Piepoli: e se fosse il mio gran giorno? di Giovanni Cerruti
Piepoli: e se fosse il mio gran giorno? Piepoli: e se fosse il mio gran giorno? Pesa 50 chili ma sulle montagne si sente un gigante IN CERCA DI RIVINCITE GRENOBLE IMASTI con il dubbio, i tifosi saliti da Pantania si sono portati lo striscione da casa. «Piepoli tu est un busòn!», hanno scritto in francoromagnolo. Piepoli, Leonardo Piepoli nato in Svizzera e cresciuto sotto i trulli di Alberobello, osasti tu sul Plateau de Beille, sia pure inconsapevolmente, prestare aiuto all'agonizzante Ullrich? Maglietta gialla del «Magico Club Pantani» di Pietracuta, Gianrico Bollini s'improvvisa Pinkerton e va alla ricerca di Pier Bergonzi, inviato della «Gazzetta dello Sport». Trovato. «Dì un po', giornalista. Ma quel Piepoli ci fa o ci è? Con chi sta, con Marco e con il Crucco?». Ma che domande, al povero Piepolino la sera del Plateau veniva da piangere: «Mi sono fatto un mazzo così e alla fine mi hanno dato tutti del pirla, pure la Federica!», che è la morosa. Piepoli, cari pantaniani, sarà alleato fedele. Contrordine. «Lo striscione resta in macchina!». Sul pullman della Saeco, Piepoli si è quasi nascosto su una poltroncina. Non lo fa apposta, è che è proprio minuscolo: un metro e 68 con i tacchi, cinquanta chili di peso, il più piccolo e il più magro del Tour. Ma appena vede un cavalcavia Piepoli si sente un gigante, il Gigante Piepolino. Da dilettante era uno che batteva persino Pantani, a volte. Da professionista ha vinto poco o niente, finora. «Che oggi sia il mio giorno?». Lo dice con un filo di voce, Piepolino. Perché sa che da una vita, quando arriva il suo giorno, tutte le maledizioni gli arrivano addosso. Al Tour ha anche un altro record, la minor percentuale di grasso: 4°- sta una goccia di pioggia, un freddo da golfino, il poderoso muscolo si ghiaccia e il Gigante si ferma. Quante volte è successo? «Sempre. Oppure succede come al Plateau: sto per fare un bel regalo a Pantani, volevo disintegrargli il Tedesco, e invece mi gira tutto di traverso. Ma perché sempre a me?». • E invece, come dice anche Pantani, quella di oggi potrebbe essere proprio la sua giornata. Le previsioni meteo dicono caldo, la forma è al meglio. Come scalatore al Tour dopo il Pirata c'è Piepolino. Bello sarebbe vederli arrivare lassù assieme, bellissimo sarebbe Piepoli che vince la tappa e Pantani in maglia gial- la. Sarebbe, ad esempio, il sogno di Ferdinando «Paolo» Pantani, il padre del Pirata arrivato ieri da Cesenatico. Di che colore è la maglia che indossa? Esatto, gialla. Il babbo del Pirata sembra un torello. «Devo andare su al Galibier con il camper e poi voglio essere sul traguardo. Se non mi danno un "passi",'giuro, faccio un casino che mi devono arrestare». Anche perché sul traguardo ci deve essere, costi quel che costi. E' partito da casa con un gigantesco mascherone del Pirata preso da un carro allegorico. In tv, quando inquadreranno un omino con un testone da Pirata, si sappia che è il padre. Messa così, con tutti questi entusiasmi, la giornata di Pantani e Piepoli sembra facile. Sono arrivati gli ultras dalla Pantania, arriveranno i tifosi di Piepoli da La Spezia dove ora abita. Ma non basteranno, mica possono buttare Ullrich giù da un burrone. Da Bebbio, colline del Reggiano, tifa anche Romano Prodi, premier e ciclista. «Per Pantani non la vedo facile e starei attento a Julich, l'americano. Ma davvero tutti danno Ullrich in difficoltà?». Ebbene sì, professore. «E allora speriamo, anche se Parigi resta ancora lontana». Se il Pirata ce la fa, da domani la Pantania si trasferisce in terra di Francia, dalle Alpi fino a Parigi. «L'abbiamo massaggiato quando stava male - dice Pinkerton Bollini- l'abbiamo seguito e amato, non possiamo lasciarlo solo adesso». Convertiti sulla via del Galibier, i pantaniani tiferanno anche per Piepolino. «Davvero? E se poi mi emoziono e mi va storta un'altra volta...». Giovanni Cerruti Però i tifosi del Pirata vogliono che corra come alleato di Marco contro la Maglia gialla Dice: «Nei momenti che contano davvero ho sempre sfortuna Prima o poi finirà»
Luoghi citati: Alberobello, Cesenatico, Francia, La Spezia, Parigi, Svizzera
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