«Ullrich? 0 scoppia o lo faccio scoppiare»

«Ullrich? 0 scoppia o lo faccio scoppiare» Nel duello tra La Pulce e II Colosso, è il piccolo italiano che fa la voce grossa alla vigilia de Les Deux Alpes «Ullrich? 0 scoppia o lo faccio scoppiare» Pantani: la montagna è affar mio, ma poi c 'è la crono GRENOBLE DAL NOSTRO INVIATO Chiudere la porta del camper Mercatone Uno e silenzio, per favore. Sotto la bandana del Pirata, sul traguardo di Grenoble, c'è una magnifica crapa pelata che sta già meditando sul Galibier e Les Deux Alpes. Soltanto lassù, oggi pomeriggio, saprà se può permettersi il sogno più bello: Parigi, oh cara... «Fino alle Alpi non devo farmela venire in mente, mi verrebbe il mal di testa», diceva giorni fa. Ma lontano dai cronisti, ai suoi fedelissimi Mercatone, diceva anche altre cosucce del genere «Ullrich? Se non scoppia di suo lo faccio scoppiare io!». Dunque, scongiurando imprevisti, un Pirata che promette bene. «Come sempre vado a sensazioni, se c'è la possibilità di fare qualcosa di buono sono pronto». Quando si avvicinano le montagne vere, nel bel mondo del ciclismo accadono due inevitabili eventi: Mario Cipollini se ne torna a casa con qualche scusa e Marco Pantani entra nella parte del piangina. Raduno di partenza, Valreas, mezzogiorno. Come va, Pirata? «Nella testa sono decisamente stanco, è un Tour difficile per tutti e sono venuto qui fin troppo rilassato. Da qui a Parigi? Cercherò di tener duro, proveremo a prender meno colpi possibili, spero di mantenere la tranquillità. Questa è la settimana decisiva, Conta solo andare avanti. Qui, nonostante quello che è successo, ci sono professionisti che stanno onorando il Tour. Ma certe volte la voglia di tornare a casa è forte...». Perfetto. Quando il Pirata si racconta così, dicono i suoi intimi, vuol dire che è pronto all'impresa, allo scatto che schianta le gambe altrui. Uno come Jaja Jalabert, ad esempio, si sente già condannato alla resa: «Quando scatta Pantani 10 giro la testa dall'altra parte della montagna. Mi fa male vederlo andar via così leggero». E a Ullrich che effetto farà? L'Equipe 11 chiama La Pulce e II Colosso. La pulce è fastidiosa, ma è più simpatica. ((Aspettate l'arrivo a Les Deux Alpes e vedremo», fa sapere il Colosso. L'altro giorno, su France Soir, c'era una bella foto della Reuters: la Pulce con un sorrisetto carogna che stringe la mano al Colosso imbambolato. «Quell'Omone lo devo prima distruggere psicologicamente», diceva in quelle ore il Pirata. Farà piacere, a lui e a chi lo ama sapere dell'ultima e strana conferenza stampa del Colosso: «Non è vero che la mia squadra è bollita». Nel «peloton» la pensano diversamente: il miglior gregario di Ullrich in salita, Frattini, è sul filo dell'abbandono; e basterebbe sentire l'americano Julich, secondo il classifica: «Sono già morti, Pantani non è più quello del Giro e il Tour lo vinco io». Si vedrà. Nell'attesa prendere nota di quest'altra frase di Ullrich: «Se non dovessi arrivare a Parigi in giallo voglio comunque ringraziare la mia squadra, veri amici che mi stupiscono sempre». Se non dovessi? La Pulce gli ha aperto un dubbio grosso così. Il Pirata sa che al Tour è difficile vincere da soli, ci vogliono anche le alleanze. E la congiura degli eventi, leggi vicenda doping, la protesta dei corridori, lo sdegnato distacco di Ullrich e dei Telekom, fa sì che nel peloton sia grande la voglia di vedere il prepotente Colosso con la lingua a penzoloni. L'anno scorso hai vinto il Tour, a soli 23 anni? E adesso facci vedere chi sei, campione! E' quello che gli ha già detto Julich e vuol fargli capire il Pirata. Ma dev'essere, tra oggi e domani, un attacco pari alla catastrofe, una botta terrificante che s'abbatte sul Colosso e lo fa precipitare giù, sempre più giù. Il Pirata ci proverà, deve provare. «E' quello che si aspettano tutti perché la montagna è diventata affar mio. Lo farò, sennò sarei già tornato in spiaggia. Ma ricordatevi che il Tour non finisce sulle Alpi. Poi c'è la cronometro, e questa è affare dell'Omone». Appunto. E per questo, lassù sulle montagne, il Pirata dovrà farlo impazzire. Giovanni Cerruti 3^ nato a Rastock, Germania 2-12-73 vive aMerdlngon, Germania fidanzato Gaby Wìnzer altezza 1,84 peso forma 73 professionista dai settèmbre 1994 vittorie 16 giorni in gioito 15 Fiotto preferito Muesii musico preferita Ravef, Tori? Braxton vacanza ideale Australia cuore a riposo 36 battiti cuore a soglia 180 battiti pressione 60-110 in salita Pantani corre su bicicletta Bianchi 110 in allumìnio dì chilogrammi 7,8. Sul passo usa una bici Bianchi 110 in acciaio di 8 chilogrammi. Per la cronometro, una bici in titanio di chilogrammi 8,4, con ruote da 26 e 28, che è l'evoluzione Bianchi del mezzo usato da Berzìn per il tentativo de! record delfora. Per il posso: Pinareilo Parigina in lega dì acciaio ultraleggera, peso 8 chilogrammi. Ruota anteriore di 24 pollici, posteriore lenticolare

Luoghi citati: Australia, Germania, Parigi