«Garanzie in cambio di aiuti»
«Garanzie in cambio di aiuti» «Garanzie in cambio di aiuti» Fassino: con l'Albania ha funzionato LA STRATEGIA DEL GOVERNO OROMA NOREVOLE Fassino, ieri sembrava che le autorità tunisine fossero pronte a riprendersi indietro una nave carica di immigrati intercettata al largo. Alla fine, però, nessuno si è presentato a prendere in consegna la nave, e abbiamo assistito all'ennesimo sbarco di clandestini a Lampedusa. Come valuta l'episodio, nella sua veste di sottosegretario agli Esteri? «La vicenda conferma quello che stiamo dicendo da tempo: sarà più difficile arginare in maniera efficace il fenomeno migratorio se non si riuscirà ad ottenere la collaborazione piena dei Paesi da cui partono i principali flussi. Il governo sta premendo in questa direzione, sta insistendo per superare gli ostacoli. E cerchiamo di farlo nel più breve tempo possibile». Quali sono le vostre iniziative concrete? «Nel Consiglio dei ministri di venerdì scorso si è deciso di mettere a disposizione di Tunisia e Marocco, cioè dei Paesi da dove parte un gran numero di clandestini, i mezzi e gli strumenti che servono per controllare i porti, pattugliare le coste, bloccare la partenza delle navi prima che queste arrivino nelle nostre acque. E ciò è stato deciso proprio al fine di ottenere dai due Paesi la collaborazione necessaria». A quanto pare, però, per ora è servito a poco... Non staremo per caso commettendo l'errore di investire miliardi senza ottenerne niente in cambio? «No, perché gli aiuti che forniremo ai Paesi del Nord Africa saranno condizionati e legati a precisi programmi di lotta alla clandestinità e ad azioni da gestire in comune. D'altra parte, abbiamo già sperimentato queste forme di collaborazione con l'Albania e oggi i flussi migratori da quelV. la parte sono nettamente diminuiti». Torniamo alle iniziative del governo italiano. «Ha varato, come dicevo, un disegno di legge che mette a disposizione dei Paesi del Nord Africa motovedette, radar, sistemi di segnalazione e altri strumenti. Questa settimana le Camere dovrebbero dare il parere positivo. Paral¬ lelamente, per non perdere tempo, il nostro ministero dell'Interno ha già chiesto di organizzare la visita di una nostra delegazione per discutere nel dettaglio i mezzi e an¬ che i piani operativi con cui le autorità tunisine intendono arginare i flussi clandestini». Il governo pensa di estendere questo metodo di cooperazione anche ad al¬ tri Paesi? «Tunisia e Albania sono le aree più "calde", dal punto di vista della migrazione verso l'Italia, cui si aggiungono i flussi dalla Turchia. Ma questo Paese certamente dispone di risorse che lo mettono in grado di provvedere da sé». E' un problema, dunque, di volontà politica del governo turco... «Appunto. Per parte nostra abbiamo più volte manifestato la volontà di stabilire anche in questo caso una maggior cooperazione. Per esempio, è stato avviato il negoziato per l'accordo di riammissione dei clandestini», [u. m.] «Non investiremo miliardi a vuoto. I Paesi del Nord Africa dovranno varare piani di lotta ai clandestini» «La Turchia non ha invece bisogno delle nostre motovedette. E' un problema di volontà politica» A , e o o e I sottosegretario agli Esteri Piero Fassino
Persone citate: Fassino, Piero Fassino
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