Ds, direzione «balneare»

Ds, direzione «balneare» Ds, direzione «balneare» Ulivisti e dalemiani oggi ultimo confronto ROMA DALLA REDAZIONE E' diventata la più lunga direzione mai convocata da un partito quella dei democratici di sinistra che riprende oggi a Botteghe Oscure. Convocata la prima volta il 19 giugno per esaminare la situazione politica, fu aggiornata al 24 giugno perché c'erano troppi iscritti a parlare (49) e, quindi, nuovamente rinviata a causa dei lavori parlamentari. Ecco ora i diessini alfine, riuniti per esaminare i problemi in sospeso. Che sembrano tanti, ma possono ridursi ad uno: il rinnovato contrasto tra l'ala «ulivista» (Occhetto, Petruccioli, Veltroni) che vorrebbe diluire i Ds in un più vasto «partito democratico» tutto da costruire, e l'ala dalemiana (assieme ai socialisti) che difende la struttura di partito di sinistra. Materiale per dar battaglia ce n'è, ma forse manca la voglia visto che tutti hanno le valigie pronte per andarsene in vacanza. «Tutto è stato già detto chiaramente, quindi non mi aspetto decisioni strategiche il 27 luglio - assicura Mauro Zani, un favorevole al partito della sinistra -. Cosa che, del resto, non è mai successa. Giustamente. Bisognerà decidere dopo le vacanze: se c'è qualcuno che si aspetta qualcosa è bene che questa attesa sia destituita di fondamento. Ci daremo i saluti e ci rivedremo dopo le vacanze». Quelli che si aspettano qualcosa dovrebbero essere gli «ulivisti», ma anche loro sembrano spossati dalla calura e desiderosi di farsi un bagno. Addile Occhetto dice che non sa neanche se interverrà: «Vedrò in mattinata. Mi sembra ima riunione un po' balneare. Convocarla proprio un giorno prima delle vacanze!». Lo stato di salute dei Ds, comunque, non è per nulla buono e questo potrebbe indurli ad affrontare i loro problemi da subito. Di fronte a D'Alema in cùfficoltà, si sono lanciati in avanti i sindaci (Bassolino, Castellani, Rutelli) per perorare la causa della costituente dell'Ulivo, per accelerarne la trasformazione in quasi-partito. Frenano i dalemiani, che hanno impostato l'operazione (non ancora decollata) del partito socialdemocratico europeo, e si ribellano i socialisti Boselli, Ruffolo, Intuii che sono contro la scomparsa del partito come legame tra cittadini e istituzioni. «Nelle democrazie sono utili i partiti veri che nascono dalla storia, non i soggetti politici finti», ha detto Ugo Intuii, coordinatore dei socialisti democratici italiani. Mentre Fini, dall'altra parte, ha attaccato il disegno di Cossiga di disgregare i due Poh per creare un unico contenitore di centro: «Una strategia velleitaria e destmata a non avere successo». Altro problema da discutere è quello del referendum per l'abolizione della quota proporzionale, sostenuto da Occhetto, Barbera, ecc. Cioè, da oppositori del segretario. Le firme sono state raccolte. Il partito che farà? Per mi partito che è incerto se trasformarsi o diluirsi (nell'Ulivo), ce n'è un altro che si è dissolto, come aveva promesso. Dalle 13 di ieri il Cdu di Buttigliene non è più tra noi. Morto come partito, si terrà in vita come associazione politico-culturale. Ma poiché l'apparato, per quanto esiguo, di questo partito puntava i piedi contro lo scioglimento, il segretario Buttigliene ha dovuto raggiungere una difficile mediazione al termine della quale ha rinunziato alla ricliiesta «associazione leggera» (che confluisce nella Udì", il partito di Cossiga), per concedere mia «associazione pesante». In parole povere, sarà conservata la rappresentanza dei vaii politici locali, che non vogliono contare meno dei mastelliani.

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