Il Toro ricomincia da Lentini

Il Toro ricomincia da Lentini In Val d'Aosta esordio stagionale, Mondonico avverte: «Non illudere per non deludere» Il Toro ricomincia da Lentini Tre volte a segno, Lopez l'altro bomber COGNE DAL NOSTRO INVIATO E' vero: l'anno scorso, di questi tempi, persino Sandor, magiaro rivelatosi poi inutile, segnava gol e regalava speranze a buon prezzo. Il calcio di mezza estate è frivolo e ingannevole. Ma come si fa a tenere a freno il sano entusiasmo della gente granata che non ne può proprio più della serie B, viene in Val d'Aosta a vedere come nasce il nuovo Toro e applaude 11 reti in, due partitelle, scopre giocatori già pimpanti, bomber che fanno subito gol e un Lentini come nessuno lo aveva mai apprezzato nella scorsa, triste stagione? «Non illudere per non deludere», predica Mondonico dai giorno del raduno con una saggia dose di prudenza. Ma anche il mister di ritorno ieri non ha proprio potuto fare a meno di sorridere sereno dopo uno degli eventi più attesi dell'annata: il primo collaudo sul campo. «Indicazioni positive, senz'altro. E anche le poche note negative, in queste occasioni servono perché ci fanno capire in quali direzioni dobbiamo concentrare il lavoro». Allora, occupiamoci subito dei «meno». «Ferrante e Artistico, là davanti, hanno fatto tre gol, ne hanno sfiorati tanti altri, ma in 90' non si sono mai incrociati. Così, sfruttano solo al 50 per cento le loro potenzialità che sono notevoli e semplificano decisamente il compito di chi deve marcarli». Da rivedere anche Parente, laterale di destra nel Toro A a trazione anteriore proposto nel pomeriggio. Dice il Mondo: «Pietro accusava un indolenzimento agli adduttori: per questo ho preferito toglierlo a inizio ripresa. Ha avuto buone idee, ma si vede che nel ruolo Tricarico ha maggiori attitudini specifiche. Comunque, non dimentichiamoci che l'anno scorso nella Reggiana spesso ha fatto la terza punta. Ci verrà utile anche lui. Anche perché il bello di questa squadra è che sulla carta offre tante alternative». Le cose belle, adesso. Diciamo: pare stia nascendo un Toro di sinistra, su quella fascia si è svolta gran parte del gioco... L'Emiliano fa sì con la testa: «Effettivamente, Crippa e Lentini sono andati molto bene. Si cercano e si trovano con facilità. Anche al centro Sanna e Scienza hanno cominciato dando la sostanza che mi attendo da loro». Certo che se Lentini, oltre a slalomeggiare, si mette pure a segnare... «Speriamo che i suoi tre gol non siano stati un caso ma soltanto un antipasto. Non mi ha stupito la sua brillantezza: l'ho ritrovato così come lo avevo lasciato nell'Atalanta. Ed è stato come riprendere un discorso interrotto». Con tanti altri granata, invece, Mondonico il discorso lo ha appena cominciato. E le premesse paiono confortanti. «Nella partitella mattutina ho visto muoversi bene i nostri Primavera. Non voglio fare nomi: di loro, meno si parla meglio è. Hanno bisogno di lavorare, di crescere tranquilli. Bravi anche gli uruguaiani: si vede che hanno un bagaglio tecnico di livello. I ritmi blandi di queste prime partite sono più vicini al loro calcio e pertanto li agevolano. Sono da rivede¬ re quando si farà sul serio». Il mister ha parlato, dà appuntamento a venerdì, da queste stesse parti, per altre due galoppate e lascia la ribalta ai protagonisti di giornata. I bomber, naturalmente. Ferrante che segna non fa notizia ( 12 mesi fa, nel debutto a Montepulciano, firmò addirittura 6 dei 13 gol granata); Lentini e Lopez sì. Sarà un caso, ma con Mondonico in panca Gigi è subito tornato tremendo: «Tre gol era una vita che non li facevo tutti assieme - dice tenendosi la borsa del ghiaccio sulla spalla sinistra dolorante -. In 90' ho eguagliato il bottino di tutto lo scorso campionato. La verità è che mi sento davvero tosto: più lavoro e più rendo e la preparazione di quest'anno è dura al punto giusto per le mie necessità. Poi, c'è la squadra che aiuta molto. Quella di quest'anno mi piace un sacco: è tonica, esperta, sa stare in campo, abbina qualità e quantità». Ottimismo a piene mani anche da parte del ventenne uruguaiano dal passaporto italiano Rodrigo Lopez, due reti al debutto: «Sono giovane, sono venuto per imparare ma anche per provare a conquistarmi un posto in squadra. I compagni mi aiutano e io ho cominciato col piede giusto, Per adesso non posso pretendere di più». Roberto Condio TORO B: 4 GOL AL COGNE COGNE. La stagione del Toro comincia di mattina con le teoriche riserve in campo e con due dei tre uruguaiani subito a segno: doppietta, una traversa e un palo per la punta Lopez; un gol e una presenza tonica in mezzo al campo perGaglianone. Fa piacere rivedere Minotti, capitano alla prima partitella dopo 9 mesi di assenza; stona l'espulsione di Mercuri, cacciato al 34' della ripresa per un brutto fallo da ultimo uomo ma già a rischio di «rosso» nel primo tempo per qualche intervento un po' troppo sopra le righe. Torino B-Selezione Cogne 4-0. Torino B (3-5-2): Casazza; Comotto (15' st Lazzeri), Minotti, Mercuri; Tricarico (1' st Corallo), Ficcadenti, Gaglianone, Scarchilli, Semioli (V st Dos Santos); Pellissier (1 ' st Broccanello), Lopez. Reti: pt 20' Lopez, 30' Gaglianone; st 28' Scarchilli, 44' Lopez. TORO A: 7 RETI ALL'AYMAVILLES COGNE. Il Toro vero, quello che per il momento frulla nella testa del Mondo, parte con un Lentini imprendibile sulla fascia sinistra e ispiratissimo pure nell'inconsueta versione di goleador. Il capitano firma tre delle sette reti rifilate ai dilettanti aostani: bella azione personale e tiro secco, stacco di testa su cross di Artistico, morbido pallonetto dal limite. A segno anche le due punte (con Ferrante già in vena di numeri), ma l'onore del primo gol se lo prende Scienza, che trasforma una punizione a due. Torino A- Selezione Aymavilles Gressan 7-0. Torino A (3-5-2): Bucci; Bonomi, Fattori, Maltagliati; Parente (11' st Tricarico), Sanna, Scienza, Crippa, Lentini; Ferrante, Artistico. Reti: pt 14' Scienza, 17' e 18' Lentini, 35' Ferrante, 37' Lentini; st 4' Artistico, 23' Ferrante. Il tecnico: «Vanno rivisti Ferrante e Artistico: in 90' non si sono mai incrociati» Rodrigo Lopez: il giocatore uruguaiano (con passaporto italiano) ha esordito brillantemente nel Toro con una doppietta «Sono giovane, sono venuto per imparare, ma anche per conquistare un posto in squadra»