UN UOMO SOLO AL COMANDO di Giovanni Cerruti

UN UOMO SOLO AL COMANDO UN UOMO SOLO AL COMANDO presa da Coppi!». Le Alpi terra di Pantania, la lingua è il romagnolo. Sotto il palco piangono, ridono, ballano inzuppati. La festa pazza per un Pirata spietato. I camper dei «Club Magico Pantani», le corriere con la scritta «Cesenabus» sulla fiancata, e le macchine, le moto, le roulottes, i tifosi imbacuccati nelle coperte per battere il freddo del Galibier. E la cima, la vetta a 2635 metri, tutta per il Pirata. Come se l'avessero capito, loro che lo conoscono bene. Ci ha creduto lui, ci hanno creduto loro. «Ullrich lo faccio scoppiare», «E noi ci saremo». Cento metri dopo il traguardo di Les Deux Alpes, sulla sinistra, è parcheggiato il camper della Mercatone Uno. Sono le 15 e l'attesa è di una calma serafica. «Ci facciamo un caffè?». C'è Roberto Rempi, il medico. C'è Fausto, figlio di Luciano Pezzi, responsabile delle auto. C'è Paco Luna, spagnolo di Valencia, massaggiatore. C'è Fabrizio Borra, fisioterapista di Jovanotti e del Pirata: «Gli ho fatto lo stesso trattamento del Giro, porterà bene?». E' cominciata la salita del Galibier e il Dottore si studia Ullrich. «Ha perso 14 chili in due mesi. Cambia la funzione tiroidea, dice la scienza. Vediamo come stai, amico». Lo sanno, tutti che il Pirata deve attaccare, figurarsi nel suo camper. Eccolo, è partito! E Ullrich? Bollettino medico del Dottore: «E' morto, ve lo dico io che è morto!». Pezzi: «Gli ha dato una bella verniciata di rosso!». Ullrich proprio non ce la fa. Dottore: «Organizzatori del Tour, chiamate l'ambulanza!». Arriva eccitato Vittorio Salvini, presidente dei «Club Magico Pantani»: «No dottore, noi vogliamo attaccarlo quando sta bene. Che resti in corsa che il Pirata se lo cucina, dai che così è più bello». La tv comincia a dire che potrebbe prendere la maglia gialla: via agli scongiuri: «No, la maglia no., meglio alla prossima tappa». Paco è sdraiato nel camper, in adorazione: «Marco olà, movida, movida». La cima del Galibier è vicina, Piepoli e Di Grande curano Ullrich come vampiri. Entra Pier Augusto Stagi, direttore del mensile Tuttofaci: «In vetta Pantani potrebbe fermarsi, firmare due autografi, far pipì e ripartire con calma...». Stagi, nel suo genere, è un mago. Caspita, Pantani si ferma davvero. Ma è per mettersi la mantellina, per proteggersi dalla pioggia e dal freddo. Il medico: «Ottimo segno, vuol dire che è lucidissimo». Discesa. «Mangia, ostia, ricordati di mangiare», dice il dottore. E la tv trasmette l'immagine del Pirata masticatore di panini alla nutella. E Ullrich? «Guardatelo, ha tre borracce, sarà birra?», domanda Pezzi. Povero Ullrich, che giornata. Pareva la sua giornata, da autunno gelido nella Foresta Nera, e gli succede pure di forare. Salita de Les Deux Alpes, il Pirata è solo, è fatta. Ullrich è cotto, la tv non dà scampo e la diagnosi neppure. «Il tedesco beve in salita, non si è mai visto nessuno bere in salita. Addio». E adesso di corsa al traguardo che arriva un Pirata spietato e l'elice. Hai preparato le quattro bottiglie di acqua e menta? Di corsa con il babbo e con lo zio e con tutti quelli che son riusciti a recuperare un pass. E' arrivato, è finita, può cominciare la festa. A Parigi si penserà tra qualche ora. Che bello vedere il Pirata in giallo. E che tenerezza vedere Giuseppe Martinelli, il suo diesse, sotto il palco. E' l'amico che l'ha curato, protetto, consigliato, invogliato, amato. Si mette in un angolo, sotto la pioggia, gli occhi che vorrebbero piangere. Se lo ainmira in giallo, si incrociano gh sguardi, un cenno appena. «Da Marco ci si deve proprio aspettare di tutto». Anche il Tour de France. Giovanni Cerruti

Luoghi citati: Parigi