Pantani, leggenda vivente

Pantani, leggenda vivente Nel primo tappone alpino del Tour, il Pirata sferra un attacco micidiale Pantani, leggenda vivente Solo il Cannibale Merckx spazzava via così i suoi rivali LES DEUX ALPES DAL NOSTRO INVIATO Doveva essere una di quelle montagne che stanno nella storia del Tour come la Bastiglia sta nella storia della Francia a lanciare Pantani nei cieli della maglia gialla. Il grimpeur attacca, il grimpeur non è più raggiungibile, Ullrich lo vede andar via nella pioggia, i gregari lo hanno abbandonato: la campana che gli suona dentro non annuncia una festa. Ci sono Massi, lo spagnolo Escartin e il francese Rinero in testa. Pantani ne fa un trio di dispersi. Finalmente è solo. Si chiama, credeteci, Eddy Merckx l'ultimo corridore che vedemmo trattare così i suoi rivali. Il Galibier, quando piove e il cielo color peltro gli si stende sopra, è una montagna che uno la guarda e dice: perché non ce ne andiamo al mare? E' alto 2645 metri il Galibier e per arrivare lassù si sale una strada che incorpora il Col du Télégraphe e finge, per non contraddire la geografia, di essere lunga venti chilometri. In realtà finisce dopo un anno o forse mai, si rifiuta di piantarla: rivela allo scalatore la sua vetta non prima d'avergli insinuato il dubbio che lui sia lì a pedalare dalla nascita. La carreggiata si restringe alle ultime rampe (ma saranno davvero le ultime?) e se non annega nella nebbia è peggio, perché appena superato il confine della pena, è da brividi l'apparizione dei due tornanti a gomito di bevitore che inaugurano la discesa. A sinistra la roccia annerita; a destra, tra l'asfalto corroso e il vuoto non c'è che una spalletta di nubi. Le difese di Ullrich non sono rinforzabili in quanto sono già tutte una crepa ai primi colpi del rivale che ha preso la decisione di spedirlo al rogo. Jalabert ha cessato senza troppo soffrire d'essere un antagonista, lentamente s'inabissa. L'americano Julich organizza per conto suo la resistenza. E' il più tosto degli illustri bastonati. Pantani passa da grimpeur a discesista e la metamorfosi subito gli sorride e un momento dopo lo delude: fora e lo spagnolo Escartin lo raggiunge. Insieme si versano nella picchiata, insieme accolgono Massi e Rinero: uniamoci, e voliamo. Ullrich che in vetta aveva un ritardo di 2'49", pensa d'accorciare le distanze sui tratti pedalabili che lo separano dalle rampe di Les Deux Alpes; pensieri sbagliati. Non solo non recupera, ma a venti chilometri dal traguardo torna ad essere il semplice capitano di una squadra evaporata: la maglia gialla s'è trasferita sulle spalle di Pantani. Distacco 3'14". Dove sei, Rijs?. Dove sei Bolts? Nessuna risposta. Povero corazziere, la speranza che gli tiene compagnia J più esangue e sfilacciata di lui. Julich che in discesa è caduto e ha immediatamente riacceso la caccia, ha voglia di toglierselo di torno ed esegue. Riteniamo che il tedesco non possegga più neanche la forza d'immaginare che cosa gli capiterà scalando Les Deux Alpes, e non è un male: se lo visitasse una ridottissima idea della legnata che l'aspetta, si separerebbe definitivamente dai rimasugli di se stesso. L'irresistibile grimpeur aggredisce la salita conclusiva con un vantaggio sull'ex maglia gialla di 3'58" e siccome quasi quattro minuti gli sembrano un'inezia e non gli garba presentarsi all'arrivo con lo strascico di Massi, Escartin e Rinero, ricarica e riscarica le molle, operazione che ne fa il dominatore assoluto e sbalorditivo della tappa. Il trio italo-spagnolo-francese, consapevole che non è il caso di insistere, accetta il congedo. Ullrich, barcolla a 7' e poi fa in modo che i 7 diventino 8 e gli 8 quasi 9. L'americano Julich tenta di agguantare il terzetto che ha avuto l'onore di frequentare Pantani. Si accontenta di poco, ma non ce la fa. Quando il glorioso grimpeur, stanco come ognuno di noi può esserlo dopo aver salito le scale di casa, taglia il traguardo precedendo Massi, Escartin e Rinero, Julich è a 5'43" e ci rimane. Ullrich si manifesta a 8'57" in forma di ectoplasma. {g. ran.) Sul Galibier sono già tutti in affanno ma la crisi più dura si manifesta per il campione tedesco sull'ultima salita della giornata Ullrich scivola sempre più indietro e giunge all'arrivo con 9' di ritardo mentre l'americano Julich ne perde 6 I VINCIfORI DELLA TAPPA DEL GALIBIER DAL 1969 1969:MERCKX 1986. HERRERA 1972: ZOETEMELK 1987: MUN0Z 1973: OC AN A 1989: THEUNISSE 1974: LOPEZ CARRIL 1992: CHIOCCIOLI 1979: VAN IMPE 1993: ROMINGER 1980: DE MUYNK 1996: soppressa causa neve 1984: RODRIGUEZ 1998: PANTANI T L'ACCOPPIATA GIRO-TOUR RIUSCIRÀ' ANCHE AL PIRATA? Solo sette campioni sono riusciti a vincere Giro e Tour nello stesso anno. Eccoli: 1949: FAUSTO COPPI 1952: FAUSTO COPPI 1964: JACQUES ANQUETIL 1970: EDDY MERCKX 1972: EDDY MERCKX 1974: EDDY MERCKX 1982: BERNARD HIHAULT 1985: BERNARD HINAULT 1987: STEPHEN ROCHE 1992: MIGUEL INDURAIN 1993: MIGUEL INDURAIN ff<?ffffff L'ASSALTO FINALE 4,5 km dalla vetta Pantani attacca 2 km dalla vetta \ In vetta Pantani i raggiunge e poi f ha 2'49" su Ullrich stacca Escartin, j e Julich Massi e Rinero | »»"«w«»i«S Pantani fora e viene j raggiunto da Escartin e poi da Massi e Rinero Inizio salita: Pantani fugge da solo a 5 km dal traguardo Ullrich, in crisi, è a -5'17 20 km al traguardo Ullrich è a -3'14" Pantani in già Traguardo: Pantani | primo e solo, Julich a 5'43", Ullrich a 8'57" La felicità di Pantani al termine della magnifica impresa che gli vale la vittoria di tappa e la conquista della maglia gialla; nella pagina accanto l'entusiasmo dei suoi tifosi sulle rampe finali

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