Prodi; niente cannoniere sugli immigrati

Prodi; niente cannoniere sugli immigrati Altri sbarchi in Sicilia e Puglia, Forza Italia contro il governo: nasconde la testa sotto la sabbia Prodi; niente cannoniere sugli immigrati Rivolta di Agrigento, 37gli arresti ROMA. L'onda dei clandestini si infrange sempre più sulle coste italiane. Ieri, altra giornata di arrivi a Lampedusa. Sono le quattro del mattino: mentre i centotrentotto immigrati sbarcati domenica raggiungono in fila indiana la caserma dell'esercito, altri venti clandestini vengono bloccati sulla spiaggia dell'isola dei conigli. L'afflusso continua: alle otto di sera novantuno nordafricani raggiungono la meta agognata, alle nove una turista segnala una barca con sette persone a bordo e i Guardacoste avvistano una nuova imbarcazione a poche miglia dall'isola. L'interminabile «bollettino» degli approdi di immigrati sulle coste italiane, dopo lunghi e a volte drammatici viaggi della speranza, si sposta poi in Puglia: sono centosessanta i clandestini rintracciati la notte scorsa sul litorale leccese, cento quelli condotti nel centro di assistenza di San Foca. Tra loro sessantasei bambini e ottanta profughi del Kosovo. La situazione precipita, le due regioni insorgono. Abbandono da parte dello Stato, turisti in fuga, clienti dimezzati. «E' vero che c'è un'epidemia in corso?». Sospetti infondati ma intanto arrivano le prime disdette (un aereo proveniente da Milano atterra a Lampedusa con 59 passeggeri: i prenotati erano 110). Il governo così si trova tra due fuochi: la rabbia degli ospitanti contro quella che chiamano «la peste immigrazione» e l'ira dei clandestini che chiedono libertà, a volte con lancio di sassi e bottiglie. Ad Agrigento, dopo il tentativo di «evasione» dal centro di accoglienza sono trentasette gli extracomunitari arrestati e rinchiusi nel carcere di Contrada Petrusa. Mentre Dini medita una nota di protesta alle autorità tunisine che non frenano le partenze dalle loro coste, Prodi da Istanbul getta acqua sul fuoco: «Non occorrono cannoniere. Bisogna solo combattere la cultura dell'emergenza: in Italia il fenomeno è limitato rispetto alla Francia e alla Germania». Però il tiro incrociato dell'opposizione, che investe soprattutto la legge Turco-Napolitano, non accenna a placarsi. Forza Italia accusa il governo «di nascondere la testa sotto la sabbia», Alleanza Nazionale protesta contro «questa sorta di sanatoria strisciante» e chiede l'espulsione immediata dei clandestini. La maggioranza, invece, pone sul piatto della bilancia l'accordo raggiunto con il Marocco che prevede il riaccompagnamento al confine e il rimpatrio degli immigrati. Anche la Turchia, dopo la visita di Prodi, si dice favorevole ad una politica di cooperazione con l'Italia. Trattativa bloccata, invece, con la Tunisia (se ne discuterà tra una settimana) che non accetta nemmeno «aiuti», ovvero la sua parte dei 45 miliardi stanziati venerdì dal toverno per pattugliare le coste. Intanto, mentre ivampano le polemiche e si annunciano i primi rimpatri, ricomincia la spola degli aerei militari per trasferire i nuovi arrivati in Sicilia. Ma i centri di accoglienza non sembrano più preparati all'enorme afflusso. Per la presidente del Forum delle comunità straniere in Italia Loretta Caponi «sono dei veri e propri campi di concentramento». Nessuna meraviglia, quindi, per le rivolte. A Lampedusa soltanto oggi gli immigrati giunti domenica hanno potuto mangiare pasti caldi dopo i dodici giorni di panini imbottiti. «Si è dovuto attendere 1 espletamento di una gara e l'aggiudicazione dell'appalto» ha affermato il sindaco dell'isola Salvatore Martello. L'altra questione aperta riguarda i profughi del Kosovo. «Da giugno ad oggi sono circa cento ì cittadini del Kosovo espulsi dall'Italia». L'accusa è di Giampiero Cioffardi, coordinatore di Arcisolidarietà. E per il sottosegretario agli Esteri Piero Fassino «il fenomeno immigrazione è come l'acqua, va semplicemente incanalata». [g. lamb.J Gli agenti di polizia guardano a vista gli immigrati clandestini nel centro di accoglienza di Agrigento Nella foto sopra, il sindaco di Lampedusa Salvatore Martello

Persone citate: Dini, Giampiero Cioffardi, Loretta Caponi, Napolitano, Piero Fassino, Prodi, Salvatore Martello