Dalle Poste il super-manager del Comune di Emanuela Minucci
Dalle Poste il super-manager del Comune L'interessato, che ha diretto anche le Ferrovie, non conferma: «Ma se è vero sarà un grande onore» Dalle Poste il super-manager del Comune Pronto il contratto per Cesare Vaciago TRA PUBBLICO E PRIVATO SE volevano un manager di lusso, di quelli abituati a gestire (seppur con alterni risultati) aziende-carrozzone come le Ferrovie dello Stato e le Poste l'hanno trovato. Ed ecco la sorpresa che Palazzo civico riserva ai torinesi prima di chiudere i battenti, quella che per settimane è rimasta soltanto una voce di corridoio e invece, da qualche ora, è diventata notizia certa: Cesare Vaciago, l'ex direttore generale delle Poste, disoccupato dal 27 luglio scorso, è il nuovo city-manager del Comune. Il suo contratto, che firmerà domattina alle 10, durerà dal 1° settembre sino al termine del Castellani-bis. A cinque mesi dalla stesura di quella delibera che, in base alla legge Bassanini, annunciava l'introduzione di un direttore generale nell'amministrazione civica, l'assessore alla Gestione Azienda Comune Paolo Peveraro - di concerto con il sindaco Castellani e la Giunta - ha trovato l'esperto giusto cui affidare tutta la macchina organizzativa di Palazzo civico. A lui spetterà il compito di coordinare i direttori di divisione e fare da «snodo» fra giunta e vertici organizzativi del Comune. E così, dopo lunghi mesi di attesa (risale al giugno '97 l'incontro fra sindaco Castellani e assessori per decidere di mettere a punto il progetto) anche questo mistero è stato sciolto. Con un po' di ritardo, ma adesso si sa di chi si tratta. Giusto qualche giorno fa, infatti, i democratici di sinistra attraverso un'interpellanza intitolata «Che fine ha fatto il city-manager?» chiedevano lumi sul suo destino. Chiarito questo primo, essenziale punto ciò che resta da appura- re è quanto costerà l'arrivo di questo super-coordinatore che in trent'anni di carriera è passato da aziende come l'Olivetti all'Atac di Roma per arrivare, dopo l'esperienza alle Ferrovie dello Stato, dietro la scrivania del direttore generale delle Poste a 650 milioni l'anno. Certo, invece, è che il suo contratto sarà a tempo determinato e la retribuzione (come dice la delibera) «parametrata alla professionalità». Ma come si è arrivati al nome di Vaciago? Anche questo è ancora da appurare. Nel novembre scorso, infatti, l'assessore Peveraro aveva aimunciato: «I candidati verranno selezionati fra alti dirigenti che operano nel settore privato o pubblico». Ed ecco che a fine luglio spunta il nome di un manager specializzato sia nella gestione del pubblico sia del privato: la sua carriera, un'atti, parla da sola, è passato da holding come la Standa e l'Olivetti alle P'errovie dello Stato e le Poste. Per lui, guidare un'azienda come il Comune da 13 mila dipendenti, abituato com'è a dirigere colossi, non sarà certo un'impresa impossibile. Anche se la nomina è ormai certa, nessuno a Palazzo civico vuole ancora confermare la scelta, anche perché in settimana era stata preparata una grande conferenza stampa di «investitura». Il futuro city-manager, raggiunto al telefono cellulare, preferisce toni cauti: «Se fosse vero, sarebbe un grande onore». E l'assessore che cura l'iniziativa, Paolo Peveraro, come commenta la scelta? «Sono mesi che stiamo lavorando su questo grande progetto, e adesso mi pare proprio che abbiamo individuato la persona giusta». Emanuela Minucci Cesare Vaciago, 52 anni
Persone citate: Bassanini, Castellani, Cesare Vaciago, Paolo Peveraro, Peveraro, Vaciago
Luoghi citati: Roma
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