L'accordo per 280 mila di Francesco Bullo

L'accordo per 280 mila L'accordo per 280 mila Adesso tocca al rinnovo del parastato ROMA. Accordo fatto per il rinnovo del contratto di lavoro dei circa 280 mila ministeriali. Dopo una giornata di trattative estenuanti tra l'Aran (l'Agenzia per la contrattazione nel pubblico impiego) e i due «tavoli» sindacali, quello con CgH, Cisl, Uil e l'altro con Ugl, Cisal, Confsal, Rdb-Cub, le divergenze sono state via via appianate e poco dopo le 3 del mattino si è raggiunta l'intesa che prevede un aumento, a regime, di 124 mila lire comprensivo anche dei premi legati al merito. Nei capisaldi del documento approvato ci sono, inoltre, il timido debutto delle 35 ore per i lavoratori turnisti e quelli che svolgeranno nuovi servizi per i cittadini (attualmente sono 36) e la riforma radicale degli inquadramenti professionali. L'accordo dovrà essere comunque perfezionato, dopo la pausa estiva, in alcuni punti rimasti in sospeso che riguardano la previdenza integrativa, l'introduzione del telelavoro e del lavoro interinale, il passaggio della giurisdizione dal Tar (Tribunale amministrativo regionale) al pretore del lavoro. Per l'Aran e i sindacati, però, non è ancora il momento di andare in ferie. La prossima settimana infatti dovrebbe chiudersi anche il contratto dei 70 mila parastatali (tra i quali i dipendenti Inps e Inail). Ma vediamo, in sintesi, le principali novità del nuovo contratto. BUSTA PAGA. Gli aumenti, a regime, saranno in media di 124 mila lire, così ripartiti: 77 mila lire medie a regime sullo stipendio, suddivise in due tranche a novembre '98 e a giugno '99; 47 mila lire a regime da destinare alla contrattazione integrativa sempre divise in due parti, a maggio '99 e dicembre '99. MUSEI E SPORTELLI. La riduzione non sarà generalizzata ma interesserà solo chi fa i turni disagiati. Sarà a costo zero, perché verrà finanziata con i risparmi. Inoltre, con il taglio dell'orario, si verrà incontro all'esigenza di prolungare l'apertura al pubblico di alcuni servizi, come ad esempio i musei alla sera, ma anche quella degli «sportelli» per il pagamento delle imposte alle scadenze. ADDIO VECCHIE QUALIFICHE. Le attuali nove qualifiche funzionali, dopo circa venti anni, vanno «in soffitta». Al loro posto verranno introdotte tre aree dove l'organizzazione del lavoro sarà più flessibile. Nel nuovo sistema di classificazione potranno avvenire, nei limiti delle dotazioni organiche, passaggi interni sia tra le aree, sia all'interno di una stessa area tra posizioni economiche diverse. Ai dipendenti dell'area più eleva- ta (quella cioè che va dal settimo al nono livello) per motivi organizzativi potranno essere conferiti compiti di maggiore responsabilità, con il pagamento di un'indennità di funzione «ad hoc». Quest'indennità potrà essere revocata per inosservanza delle direttive o per «mutate esigenze organizzative». CONTRATTAZIONE DECENTRATA. Per la prima volta farà il suo ingresso anche nel settore pubblico, a livello di singola amministrazione, la contrattazione decentrata. Verrà costituito un fondo unico per ministero nel quale con¬ fluiranno tutte le risorse disponibili per la retribuzione accessoria. Superati i contrasti e gli irrigidimenti degli ultimi due giorni, finalmente sindacati e governo sono d'accordo, soddisfatti per un'intesa che va al di là della chiusura di un rinnovo contrattuale e assume una valenza politica. Entrambe le parti vedono infatti in questo primo risultato un segnale positivo che potrà favorire i rapporti fra le parti. Non a caso sia il vicepresidente del Consiglio Veltroni, sia il leader della Cgil, Cofferati, a poche ore dalla conclusione hanno messo l'accento sulla validità della «concertazione» anche come punto di riferimento per la prossima verifica sul patto del luglio '93. Francesco Bullo Aperture prolungate per mostre, musei e per gli sportelli delle imposte ministro del Lavoro Tiziano Treu

Persone citate: Aran, Cofferati, Sportelli, Tiziano Treu, Veltroni

Luoghi citati: Roma