In viaggio con l'incubo di un'auto nera

In viaggio con l'incubo di un'auto nera Nel triangolo tra Mantova, Brescia e Verona i giovani si muovono in gruppo per farsi coraggio e spuntano le ronde leghiste In viaggio con l'incubo di un'auto nera Una notte sulle strade dell'ultima banda dei sassi I TEPPISTI DELIA CORSIA ACCANTO MANTOVA DAL NOSTRO INVIATO Sul ponte, c'è una vecchia Ford ferma a fari spenti. Di notte, fanno paura le luci, su queste stradine che tagliano i campi e le case della Bassa. Allora, sarà meglio spegnerle, come questa Ford inzaccherata. La Banda dei Sassi è l'ultima invenzione delle nostre estati, rincorre queste strisce di asfalto che si perdono fra i covoni di fieno, le villette con i pini piccoli, il fumo lontano delle ciminiere che si spinge verso il cielo e i cascinali che ci affogano sotto. Ci sono tavole piatte e campanili che si guardano da un orizzonte all'altro. Sembra un posto di quiete. Invece, le luci arrivano prima dei sassi, hanno raccontato i testimoni: «Un'auto probabilmente scura e dai fanali rettangolari», hanno detto. Sembrerebbe una Volvo, l'hanno descritta cosi. Sono bagliori accecanti. «Poi hanno tirato i sassi». Dicono che si tratta di un gruppo di giovani: viaggiano su due macchine, la prima abbaglia e dalla seconda partono le pietre. Nella Ford non c'è nessuno, adesso. Polvere anche sui finestrini, fanali sporchi. Abbiamo paura delle macchine o delle bestie che nascondono? «Se non sono mostri, mi rifiuto di chiamarli persone», disse Vincenzo, il padre di Maria Letizia Berdini, vittima della foiba dei sassi: era Tortona, era il 27 dicembre 1997. Brescia è alle porte, alla fine di un viaggio nella paura. La Banda dei Sassi colpisce qui, nel cuore dell'estate e nel cuore delle vacanze. Tra Mantova, Brescia, Verona, Desenzano. Goito, Solferino, dove c'era la campagna del Risorgimento. «Repubblica del Nord», hanno scritto sui cartelli. Un secolo può segnare un'epoca. Ci seno le macchine che partono per le vacanze, scendono la statale 236 fino al casello di Mantova Nord. Hanno i bagagliai gonfi, qualcuna ha le valigie sul tettuccio. Poi, ci sono quelli che inseguono la notte, fra le musiche e i balli, attorno alla quiete di questi campi infiniti. Il viaggio comincia da Sud, salendo da Mantova. Marmirolo, Goito, la deviazione per Marengo. Sono i nomi dei libri di storia. Sarà per questo che i ristoranti si chiamano 5 Maggio, o Cavour. Di giorno, il caldo allaga la strada giù in fondo, ver- so l'orizzonte, fra due ali di benessere: villette, alberi, ciminiere, capannoni. Di notte, si possono sentire le cicale. La cosa che colpisce di più è la paura. Viaggiano in pochi: i giovani si mettono insieme per farsi coraggio. Viaggi di gruppo. E ogni luce che viene incontro provoca strani brividi. Uomini in canottiera e calzoni corti, fuori dal ristorante, sotto la tenda del dehors. «Brescia 49». Goitese S.S. 236. Mincio Spugne, dice l'insegna. Una freccia: carpenteria, sulla destra. Un boschetto, qualche serra. «La Mincio caccia e pesca». Un ruscello costeggia la strada. Quando riprendono le villette dei contadini, i campi si fanno ordinati. Il fieno e i covoni sotto una tettoia. L'antica scritta sui muri di una stalla: «Corte Primavera». E' una lama di coltello la strada. Quando qualcuno sorpassa sta più largo del solito, e occhieggia diffidente verso l'altra macchina. Ogni tanto, il bagliore blu del lampeggiante rompe il buio appena fuori da una curva. E' una delle pattuglie sparse sulla via della paura. Sono poche, si contano sulle dita, le curve. Però, «la polizia ha impegnato almeno cento uomini per il controllo e la prevenzione», ha detto il vicequestore di Mantova, Pompilio Perrone. E ci sono i pattugliamenti dei carabinieri, ci sono posti di blocco. «Ma non solo quelli», ripetono gli inquirenti. Anche le guardie padane hanno istituito delle ronde sulla statale. Il cartello, con l'uomo beato che dorme sui materassi Pennaflex: lui non sente il caldo. Siamo a Guidizzolo. Anche qui, la Banda dei Sassi ha colpito: la prima denuncia, una settimana fa, nella notte tra sabato e domenica 19. Era cominciato tutto dal racconto di Lino Scalmana, camionista di 30 anni, che era corso dai carabinieri: «Hanno tirato dei sassi sulla mia Golf. Li lanciavano dai campi», disse. Mancano 37 chilometri a Brescia, avvisa il cartello. La torre sulla piazzetta, via Filzi. Ceramiche d'arte. Servizio Fiat. Di fronte, calze e collant. All'uscita, come all'entrata del paese, Amac di Stanghellini. Tutto sa di lavoro, come se il paese fosse solo una grande fabbrica. Ci sono le serre. Angurie e meloni a fette. Un ristorante con il giardinetto e poi i campi di fieno. Iper Standa. Trattoria 5 maggio. Officine, capannoni, campi di grano. E' la Bassa che suda e che lavora, che occupa tutto inseguendo produzione e ricchezza, occupa anche i centimetri della terra. Come fa a trovare tempo per la paura? Però, se uno si ferma al bar sulla strada, tavolino sciancato, una birra al fresco, s'accorge che in cinque minuti sono passate appena dodici macchine: sfrecciano come pazze. Lì di fronte, fra i campi del Risorgimento, c'è un uomo che passa in bici. Notte di stelle. Una Ferrari sotto la scritta «Pickup». 11 rumore di una vecchia moto Guzzi che si avvicina. Sorpassa lentamente, quasi annaspando. File di villette ai lati della strada. Giuseppe Cassella, da Montichiari, ha caricato tutti sulla macchina: «Fa troppo caldo, stasera si parte lo stesso». Pesche nostrane. Hotel Ristorante Buca di Bacco. Le luci bucano il buio, mentre le prime colline annun¬ ciano Castiglione delle Stiviere. Qui partono le altre stradine stravolte dalla Banda dei Sassi. Una è quella che va su a Desenzano. L'altra è la statale 668, tra Leno e Orzinuovi, la Lenese, come la chiamano. Qui c'è il ferito più grave di questa guerra demenziale: Antonio Dubini, artigiano, rientrava dal lavoro sulla sua Golf. A Scarpizzolo, vicino a un cavalcavia, ha incrociato un'auto, «forse una berlina di colore scuro». Le luci degli abbaglianti e un sasso che spacca il vetro. Erano le undici di mercoledì sera. La pietra l'ha colpito al petto. Dubini è ricoverato con prognosi riservata a Castiglione delle Stiviere. Qui vicino, Alberto Borsari, 35 anni, ha perso un occhio, ferito dalle schegge. Ha raccontato di aver visto un'auto scura, grossa, venirgli incontro per questa via che s'allunga sui campi senza curvare mai. Ogni tanto uno spiazzo per i camion. Un altro ferito a Scarpizzolo, giù, verso Manerbio e Orzinuovi. E altri lanci nella strada che da qui sale verso Desenzano. A un tiro di schioppo da questo paese, con la sua sequenza di centri commerciali: Benaco, Barzetti, Cavour. «La più grande sala biliardi», avvisa l'insegna. Angurie a lire 550. Bowling. Dopo le conine riprende la piana infinita. Grilli e cicale. Novagli, Repubblica del Nord. Poi, Montichiari, diciotto chilometri da Brescia, ancora la statale goitese. Un castello sul cocuzzolo, a sinistra. Banca Credito Agrario Bresciano. Flormercat. Centro Fiera Montichiari. Dove guardano gli occhi, c'è profumo di soldi. «Attenzione, Uscita Mezzi Cantiere». Forse, i sassi li hanno presi di lì. Dopo il cavalcavia che stanno per costruire, riprende la grande pianura riempita da capannoni e campi di mais. Due puttane nere sulla strada. Passano macchine schiacciate dai bagagli. Corrono verso l'autostrada. Il mare non è lontano. Neanche il lago. Una spider con la musica a pieno volume. Un uomo e una donna che ridono. Verbalizziamo tutto, e ci sembra che il taccuino sia riempito di niente. Sulla strada dei sassi, questo è tutto quello che si vede. Ma in fondo che cos'è la paura, nella notte che regala vacanze e divertimento? Pierangelo Sapegno Il vicequestore: «Abbiamo potenziato i controlli su tutte le arterie» Eppure ogni luce che viene incontro provoca strani brividi Ecco la statale Lenese qui c'è stato il ferito più grave: è ancora all'ospedale ricoverato con prognosi riservata LA MAPPA DELLA PAURA 16 LUGLIO: a Castiglione delle Stiviere, sulla statale Goitese, verso Mantova è stato colpito un camion, sulla carrozzeria. Illeso il conducente. 18 LUGLIO: sulla statale Goitese tra Guidizzolo e Ceriongo quattro auto sono state colpite, tre feriti. 20 LUGLIO: a Orzinuovi (Brescia) sulla statale 668, sfondato il parabrezza di un'auto un ferito grave. 20 LUGLIO: a Castiglione delle Stiviere (Mantova) un cubetto di porfido sfonda il parabrezza e il lunotto di un'auto, 4 feriti. 20 LUGLIO: a Solferino sulla provinciale per Castiglione, sfondato il parabrezza, un ferito. 22 LUGLIO: sulla statale Goitese verso Castiglione delle Stiviere colpito il parabrezza che non si è infranto. 24 LUGLIO: tra Quaderni e Valeggio colpito lo specchietto di un'auto in sosta, il sasso è poi finito contro il finestrino, nessun ferito. 24 LUGLIO: sulla A«13, poco dopo il casello di Brescia Ovest, un'auto viene colpita da un sasso sulla carrozzeria, illesa la donna che era al volante. Un controllo della polstrada contro il lancio di sassi su un cavalcavia Le pattuglie in questi giorni di esodo sono state aumentate in particolare nelle zone a rischio tra Mantova e Brescia