Memorie di un'infanzia felice di Osvaldo Guerrieri

Memorie di un'infanzia felice Memorie di un'infanzia felice Ripubblicata l'autobiografia con l'epopea del Mississippi L UNGA l'infanzia felice di Mark Twain. Somiglia a quella di Tom Sawyer, a quella di Huck Finn. E' fatta di anni liberi, un po' selvaggi, in quel paesino «quasi invisibile» del Missouri nel quale nacque e abitò il piccolo Mark, che in realtà si chiamava Samuel Langhorne Clemens. Il nome del villaggio era Florida, contava cento abitanti e consisteva di poche case ai lati delle due sole strade che s'incrociavano e si perdevano chissà dove. Che cosa fosse Florida agli occhi e nella fantasia del piccolo Samuel ce lo dice lo stesso scrittore nell'Autobiografia edita da Garzanti nella traduzione di Piero Mirizzi, dopo la pubblicazione di trent'anni fa da Neri Pozza. Mark Twain cominciò a scrivere e talvolta a dettare l'autobiografia a partire dal 1870, cioè da quando aveva trentacinque anni. La terminò nell'anno della morte, il 1910, sapendo che non sarebbe riuscito a vederla stampata. Non seguì un particolare criterio di composizione. All'inizio credeva di dover rispettare lo schema cronologico, ma poi, obbedendo all'insofferenza che sapeva accendere il suo animo pigro, dava spazio agli impulsi. Ed ecco, sospinto dal crepitio dell'umorismo, dalla nostalgia, dalla dolcezza subito sciolta in ironia, ecco il racconto di un'età irripetibile: il trasferimento con la famiglia a Hannibal, sulle rive del Mississippi, e la scoperta di uno scenario geografico e umano che sarebbe stato al centro della sua rivoluzione letteraria (Hemingway disse che la narrativa americana del '900 era figlia di Huckleberry Finn). Le prime esperienze scolastiche, la vita sul grande fiume, gli amori, il lavoro da tipografo (che, confesserà, sarà la sua scuola di scrittore), il giornalismo. Poi, la vita che era stata così avventurosamente lieve gli si rovescia addosso. Tra il 1896 e il 1909, Mark Twain vede decimarsi la propria famiglia. Muore di meningite, a 24 anni, l'amata figlia Susy. Un lungo esaurimento nervoso uccide la moglie Livy. Nel 1909, muore di epilessia la figlia Jean. In tredici anni l'uomo che era vissuto con abbagliante vitalità, s'intristisce, si fa cupo e rancoroso. E l'autobiografia è lì, pronta a registrare quell'insopportabile tradimento della felicità. Osvaldo Guerrieri Qui accanto la copertina d'una delle prime edizioni di «Huckleberry Finn». In alto un'immagine di Mark Twain ali,,, J^v^ture^ ; y i ' v i 1 m.ynRAro. il

Persone citate: Garzanti, Hemingway, Huck Finn, Mark Twain, Neri Pozza, Piero Mirizzi, Tom Sawyer

Luoghi citati: Missouri