Tacchinardi è il re dei videogiochi

Tacchinardi è il re dei videogiochi Tacchinardi è il re dei videogiochi / bianconeri, torturati da Ventrone, a nanna alle 22 DENTRO IL RITIRO CHATILLON ALLA palestra, o meglio, dalla «sala di muscolazione» come la chiama Ventrone, all'albergo ci sono venti metri. All'ora di pranzo e prima di cena quel breve tratto di asfalto si trasforma nel cammino del dolore. Dal volto dei giocatori traspare la sofferenza di una preparazione che è sempre fatica e ben poco divertimento. Sono soltanto dieci i giorni che la Juve trascorre alla scuola alberghiera di Chàtillon, ma sono i più importanti di tutta la stagione, quelli in cui fai il pieno di energie per reggere i ritmi ossessivi di un calcio che non lascia più spazio all'improvvisazione. E' da quattro anni che la Juve sale in Val'd'Aosta per gli allenamenti estivi e la scena è sempre la stessa. Finché qui regnerà Ventrone I il Torturatore sarà difficile cambiare menù. Cinque ore e mezzo di lavoro al giorno, divise fra addestramento tecnico e potenziamento muscolare. Il resto del tempo è dedicato al riposo e ai piccoli divertimenti, secondo una ferrea programmazione che nessuno ha la voglia e la forza di contestare. Ma andiamo alla scoperta del pianeta Juve. Ciceroni di turno il medico Tencone e l'addetto stampa Boaglio. La sveglia suona alle 8, la colazione a base di latte, caffè, tè e cereali è la stessa dei vacanzieri di Milano Marittima. Poi, mentre il ragionier Brambilla legge il giornale sotto l'ombrellone, Ferrara e compagni cominciano a lavorare. Prima parte dalle 9,30 alle 12,30, quindi alle 13 il pranzo. Il menù è vario e senza grosse restrizioni: buffet di verdure crude e cotte, pasta con pomodoro fresco o risotto, carni bianche. Come bevanda, l'acqua. Durante l'arco della giornata i giocatori introducono fino a quattro litri di liquidi. Poi la pennichella, quindi alle 17 altre due ore di allenamento. Alle 20 la cena con stesso menù, a parte il minestrone al posto degli spaghetti. Spiega il dottor Tencone: «L'alimentazione è un punto fondamentale di tutto ciò che facciamo in questo periodo, ò importante come un buon allenamento e serve per compensare lo sforzo». L'uomo che cura la dieta dei giocatori è sempre Antonio Salvatore, istruttore della scuola alberghiera diretta da Maria Pia Pratz. C'è soltanto lui ai fornelli aiutato da Christian Cappellin, un ex allievo. I dolci sono affidati a Giovanni Maulini, pasticciere in pensione. Purtroppo Salvatore non può esi¬ birsi in piatti elaborati, qui l'anatra all'arancia è bandita. Spiega: «Acquistiamo tutti cibi di prima scelta, le carni rosse inizieremo a cucinarle nei prossimi giorni. Richieste particolari? Nessuna. Soltanto Vialli ogni tanto voleva qualcosa di più elaborato. Tacchinardi salta spesso il primo e mangia due secondi». Lo staff medico vigila sulla dieta, Il fabbisogno quotidiano deve comprendere un CO per cento di carboidrati, un 25 di proteine e soltanto un 15 di grassi. Insomma, gli spaghetti alla carbonara sono vietatissimi. Un giocatore (vietato farne il nome pervia della privacy) rifiuta la carne di maiale in quanto di religione musulmana. Ad accudire i campioni d'Italia e il loro seguito (in tutto 43 persone) provvede il personale della scuola. In sala da pranzo comandano Corrado Dalle e Antonio Albione. Fra cameriere c addette al riordino le donne sono nove, comprese le due telefoniste Nadia a Nora inflessibili nel filtrare le chiamate. C'è sempre qualche tifosa che chiama spacciandosi per la sorella di Pecchia o la zia di Peruzzi, ma le due centraliniste stanno più all'erta dei carabinieri. C'è poi Barbara, 22 anni, addetta alle colazioni. Quando non serve i bianconeri fa il croupier sulle navi da crociera. La ritirata scatta alle 22, fino a quell'ora i giocatori sono liberi. Qualcuno scende a Saint-Vincent, altri preferiscono la calma del ritiro, luliano e Tacchinardi sono i campioni di videogiochi, Brindelli, Rampulla, Perrotta e De Sanctis i maghi del biliardo. Nessuno gioca a carte né è tentato dal vicino casinò, tutti sono soprattutto grandi fornitoli della Telecom. Il telefonista numero uno è Amoroso, ma in questi giorni non è in ritiro per un infortunio. Il cellulare è vietalo a tavola, chi sgarra paga la multa che viene consegnata al tesoriere Pessotto. E a fine anno devolve il ricavato in opere benefiche. Gli sponsor non sono ammessi nell'hotel. Pure i tifosi restano lontano, abbarbicati alle transenne. Ieri protestavano: «Possibile che nessuno abbia un minuto per firmare un autografo?». Giriamo la richiesta agli interessati. In effetti un po' di disponibilità non guasterebbe. Nelle camere il lusso è bandito. A parte la televisione, non c'è né aria condizionata né frigobar. Le stanze sono a due letti, la formazione notturna rimane la stessa per tutta la stagione. Oggi si suda meno: scatta la prima mezza giornata di riposo. [f. ver.) Nessuno gioca a carte o fa visita al casinò Il cellulare diventa quasi l'unico passatempo ma chi lo usa a tavola deve pagare la multa

Luoghi citati: Aosta, Chatillon, Ferrara, Italia, Milano, Saint-vincent