Yemen, tre suore uccise in nome dell'Islam

Yemen, tre suore uccise in nome dell'Islam E' la prima volta che vengono attaccate le missionarie dell'Ordine di Madre Teresa di Calcutta Yemen, tre suore uccise in nome dell'Islam L'assassino è un estremista reduce dalla guerra in Bosnia SAN'A. Un folle gesto di un estremista musulmano: ieri tre suore cattoliche dell'ordine di Madre Teresa, due indiane e una filippina, tra i 35 e i 40 anni, sono state uccise a colpi di kalashnikov mentre prestavano la loro opera di carità in un ospedale nella città di Hodeida, Yemen, sul Mar Rosso, 223 chilometri a Ovest della capitale San'a. L'assassino, Abdullah al-Nasheri, 22 anni, sposato con una donna bosniaca e padre di due bambini, è un fanatico dell'Islam. Interrogato, il giovane, in trance, ha ammesso tutto, dicendosi certo di essere in procinto di «andare in cielo». Lo yemenita è tornato quest'anno nel suo paese d'origine dopo aver combattuto per tre anni a fianco dei musulmani in Bosnia. Dal '95, dalla fine della guerra, sarebbe caduto in una grave depressione e, per questo motivo, era stato ricoverato nello stesso ospedale dal quale era fuggito due mesi fa. La polizia, che continua a ricercare anche altre due persone, l'ha descritto come un giovane psicologicamente «instabile» e l'ha affidato alle cure delle missionarie che gestiscono il presidio sanitario davanti al quale ha avuto luogo il triplice omicidio. Le autorità ritengono che l'assassinio delle tre religiose sia dovuto a fanatismo religioso e che non abbia alcun legame con le violenze scatenate dagli aumenti dei prezzi che il governo ha imposto il 19 giugno per rispettare il piano del Fondo monetario incernazionale. Ampie zone dello Yemen sono controllate da tribù e bande armate che non esitano a rapire i turisti stranieri e a far ricorso alle armi per risolvere le loro controversie o ottenere qualcosa dallo Stato. Le tre suore, due indiane, suor Lilia e suor Anneta, e la filippina, sour Michelle, prestavano la loro opera, insieme con altre sette-o'.co consorelle, in un istituto che ospita da 25 anni persone anziane, con problemi psichici, con handicap fisici, nel governatorato di Hodeida. L'ordine fondato da Madre Teresa di Calcutta che opera nello Yemen fin dal 19'/ 0 si prende cura di circa 450 ponitori di handicap fisici o men' ili. Le Missionarie della cai/cà non erano mai state oggetto di attentati o attacchi prima d'ora. In questo stesso istituto, sembra, Abdullah è stato ricoverato al suo ritorno in patria dalla Bosnia, in preda a una forte depressione. Lo yemenita, fervente credente musulmano, avrebbe accumulato un sordo risentimento nei confronti delle suore cattoliche che prestavano la loro assistenza nell'ospedale poiché, come ha detto lui stesso ieri dopo la sua sparatoria omicida e il suo arresto, facevano del «proselitismo» cristiano. Le ha freddate alle 7 del mattino (le 6 in Italia) all'uscita del refettorio dove avevano fatto colazione. Il presidente dello Yemen, Ali Abdullah Saleh, si è impegnato a seguire personalmente le indagini. Per il governo di San'a si h recato a Hodeida il ministro della Sanità Abudllah Abdul-Wali Nasher, che ha espresso il proprio cordoglio alle suore e ha annunciato che saranno prese ul* onori misure a tutela della sicurezza delle religiose. Suor ninnala, che ha assunto la guida delle Missionarie della carità dopo la morte di Madre Teresa, è già partita per lo Yemen. L'«Osservatore Romano», l'organo ufficiale della Santa Sede, ieri ha confermato l'uccisione. [r. est.J

Persone citate: Ali Abdullah Saleh, Madre Teresa, Wali