in sensibile rialzo e il Nord sia stato flagellato da nubifragi, anche intensi». Come mai al Nord e, soprattutto, in Val Padana, l'afa è così opprimente? «Tre sono i fattori che concorrono a questa particolare situazione meteorologica. Innanzitutto, la maggior umidità del terreno. Poi l'effetto dell' Adriatico che, essendo un mare meno profondo del Tirreno, si riscalda più facilmente e immette quindi molta più umidità nell'aria. L'ultimo fattore è l'assenza di brezze in Pianura Padana: l'afa ristagna per giorni e giorni». Dunque, neanche i temporali riescono a sortire effetti positivi. «Molto dipende da quando avvengono. Se la precipitazione si registra nelle primissime ore del pomeriggio, i benefici si esauriscono in un paio d'ore. Se il temporale avviene in serata, come normalmente succede nel Nord «La vera è che ledi calordurano pche in p nomalia ondate adesso ù a lungo assato» Italia, gli effetti si protraggono per tutta la serata». Dunque lei prevede ancora sei-sette giorni di sofferenza. Ma poi il grande caldo finirà, oppure potremo contare soltanto su una tregua? «No, sarà soltanto una pausa. Ci sarà qualche temporale in più che, accompagnato da venti più intensi, favorirà un ricambio dell'aria e quindi un abbassamento delle temperatura e della percentuale di umidità. Ma perché il caldo non sia più incubo dovremo attendere la metà di agosto. Soltanto dopo quella data il riscaldamento non sarà più cosi intenso come adesso». Ma siamo davvero di fronte a un'anomalia del clima? «No, non direi. Certo, la temperatura, rispetto a 30 anni fa, si è alzata mediamente di un grado. Non basta, però, per giustificare un'anomalia. La vera diversità è un'altra: mentre in passato queste ondate di calore si esaurivano in pochi giorni, adesso durano molto di più». E come ci si può difendere? «Innanzitutto ventilare l'ambiente. Poi bere molto, per favorire la sudorazione. E poi, se possibile, spostarsi in zone di mare, dove ci sono le brezze, oppure in collina, ogni cento metri di altitudine, rispetto al livello del mare, la temperatura si abbassa di un grado. A 500 metri, dunque, il termometro scende di cinque gradi, con indubbi benefici per chi vi abita. Non solo: anche i venti si fanno sentire di più». [p. p. 1.] «La vera anomalia è che le ondate di calore adesso durano più a lungo che in passato»

Persone citate: Alfio Giuffrida

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