Famiglie di fatto, guerra d'autunno

Famiglie di fatto, guerra d'autunno Ancora polemiche tra Chiesa e Ulivo. L'Avvenire: indistinte e pericolose confusioni Famiglie di fatto, guerra d'autunno Grillini: battaglia di civiltà, come quella per il divorzio ROMA. E' guerra, senza esclusione di colpi, sulle unioni di fatto dopo l'approvazione da parte di alcuni Comuni dell'istituzione dei registri delle unioni civili e la presa di posizione del segretario del Ppi Franco Marini. La battaglia si estenderà a centinaia di Comuni d'Italia a partire da settembre - annuncia l'Arcigay - mentre ieri il quotidiano cattolico Avvenire tuonava di nuovo contro ogni riconoscimento delle unioni di fatto, criticando «taluni esponenti di estrazione cattolica» che sulla vicenda hanno fatto riferimento «alla pietà, alla comprensione», un appello «improprio perché fa affondare tutto in un'indistinta e pericolosa confusione; perché travolge differenze e istituti consolidati sotto la spinta del "perché non dovremmo concederlo?'». Per il quotidiano cattolico la vicenda contribuisce all'«azzeramento del compito pedagogico della legge civile, che va di pari passo con l'idea, ugualmente infondata, che la società organizzata in Stato sia obbligata a riconoscere quasi ogni comportamento». Dall'altra parte della barricata ci sono soprattutto Franco Grillini, presidente dell'Arcigay, e tutto il suo movimento da quindici anni in prima linea per quella che definisce «una battaglia della stessa portata di quella del divorzio». Per questa battaglia l'Arcigay sta organizzando la grande offensiva d'autunno: tra settembre e ottobre saranno centinaia i Comuni d'Italia dove si presenterà una mozione per l'istituzione del registro delle unioni civili. Venezia, Bari, Siena: i nomi delle città che aderiranno all'iniziativa si riferiscono a Comuni di ogni parte d'Italia e di ogni dimensione. A presentare la mozione è in genere un esponente dei Verdi, di Rifondazione comunista o della Sinistra giovanile su insistenza dell'Arcigay, ed è solo il primo passo di una battaglia che Grillini sa essere lunga e difficile: «Ai tempi dell'aborto paradossalmente tutto era più semplice: oggi i cattolici sono divisi e esposti a ricatti politici». In questa battaglia intende inserirsi anche An che aveva annunciato di voler presentare entro l'estate in ogni Comune una mozione contraria all'i¬ stituzione dei registri. Al suo fianco è schierata Forza Italia: ieri l'onorevole Antonio Tajani ha ribadito che «legalizzare in qualsiasi modo unioni diverse di quelle tra uomo e donna significa stravolgere il senso della famiglia e minare la cellula fondamentale della società». In gioco, insomma, non c'è soltanto l'istituzione del registro delle unioni civili, ma un principio. Il registro di per sé è anche privo di un vero e proprio valore. Lo dimostra l'esperienza di Pisa, finora unico Comune d'Italia ad averlo effettivamente istituito. Da febbraio data dell'entrata in vigore - a oggi vi si sono iscritte quattro coppie, tre eterosessuali, una omosessuale. «Clamore e ostilità sono molti, le coppie temono di essere messe alla gogna», spiega Alessio De Giorgi, presidente dell'Arcigay Toscana, promotore dell'iniziativa di Pisa. Pochi, tutto sommato, i vantaggi pratici. E' una legge regionale della Toscana a riconoscere anche alle coppie di fatto il diritto all'assegnazione alla prima casa: l'iscrizione al registro rappresenta soltanto una delle prove dell'unione civile. In più, le coppie omosessuali hanno ottenuto con l'iscrizione al registro l'estensione di alcune agevolazioni all'acquisto di una prima casa. Una lezione che la Val d'Aosta ha imparato, puntando subito al sodo. «Non possiamo permetterci battaglie sui principi come quella del registro - spiega Aurelio Mancuso, presidente dell'Arcigay della Val d'Aosta -. Abbiamo preferito concentrare i nostri sforzi altrove». La Val d'Aosta infatti a metà dello scorso aprile ha approvato, per prima in Italia, una legge regionale che riconosce esplicitamente tutte le unioni come famiglie. Ottenuta questa prima vittoria, da settembre inizierà la nuova battaglia: far approvare una piattaforma di proposte per il riconoscimento di iniziative di edilizia pubblica, garanzie per il sostegno sanitario, accesso ai mutui per l'acquisto della prima casa. [f. ama.] Qui accanto un'immagine d'archivio del segretario del ppi Franco Marini con il Papa Giovanni Paolo II A sinistra il cardinale Ersilio Tonini «E' l'ultima eredità del '68. Finiranno per chiedere il riconoscimento delle comuni»

Persone citate: Alessio De Giorgi, Antonio Tajani, Aurelio Mancuso, Ersilio Tonini, Franco Grillini, Franco Marini, Giovanni Paolo Ii, Grillini